Elizabeth
Sono ore che, dopo aver scoperto quanto accaduto tra me e suo fratello minore, James se ne è andato, pronto, stando alle sue parole, ad ottenere l'unica cosa che gli interessa veramente, l'ultima rimastagli, la tanto agognata vendetta e se Jesse è preoccupato per la sorte di suo fratello, io non posso che esserlo per quella di mio padre, nonostante tutto ciò che ha fatto, ma cerco ugualmente di nasconderglielo e di consolarlo, perchè so quanto male gli ha causato e la paura che prova al pensiero che ciò possa ripetersi, questa volta, con James come vittima.
Lui però se ne accorge lo stesso e nel realizzarlo, si sente quasi in colpa
«Dannazione Liz, scusami, sono solo uno sciocco... la vita di tuo padre è a rischio e invece che darti forza, io non faccio che piangermi addosso da ore, mi...»
«Ehi, non dirlo neanche per scherzo... è del tutto normale, ok?!
Anche se faccio tutt'ora fatica a realizzarlo, mio padre ha ucciso i vostri genitori e tuo fratello è tutto ciò che ti rimane, perciò è giusto che ti interessi solo di lui» lo interrompo quindi io, abbracciandolo di slancio, nel tentativo di tranquillizzarlo, perché non vi é nulla di male nell'abbassare le proprie difese e dimostrarsi, ogni tanto, deboli.Quando, improvvisamente, sentiamo un rumore e voltandoci verso la porta d'ingresso, vediamo entrare «James!»
Ma lui ci ignora, al che Jesse si alza dal divano e andandogli incontro, esclama
«Jamie, fratello, aspetta! Va tutto bene??»
Nulla da fare, si toglie la giacca e senza dire una parola, procede spedito verso la sua stanza
«James, cosa hai fatto a mio padre?!»
«Bro perchè hai le mani sporche di sangue?
Jamie rispondi, va tutto bene?!» chiediamo quindi, quasi in contemporanea, avendo notato lo stesso, identico e nefasto particolare, ma anche sta volta, senza neppure degnarci di uno sguardo, lui procede verso la sua stanza, al che, ormai stufa di questa situazione e bisognosa di sapere se mio padre sta bene, mi alzo pure io e rapidamente lo raggiungo.Dopodichè, una volta entrata nella sua stanza, che prima d'ora non avevo mai visto, visto che la tiene sempre ben chiusa e che, a primo impatto, devo dire, rispetta alla perfezione il suo essere, grazie ai toni cupi e al mobilio antiquato, esclamo
«Vaffanculo! Sei solo un represso del cazzo e io sono stufa di dover subire questi tuoi atteggiamenti, dopo che, per di più, sono stata più che disponibile ad aiutarvi, nonostante mi abbiate letteralmente rapita.
Per cui ora dimmi che hai fatto a mio padre!»Lui però continua, imperterrito, ad ignorarmi e come nulla fosse, si leva la t-shirt, mostrandomi così il suo petto scultoreo e lasciandomi di sasso.
Dannazione, che sto dicendo?!
Non dovrei nemmeno farli certi pensieri, James è il mio sequestratore e io... io... io sono solo una sciocca, ecco cosa sono, perchè mentre lui continua a spogliarsi, levandosi prima le scarpe e poi slacciandosi la cintura e con essa i pantaloni, io continuo a fissarlo, senza battere ciglio.Cazzo Liz riprenditi!
«C..che... che stai facendo! Ti sto parlando, dannazione!
James, io ho promesso di collaborare, a patto che a mio padre non venisse torto un capello, ma semplicemente che lo spingeste a confessare quanto fatto, così che potesse pagare per i suoi crimini nella legalità!» insisto quindi, ma al suo ennesimo silenzio, impazzisco del tutto
«Dio, smettila di spogliarti come nulla fosse e rispondimi!
Anzi sai che ti dico, fottiti!»Niente da fare, ha innalzato un muro fatto di sentimenti repressi e verità taciute e io mi sono stufata, di lui, di Jesse, di me, di questa situazione, di mio padre, che è ne é la causa e di questa vita, perciò mi volto, intenzionata ad uscire, ma proprio prima che io afferri la maniglia della porta, precedentemente socchiusa, mi sento afferrare il braccio da dietro e tirare leggermente, quindi mi volto e prima che possa realizzare quanto sta accadendo, le labbra di James si schiantano sulle mie e anche se in un primo momento, sarei portata a staccarmi, l'elettricità che sento scorrere tra di noi e i brividi che mi provocano la sua stretta sul mio fianco e le sue carezze sulla mia guancia, mi fanno desistere e ricambio, con maggiore intensità.
Poi però, quando, per mancanza di fiato, siamo costretti a separarci e mi accorgo della presenza di Jesse, davanti all'ingresso della camera, mi sento terribilmente confusa ed imbarazzata, ma stranamente, non in colpa.
Chi si sente in colpa invece è James... lo leggo nei suoi occhi, colmi di vergogna e tristezza, prima che, dopo aver alternato, per qualche secondo, lo sguardo tra entrambi, scappi, nuovamente, via.
Angolo Autrice
Ciao ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, in cui assistiamo all'ennesimo colpo di scena, questa volta però più tra Liz e Jamie.
Che dire, scusare se l'ho pubblicato in ritardo, ma sono stata poco bene, spero vi sia piaciuto, se vi va stellinate, un bacio e ci vediamo tra qualche giorno, con il prossimo ♥😘
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RAPITA
RandomElizabeth Queen, detta Liz, ha tutto ciò che un'adolescente, prossima all'età adulta, potrebbe desiderare: vive in un enorme e spettacolare attico nel centro di Chicago, con il suo adorato padre, che la vizia in ogni cosa, frequenta una scuola costo...