Draco la baciò piano, con più dolcezza e meno foga di qualche istante prima, non avrebbe mai voluto rischiare di riaccendere la fiamma che erano appena riusciti a domare per un soffio. Quando si staccarono, le loro fronti erano poggiate l'una su quella dell'altro.
"Per oggi basta con la Trasfigurazione." Smorzò il Serpeverde, riuscendo a farla sorridere appena, ciò che non sapeva era che la mente della compagna pullulava ancora di numerose domande. La riccia annuì debolmente.
"Aspetta, ti aiuto." E senza nemmeno desiderarlo, le mani maestre di Draco si protesero, riabbottonando ogni singolo bottone della camicia di Hermione. Lei lo lasciò fare, mentre le sue guance presero nuovamente a bruciarle, colorandosi di un rosso intenso.
Dovette assolutamente ammettere a se stesso che quell'azione fu piuttosto difficile da portare a termine, ma doveva andare così, non voleva perderla. Non adesso che era riuscito finalmente a raggiungerla.
Quando mise a posto anche l'ultimo bottone, la riccia saltò giù dal tavolo.
"Raccogli le tue cose, si è fatto tardi." Le intimò all'orecchio, ancora con il petto nudo e le mani in tasca. Un brivido investì la schiena di Hermione, che provò nuovamente quella strana sensazione di formicolio al basso ventre. Chiuse gli occhi per pochi secondi, quando li riaprì, Draco era ancora fermo su di lei, con le labbra a pochi centimetri dal lobo dell'orecchio destro.
"Sì." Gemette, gettandosi di scatto in avanti verso la sua borsa. L'afferrò maldestramente con le mani per poi girarsi, ritrovandoselo nuovamente davanti.
"Và, io ho bisogno di stare da solo per un po'." Spiegò, sollevando un angolo della bocca. Gli occhi di Hermione vagarono per qualche secondo, guizzando velocemente dal suo viso, al petto, per poi tornare nuovamente sul suo viso. La giovane arrossì nuovamente.
"Quindi non vieni con me? Sei sicuro? Guarda che è tardi anche per te." Lo rimproverò con non troppa serietà, incrociando le braccia al petto.
"Sicuro." Ribatté subito. "Ci vediamo domani, va bene?"
"Va bene, a domani allora."
"Buonanotte." Le sussurrò, posandole un bacio sulla fronte. Il profumo dei suoi capelli gli invase prepotentemente le narici, quanto avrebbe voluto che restasse per sempre lì vicino a lui.
"Notte." Gli sorrise, facendo per andarsene. Era già a due, tre metri di stanza da lui, quando non riuscì più a trattenere le parole.
"Hermione!" la chiamò a mezza voce, e la ragazza si voltò di scatto in sua direzione, schiudendo le labbra dalla sorpresa.
"Ti amo anch'io." Gemette, abbastanza forte da permetterle di udirlo.
Il cuore di Hermione si fermò per un breve istante, poi prese a battere forte, come un tamburo in festa. Fu più forte di lei, la sua anima, il suo cuore, chiedevano disperatamente di ricongiungersi con quelli di Draco Malfoy. Prese a correre, e in pochi secondi riuscì ad annullare quei pochi metri che li separavano. Il Serpeverde allargò le braccia, lasciando che i loro corpi combaciassero come due pezzi di uno splendido puzzle. La giovane avvolse le braccia intorno al suo corpo, e lui fece lo stesso, affondando una mano sui suoi capelli. Hermione aveva l'orecchio poggiato sul suo petto nudo, fu in quel momento che riuscì a sentirlo, il suo cuore di ghiaccio si era sciolto, battendo forte e vigorosamente per lei. E mentre il profumo dei suoi meravigliosi capelli bruni lo inebriavano nuovamente, sospirò, attirando l'attenzione della giovane che prese subito a guardarlo.
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"Verumtamen ad infernum detractus es, in profundum laci." || Dramione.
Fanfiction« Draco Malfoy era bello come un angelo, un angelo caduto, un angelo sbagliato e pieno di difetti. Così colmo d'angoscia e oscurità dentro. Ostile con la maggior parte delle persone che tutti i giorni gli ruotano attorno, eppure non si poteva certo...