Capitolo 19

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"Credo che salterò il dolce." Disse piano, scostando il busto e levando i gomiti dal tavolo.

"Vai già da Silente?" chiese Ron, strizzando leggermente gli occhi.

"Ma se è ancora qui... " asserì la riccia, gettando un'occhiata al tavolo dei professori "non vai nel suo studio ora, vero?" lo interrogò infine, incrociando le braccia al petto.

"No, certo che no. Credo che andrò a farmi un giro." spiegò sbrigativamente, era già pronto per scappare lontano da lì, ma l'amica non aveva intenzione di lasciarlo andare.

"Harry..." lo rimproverò Hermione, guardandolo tetramente.

"E' solo una passeggiata, poi andrò da Silente. Ci vediamo domani mattina."

La ragazza annuì con riluttanza, Ginny lo saluto rivolgendogli un dolce sorriso mentre Ron gli fece un semplice gesto con la mano. Gli altri lo salutarono distrattamente, continuavano a trangugiare il delizioso dessert. Prima di recarsi fuori dalla sala Grande, gettò un'occhiata fugace al tavolo di Serpeverde, i suoi occhi cercavano Malfoy che stava proprio lì, con quella sciocca di Pansy Parkinson aggrappata al braccio. Lui aveva lo sguardo palesemente frustrato, mentre lei sembrava volasse tre metri sopra il cielo.

Mettendo piede fuori dall'uscio, Harry si chiese fortemente cosa mai ci trovasse quella ragazza di così tanto interessante in uno come Draco Malfoy. Era sempre stato un ragazzo estremamente irritante, pieno di sé e cocco di mamma e papà. Super viziato, con una casa e una vita a dir poco perfetta. Il suo essere spiritoso lasciava enormemente a desiderare, e il suo pavoneggiarsi per la scuola come se ne fosse il padrone era decisamente insopportabile.

Era solo un codardo, Harry lo aveva sempre pensato, ma ultimamente il suo comportamento era diventato più strano del solito. Il suo corpo emaciato, decisamente più magro di quando si erano scontrati a Settembre sul treno, i suoi occhi erano continuamente stanchi e circondati da delle poderose occhiaie violacee. Non aveva l'aria di uno che se la stava passando bene, ma era proprio questo che continuava a non convincerlo, a fargli credere che ci fosse qualcosa di più pesante sotto. Non era il Malfoy di sempre, la maggior parte delle volte che si scontravano per i corridoi si limitava semplicemente a guardare male lui e i suoi amici, senza attaccare brighe, quasi sempre gli insulti partivano dalla bocca di qualcun altro. Era come se Draco avesse perso l'interesse nel renderlo ridicolo davanti a tutti.

"Mi lasci." sibilò qualcuno, destandolo dai suoi pensieri. Harry aveva sorpassato l'entrata dalla sala Grande solo da pochi metri, quando la voce di Draco Malfoy, proprio alle sue spalle, lo fece voltare. Il suo tono era tutto fuorché gentile, aveva allontanato qualcuno che non non aveva ancora messo piede fuori dalla sala Grande, Harry ne vide semplicemente l'ombra per terra vicino al Serpeverde, difficile distinguerla. La luce delle candele danzanti sul soffitto della sala, rendevano la proiezione dell'ombra sul pavimento di pietra tremolante ed imprecisa.

"Se solo tu mi prestassi un po' più d'attenzione." Gli rispose l'ombra riflessa per terra, che subito dopo fece qualche passo verso il ragazzo dai capelli argentei. L'oscura figura sul pavimento divenne sempre più lunga, fino a mostrare la persona che la produceva. Ma in realtà non c'erano dubbi, Harry avrebbe riconosciuto quel tono annoiato e biascicante ovunque e in qualunque momento, era Piton. Stava proprio davanti a Draco, visibilmente infastidito dalla sua presenza.

"Le ripeto ancora una volta di stare lontano da me, signore." Sputò seccamente il ragazzo, dando le spalle a Piton. Nell'eseguire quel movimento, gli occhi del Serpeverde focalizzarono il volto di Harry, visualizzando la sua presenza. Divenne teso in volto, fissandolo incredulo. Gli si gelò il sangue, sentì ogni muscolo del suo corpo pietrificarsi all'istante. Piton rivolse il suo sguardo oltre il Serpeverde, scrutando Harry con sdegno. Non disse nulla, non aggiunse nulla, prese il suo lungo mantello nero fra le mani e se ne andò, percorrendo il corridoio opposto al suo, lasciandoli soli.

"Verumtamen ad infernum detractus es, in profundum laci." || Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora