Capitolo 49

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In preda ai tremori, Draco Malfoy si trascinò fuori dalla stanza delle Necessità, premendo con forza il tessuto della camicia, ancora sbottonata, contro i graffi che sfiguravano il suo petto

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In preda ai tremori, Draco Malfoy si trascinò fuori dalla stanza delle Necessità, premendo con forza il tessuto della camicia, ancora sbottonata, contro i graffi che sfiguravano il suo petto. Scese in fretta numerose scale, e dovette fare delle pause numerose volte, fra un piano e l'altro, poggiando la schiena contro gli angoli dei corridoi, riprendendo fiato e stringendo i denti affinché riuscisse ad andare avanti. Una volta raggiunto il primo piano, si vide costretto a sostare dietro ad un muro per parecchi minuti, il Magonò Argus Gazza, stava perlustrando proprio quella zona, mentre la sua fastidiosa gatta gli scodinzolava soddisfatta fra i piedi. Fu un vero colpo di fortuna che l'uomo non si fosse accorto della sua presenza, l'odore acre del sangue era forte, e con frustrazione il ragazzo si accorse di quanto stessero peggiorando le condizioni delle sue ferite, minuto dopo minuto. Il suo obbiettivo era semplice, ma allo stesso tempo folle e privo di alcun senso. Voleva raggiungere il Professor Piton nei sotterranei, nonostante gli avesse intimato numerose volte di non stargli addosso, Draco era sicuro che lui, e nessun altro, sarebbe stato in grado di salvargli la pelle.

Arrancò faticosamente fino ai sotterranei, e una volta di fronte alla porta dello studio dell'insegnante, gli si accasciò contro, provocando un rumore sordo contro il legno scuro della porta. Il ragazzo non dovette nemmeno bussare, o proferire parola, perché dopo pochi secondi la figura alta e cupa di Severus si apprestò ad aprire. Il giovane crollò inesorabilmente fra le braccia dell'insegnante, che prontamente riuscì ad afferrarlo impedendo l'ennesima collisione del suo corpo contro il suolo.

"Dannazione!" imprecò l'uomo, sbattendo con forza la porta del suo ufficio alle loro spalle. "Cos'è accaduto?"

"Greyback." Biasciò il giovane, con voce roca e stanca.

Il professor Piton strabuzzò gli occhi, incredulo, ma ponderò bene di non porgli troppe domande sul momento, Draco non sarebbe stato in grado di rispondere e inoltre, avrebbero perso altro tempo. Lo trascinò faticosamente in avanti, verso la cattedra bisunta in mogano, perennemente sporca e collosa per via delle numerose pozioni ed ingredienti utilizzati dall'uomo in diverse occasioni durante tutto l'arco della giornata. Lì, proprio davanti ad essa, c'era una sedia, dove lasciò cadere il giovane gravemente ansimante.

Il suo viso si era fatto più pallido del solito, delle occhiaie violacee gli contornavano gli occhi, mentre la fronte e il petto scoperto erano imperlati di sudore. Diverse chiazze di sangue secco erano sparse per tutto il suo corpo, sui vestiti, sul viso, sulle mani e addirittura sui capelli. Dedusse che Draco si fosse toccato numerose volte nel tentativo di reggersi in piedi fin lì, poi il suo sguardo acquoso calò sul torace dell'alunno. Il sangue continuava a scorrere scuro sul suo ventre, mentre i bordi delle ferite, laddove era stato graffiato, si fecero rossi, alcuni punti addirittura viravano sul blu scuro misto a del giallo pallido. Bisognava agire immediatamente.

"Ti ha morso?" gli chiese con voce grave, ispezionandolo con attenzione.

Draco mugugnò, ma ciò non poteva di certo aiutarlo a trovare una soluzione. Il suo sangue freddo questa volta non lo avrebbe tradito, ma gli occorreva assolutamente saperlo.

"Verumtamen ad infernum detractus es, in profundum laci." || Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora