"Puzza di morte." gemette il ragazzo, disgustato da ciò che stava guardando.
"Sei pessimo, Weasley."
"Parla per te, idiota."
Crabbe se la rideva a crepapelle dall'altra parte dell'aula, insieme a quegli zotici dei suoi compagni. Ron era stremato e si sentiva fortemente frustrato, non sapeva più dove mettere le mani e chiedere ad Hermione sarebbe stato inutile. Si, perché anche lei era nella confusione più totale.
"Harry?" bisbigliò piano all'amico. "Harry?" lo chiamò ancora, dandogli una piccola pacca sulla spalla, senza farsi vedere dal professor Lumacorno.
"Cosa c'è?" sbottò all'improvviso, voltandosi in direzione del rosso.
"Questa roba sta per esplodere, come hai fatto tu a renderla decente?" la sua voce somigliava di più a un piagnucolio, un classico di lui tutte le volte che qualcosa andava decisamente storto.
"Ho solo seguito le istruzioni del libro, Ron." Rispose sorridente, aggiungendo l'ennesimo ingrediente al suo calderone bollente.
Il giovane Weasley sbuffò esausto, tornando a guardare il contenuto del proprio calderone. L'odore sapeva di marcio, il colore era di un verde vomito con delle leggere sfumature di grigio. La consistenza sembrava come sbobba andata a male da parecchi giorni, continuava a bollire e ogni volta che le bolle del composto esplodevano, una piccola spirale di fumo verdastro si innalzava verso il soffitto, provocando continuamente gemiti di disgusto e smorfie da parte dei compagni che lavoravano nelle sue vicinanze. Disperato, si voltò a guardare il calderone di Hermione, che non sembrava un disastro come il suo per fortuna. In realtà era proprio la compagna ad essere messa decisamente male. Il sudore le imperlava la fronte, e i capelli sembrarono essere più gonfi ed elettrizzati del solito.
"Basta così ragazzi, giù le mani dai vostri calderoni!" annunciò il professore, gesticolando.
La visione di Lumacorno di tutti i calderoni presenti in aula, per fortuna, fu breve... ma intensa. L'unica pozione su cui non ebbe niente da ridire era proprio quella di Harry. "Magnifica!" aveva esordito l'insegnante, agitando le mani in aria estasiato. Harry gli sorrise come un'ebete, se Ron avesse saputo del libro truccato, avrebbe dato la vita per scambiarlo con il suo, praticamente ancora nuovo di zecca.
"Perfetto miei cari, per la prossima volta vi suggerisco di dare un'occhiata a pagina 57! Ah, Signorina Granger, mi concederebbe un secondo?"
Hermione si voltò, e come tutte le volte in cui veniva colta si sorpresa da qualcosa, schiuse leggermente le labbra. Raccolse i suoi libri dal banco e si diresse verso il professore, con i baffi da tricheco sempre ben pettinati. Quando fu abbastanza vicina a lui, il paffuto Horace Lumacorno le cinse amichevolmente le spalle con un braccio. La ragazza arrossì leggermente.
"Bhe, lei è estremamente formidabile, signorina Granger. Ovviamente ne ero già stato informato dal Signor Potter, ma lei ha comunque superato di gran lunga le mie aspettative." Le intimò lui, sorridendo educato.
"Ah, davvero?" chiese nervosamente lei, scoccando un'occhiata ad Harry e Ron in fondo all'aula, fermi ad aspettarla.
"Certo che si, bhe ... mi chiedevo, nonostante le sue pozioni non siano eccelse come quelle del Signor Potter, se le andrebbe di unirsi a noi, ovviamente mi riferisco al mio Club esclusivo, naturalmente!"
La ragazza schiuse ancora una volta le labbra, non sapendo cosa dire. Non riusciva a capire se ne fosse lusingata a o meno. Comunque decise di rispondere, il più presto possibile.
"Oh, si... si certo, Signore. La ringrazio infinitamente!" farfuglio, sistemandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
"Bene allora!" tuonò gioviale allargando le braccia "Occhio al mio gufo Signorina Granger e benvenuta a bordo, direi!"
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"Verumtamen ad infernum detractus es, in profundum laci." || Dramione.
Fanfiction« Draco Malfoy era bello come un angelo, un angelo caduto, un angelo sbagliato e pieno di difetti. Così colmo d'angoscia e oscurità dentro. Ostile con la maggior parte delle persone che tutti i giorni gli ruotano attorno, eppure non si poteva certo...