Capitolo 47

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Arrivati alla mezzanotte, Hermione aveva già spiegato a Draco nella maniera più coincisa e completa possibile metà degli argomenti, fin ora studiati, della materia che più odiava al mondo dopo Babbanologia, Trasfigurazione

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Arrivati alla mezzanotte, Hermione aveva già spiegato a Draco nella maniera più coincisa e completa possibile metà degli argomenti, fin ora studiati, della materia che più odiava al mondo dopo Babbanologia, Trasfigurazione.

Lui le aveva dato distrattamente ascolto, concentrandosi su qualsiasi cosa fuorché gli occhi di lei. Se avesse incontrato nuovamente il suo sguardo afflitto avrebbe rischiato di ammorbidirsi, facendole intendere quanto in realtà gli fosse dispiaciuto sbottare a quel modo davanti a lei per il ritardo al loro specie di appuntamento. Anche se per studiare, Draco lo riteneva comunque un qualcosa di importante, qualcosa che riguardava solo loro due e nessun altro.

"Un Metamorfomagus è una delle cose più semplici da ricordare, ci sei fin qui?" gli chiese lei con voce chiara, ma del tutto priva di enfasi. Provava a metterci impegno da quando avevano cominciato, nel cercare di risultare il più gradevole possibile ma con scarso successo. Gli occhi del compagno guizzavano palesemente da tutte le parti, e restare calma e concentrata stava diventando del tutto impossibile. Il Serpeverde era stravaccato in maniera scomposta su una vecchia sedia polverosa, aveva tirato il mantello della divisa su un tavolo trasandato ricolmo di libri lì vicino, il nodo alla cravatta completamente slacciato e i primi tre bottoni della camicia bianca di ottima fattura sbottonati.

"Sì." Mugugnò, osservando con insistenza un vecchio telescopio dal metallo corroso e dal colore spento alla sua destra.

"Spiegami cosa sono, allora." Lo incitò con una leggera punta di stizza nella voce, puntando un piede per terra ed incrociando teatralmente le braccia al petto.

"Sono dei maghi o streghe capaci di cambiare il proprio aspetto in qualsiasi momento, a loro piacimento." Recitò il compagno cantilenando, imitando leggermente il modo veloce con cui Hermione, pochi momenti prima, aveva pronunciato quella stessa frase.

"Che differenza c'è tra loro e un Animagus?" incalzò lei, sfidandolo con lo sguardo, che Draco evitò prontamente. Sbuffò sonoramente, e portando il peso del corpo in avanti poggiò i gomiti sulle proprie ginocchia.

"Un Animagus può totalmente trasformarsi in un animale, mentre il Metamorfomagus presenta ugualmente le proprie sembianze umane."

La sua spiegazione alla domanda della ragazza non era del tutto esaustiva, era troppo corta e poco dettagliata, ma decise comunque di farsela bastare. Era un grosso risultato, dato che era stata l'unica a parlare per circa due ore, passeggiando in tondo proprio davanti a lui. Se avesse continuato a camminare, avrebbe rischiato di svenire a causa della forte emicrania che l'aveva colpita da quando Draco aveva cominciato ad ignorarla. Non avevano più accennato alla partita, o al fatto che Harry avesse nuovamente rischiato la propria vita in campo, avevano solo cercato di ignorare la faccenda intraprendendo un ripasso che stava funzionando a metà.

"E..." schiuse ancora una volta le labbra per parlare, riuscendo ad agganciare a sé lo sguardo di ghiaccio del compagno "Cos'è un Demone Stalker? L'ultima volta ti ha chiesto di lui." Si giustificò, stringendosi nelle spalle.

"Verumtamen ad infernum detractus es, in profundum laci." || Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora