Capitolo 50

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Le sedie nell'aula di Trasfigurazione non erano mai state tanto scomode come quella mattina, Draco non riusciva a trovare la posizione giusta per riuscire ad essere comodo, mentre il continuo pizzicare delle sue ferite lo rendeva più irrequieto e ...

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Le sedie nell'aula di Trasfigurazione non erano mai state tanto scomode come quella mattina, Draco non riusciva a trovare la posizione giusta per riuscire ad essere comodo, mentre il continuo pizzicare delle sue ferite lo rendeva più irrequieto e pallido del solito. La pozione lasciatagli da Piton aveva decisamente dato i suoi frutti, ma non tanto da farlo sentire completamente rinvigorito al cento per cento. Minerva McGranitt lo tartassava da più di un ora, investendolo continuamente di domande improponibili su vari argomenti della materia. Hermione aveva impiegato tempo e sudore per riuscire a fargli memorizzare qualcosa, e c'era anche riuscita, se non fosse stato per la spossatezza, per il dolore al torace e per il pungente mal di testa. Se non ci fossero state queste cose di mezzo forse avrebbe saputo rispondere, e la vecchia docente sarebbe stata soddisfatta tanto da evitargli un imminente punizione. La Grifondoro continuava a fissarlo con insistenza, decisamente allibita dal comportamento del compagno. Draco si trovava seduto al fianco di Zabini, parecchi banchi indietro rispetto al suo, e ciò non le permetteva di vederlo bene in viso. Hermione non si era ancora resa conto del malessere del giovane, convincendosi erroneamente del fatto che fosse un vero idiota, e che tutto il lavoro che aveva preparato per lui non fosse servito a nulla. Era ben decisa a prenderlo da parte dopo la lezione per cantargliene quattro, per dirgli che se non fosse stato realmente intenzionato a collaborare, mai più si sarebbe offerta di aiutarlo con lo studio, levando del tempo al proprio.

Quando scoccò la fine della seconda ora di lezione, la professoressa McGranitt, non appena la maggior parte degli studenti sgombrarono l'aula, si avvicinò minacciosamente al Serpeverde, intimandogli con chiarezza il suo disappunto nell'averlo ritrovato per l'ennesima volta impreparato riguardo la sua materia.

"L'avevo avvisata, Signor Malfoy." Esordì severamente, scrutandolo con disappunto dai piccoli occhiali ovali "Lei è in punizione, glielo assicuro. In quantità di Prefetto si occuperà, nei giorni a seguire, di raccogliere le autorizzazioni dei proprio compagni di casa per l'uscita ad Hogsmeade di questo fine settimana, e saranno tutti presenti meno che lei." Sentenziò, congiungendo le mani sul ventre "Inoltre, si faccia visitare da Madama Chips. Non ha una bella cera oggi."

"Certamente, professoressa." Rispose con apatia il ragazzo, aspettando che la donna si allontanasse da loro per potersi alzare dalla sedia. Quando furono fuori dall'aula, Blaise non poté fare a meno di sbuffare, sistemandosi nervosamente la borsa sulla spalla.

"Visto? Ci mancava solo questa." Commentò, mordendosi un labbro per il nervosismo.

"Ringrazia che non ci abbia tolto altri punti." Ribatté a denti stretti Draco, trascinandosi al fianco del compagno.

"Comunque non c'è da gioirne."

"Va bene, adesso smettila di farmi da mamma per un secondo e aiutami."

"Va bene, va bene." Si arrese, affiancandolo "Ti starò accanto, se dovessi dare segni di cedimento, io ci sarò."

Percorsero quasi tutto il corridoio indisturbati, quando gli occhi ambrati di Hermione si posarono inevitabilmente su di loro. Il Serpeverde schiuse le labbra dalla sorpresa, l'espressione della giovane non era delle migliori. Il suo cipiglio minaccioso le incorniciava il volto, e ciò voleva significare solo e soltanto guai per lui, e per il resto della popolazione scolastica. Draco ricambiò lo sguardo con espressione sofferente, nel tentativo di farle capire che non era per niente un buon momento per discutere, e fu all'ora che la ragazza si rese conto che qualcosa non andava. I suoi occhi si soffermarono sul suo volto pallido, sulle sue labbra scure, sul suo modo di camminare lentamente, troppo, trascinando i piedi per terra. Zabini che gli cingeva le spalle con un braccio, si accorse di lei e prese a guardarla, corrucciando le sopracciglia.

"Verumtamen ad infernum detractus es, in profundum laci." || Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora