Erano 1:10 p.m, quando lo stomaco della ragazza cominciò a brontolare, protestando sonoramente. Aveva una gran fame, la sua colazione non era stata granché a causa del nervosismo, la sua testa continuava a pensare che stavano lì da ore, e che Malfoy non si era ancora degnato di guardarla nemmeno una volta. In realtà Hermione si sbagliava, perché la Serpe era parecchio furba, quando la compagna era particolarmente concentrata nello scrivere lui le gettava un'occhiata veloce, per cercare di calmare il proprio spirito. Stava soffrendo enormemente ad averla così vicina, sforzandosi di non parlarle per non sfociare in cose più grandi di lui. Anche il suo stomaco aveva cominciato a protestare per la fame, ma decise comunque di continuare a non proferire parola, la Grifondoro l'avrebbe fatto sicuramente al posto suo, bastava solo aspettare.
"E' ora di pranzo." Disse all'improvviso, facendo pensare a Draco di conoscerla davvero troppo per i suoi gusti.
"Hai fame?" gli chiese con fare incerto, perforando la sua nuca con lo sguardo. Era tutto quello che riusciva a vedere di lui da quando si erano seduti a studiare.
"Un po'." Ammise distrattamente, posando il libro che leggeva da ore, afferrando subito la propria pergamena.
'Proprio adesso ha voglia di cominciare a scrivere qualcosa? Accidenti.' Imprecò Hermione fra se, alzando gli occhi al cielo.
"Possiamo fare una pausa e scendere a mangiare, se vuoi." Le propose Draco, scrivendo le prime due righe della ricerca sulla sua pergamena. Hermione l'avrebbe volentieri strozzato, ma ancora una volta si trattenne dal dire ciò che pensava.
"In realtà ho portato da mangiare, ho dei tramezzini proprio qui."
Inutile dire che il Serpeverde rimase alquanto sorpreso dalla sua risposta, pensava di scendere e prendere un po' d'aria, si sarebbe accontentato di avere Pansy Parkinson aggrappata ad un braccio per tutta la durata del pranzo, pur di uscire da quella stanza che sapeva già fin troppo di lei.
Hermione prese la borsa, tirando fuori i due tramezzini di Dobby. Li posò sul tavolo, aspettando con impazienza che Draco afferrasse il suo.
"Li hai fatti tu?" chiese distrattamente, continuando a scrivere.
Il fruscio della piuma d'oca che sfiorava la carta avrebbe potuto mandarla al manicomio, perché non prendersi da mangiare e cominciare a darle attenzione? Perché ignorarla ancora?
"In verità ho chiesto a Dobby, li ha preparati lui."
"Ah già, Dobby..." commentò, con un pizzico di disgusto nella voce.
"Cos'è quel tono? E' un bravo elfo." protestò subito, incrociando le braccia al petto.
"Quando stava con la mia famiglia, era piuttosto insopportabile. Quel suo continuo piagnucolare..." fece una smorfia, continuando a far scorrere la piuma sulla pergamena.
Hermione si infastidì parecchio, perché sapeva che non aveva più il diritto di parlare di Dobby in quel modo.
"Forse eravate voi a non trattarlo come si deve, Malfoy."
A quel punto, contro ogni previsione della ragazza, Draco alzò lo sguardo penetrando i suoi occhi. Posò la piuma sul tavolo, e senza aggiungere altro prese uno dei due tramezzini, scartandone lentamente la carta in cui erano avvolti.
"Tu non mangi?" le chiese piano, stendendo faticosamente i nervi.
Era rimasta leggermente imbambolata a guardarlo, gli fu grata di non aver continuato la discussione su Dobby, e senza indugiare ancora prese il tramezzino rimasto sul tavolo, scartandolo a sua volta. Ne addentò un pezzo, era buonissimo, e il suo stomaco la ringraziò, facendo i salti di gioia.
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"Verumtamen ad infernum detractus es, in profundum laci." || Dramione.
Fanfiction« Draco Malfoy era bello come un angelo, un angelo caduto, un angelo sbagliato e pieno di difetti. Così colmo d'angoscia e oscurità dentro. Ostile con la maggior parte delle persone che tutti i giorni gli ruotano attorno, eppure non si poteva certo...