Capitolo 28

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Dopo i due lunghi e noiosissimi giorni di degenza di Harry, alle sue dimissioni dall'infermeria da parte di Madama Chips, si diresse quasi correndo alla torre di Grifondoro per mettere a posto il suo baule per le vacanze di Natale. Anche se il più grande regalo l'aveva già ricevuto quell'anno, era sfuggito alla morte, per l'ennesima volta. Ma il fatto che non fosse stato solo il suo bicchiere ad essere avvelenato, fece calare tutte le paranoie che si era cominciato a porre subito dopo aver riacquistato i sensi la notte stessa della festa. Il fatto che avrebbe passato il Natale con Ron, Ginny e il resto della loro famiglia lo faceva sentire meglio, non avrebbe dovuto avere a che fare con i Dursley, e in più avrebbe potuto discutere della faccenda Malfoy con Arthur, lui avrebbe potuto avere qualche informazione in più a riguardo. Lavorare al Ministero della Magia non sempre era una maledizione.

"Hai già fatto i tuoi bagagli?" chiese ad Hermione, che con fare frettoloso stava attraversando la sala Comune, diretta verso l'uscita.

"Oh, si! Mi mancano le ultime cose ma ormai è fatta."

"Perché non vieni con noi?" le chiese, sorridendole. Hermione avrebbe tanto voluto seguirli fin da subito alla Tana ma, voleva trascorrere qualche giorno insieme ai suoi genitori, ne aveva davvero bisogno.

"Verrò, subito dopo Natale, credo. Prima vorrei stare un po' con i miei." Spiegò all'amico, abbassando lo sguardo sul pavimento.

"Certo, capisco. Ti aspetterò allora!"

Lei gli rivolse un bel sorriso, congedandosi e dirigendosi verso la Biblioteca. Voleva recuperare alcuni libri che le sarebbero potuti risultare utili durante le vacanze, per studiare e ripassare ciò che le sarebbe servito per il resto dell'anno. Quella sera stessa avrebbero avuto il treno per Londra, e a dirla tutta era parecchio felice di ritornare a casa. Forse l'aria di Londra avrebbe potuto aiutarla a schiarirsi le idee, forse sarebbe ritornata ad Hogwarts con una consapevolezza di se stessa completamente diversa da quella attuale.

Frugò per un po' fra gli scaffali, e quando tirò fuori l'ennesimo libro delle voci, provenienti dal corridoio dietro al suo, le fecero drizzare le orecchie. Si mise l'ennesimo tomo che aveva appena recuperato in braccio, e con molta cautela fece qualche passo verso l'angolo, poggiando la schiena contro la libreria e rivolgendo bene l'orecchio destro verso la fonte del brusio che l'aveva messa in allerta.

"Piantala Crabbe, potrebbero sentirci."

'Crabbe?' pensò Hermione, decisamente sorpresa. Che cosa ci faceva un idiota come lui all'interno di una biblioteca? E lei che pensava che non sapesse nemmeno arrivarci fin li sù, credeva avesse una seria allergia nei confronti dei libri e di tutto ciò che era lo studio o il sapere in generale.

"E' l'ultimo giorno di scuola, chi vuoi che ci sia qui dentro?" ribatté quest'ultimo, con fare nervoso. Hermione non poteva assolutamente vederli, ma riuscì a percepire il suo movimento di stizza, aveva passato il peso corporeo da una gamba all'altra, aveva sentito sbattere pesantemente al ragazzo un piede grassoccio sul pavimento.

"Uff, va bene ma in fretta... Madama Pince potrebbe infuriarsi." Ribattè la voce che Hermione riconobbe subito come quella di Blaise, ma doveva esserci qualcun altro con loro, se lo sentiva.

"Che ti ha detto?" intervenne alla discussione un'altra voce, doveva essere Goyle.

"Assolutamente niente Goyle, non vuole parlarmi. E anche se l'avesse fatto, non sarei venuto a discuterne con voi due sciocchi."

Hermione aggrottò la fronte, che stessero parlando di Draco? Strinse forte i libri al petto, e si sistemò meglio per continuare ad origliare la loro conversazione, voleva sapere a tutti costi cosa avessero da complottare quei tre alle spalle di Malfoy.

"Verumtamen ad infernum detractus es, in profundum laci." || Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora