Capitolo 8

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Il mattino seguente fu un risveglio piuttosto difficile per tutti, tranne che per Ron. Il ragazzo si era svegliato di buon mattino, come non era solito fare e prima dell'ora di colazione era già bello che pronto ad aspettare i due suoi amici nella sala comune, ansioso di scendere per andare a mangiare. Tutta quella gioia e l'impegno durante le selezioni del giorno precedente gli avevano messo una gran fame già di primo mattino.

Hermione dal canto suo non era altrettanto scattante e in forma come tutte le altre mattine, lei ed Harry avevano fatto le ore piccole per ultimare quella ricerca e il corpo ne risentiva parecchio.

"Ah, siete qui finalmente!" li accolse calorosamente Ron, mostrandogli uno dei suoi migliori sorrisi. "Ci avete messo parecchio, oh miseriaccia!" d'un tratto, nonostante il suo evidente stato idilliaco si rese conto della faccia stanca dei suoi amici fissandoli sorpreso.

"Harry, hai una faccia ... E anche tu, Hermione."

"Grazie, Ronald." Rispose Hermione, stropicciandosi con una mano l'occhio destro. Ma comunque non ebbe la forza di schernirlo, così gli rivolse subito un grazioso e assonnato sorriso. Ron continuava a fissarli, esterrefatto.

"Hermione mi ha aiutato a terminare la ricerca di Pozioni, ieri notte." Spiegò Harry, nascondendo con la mano un grosso sbadiglio in arrivo.

"Bhe, era ora." Commentò Ron facendo una faccia buffa.

"Dai andiamo!" gli rispose Hermione dandogli un pugnetto sulla spalla "Preferisco portarti subito nella sala Grande a mangiare, piuttosto che vederti in questo stato ancora per molto!"

Harry rise piano e tutti e tre insieme si incamminarono verso il dipinto della signora Grassa, per sbucarne fuori pochi istanti dopo.

La domenica era uno dei giorni più piacevoli della settimana, Harry e Ron l'avrebbero sicuramente trascorsa poltrendo da qualche parte del castello, ma Hermione l'avrebbe affrontata diversamente.

"Uova e toast, che meraviglia!" esordì Ron, infilandosene in bocca una generosa porzione.

"Sono sempre le solite uova e toast, Ron." Lo schernì Harry, mettendo anche lui qualcosa nel suo piatto.

"Si, ma hanno decisamente un sapore diverso dopo ieri!"

Hermione scoccò un occhiata ad Harry che le rispose prontamente facendo spallucce, era sorpreso quanto lei.

"La partita è fra meno di due settimane, da lunedì cominciano gli allenamenti." Lo informò Harry, iniziando a mangiare.

"Sono assolutamente pronto." Rispose gonfiandosi il petto fiero di se.

"Sicuro che nessuno l'abbia stregato?" chiese Hermione sottovoce, avvicinandosi all'orecchio di Harry.

"Decisamente no."

Dall'altra parte della sala Grande invece, il giovane Draco Malfoy non aveva ancora rifornito il proprio piatto di nessun tipo di pietanza presente quella mattina per fare una buona colazione. E di certo il tavolo non scarseggiava di quest'ultime, ma lui continuava a chiedersi se avesse preso la decisione giusta o meno. Quale giorno migliore della Domenica per chiedere fin da subito alla Granger il suo prezioso aiuto, eppure si sentì di nuovo inspiegabilmente frenato. C'era voluto così poco per convincersi a chiederle aiuto e adesso che lei aveva accettato, non era più così sicuro di volerlo.

"Buongiorno." Sbiascicò Blaise, lasciandosi praticamente cadere accanto a lui. Draco lo guardò in silenzio, e con fare del tutto interessato l'amico si rifornì il piatto di uova e bacon.

"Un'altra nottataccia?" lo incalzò nuovamente, Blaise aveva capito subito dal silenzio dell'amico che non era sua intenzione chiacchierare quella mattina.

"Verumtamen ad infernum detractus es, in profundum laci." || Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora