Epilogo

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Elizabeth

«Eccoci arrivati» esclama il mio fidanzato, una volta raggiunta la nostra meta, parcheggiando la nostra nuova auto familiare, appena fuori

«Avere sentito bambini? Si scende» dico quindi io, voltandomi verso i miei due figli, seduti sui loro seggiolini, nei sedili posteriori e rivolgendo loro un caloroso sorriso

«Mhh, ma mamma, io ho sonno» protesta però il mio dolce maschietto - avvolto in una felpa, con stampati alcuni dinosauri - sbadigliando.
Al che, io esco dall'auto, apro la sua portiera, gli slaccio la cintura e accarezzandogli la testolina, ribatto

«Lo so, lo so, hai ragione, stanotte i crampi al pancino, non ti hanno fatto proprio dormire...
Facciamo così, te vieni in braccio, mentre Maggie...»

«Sulle spalle papà, sulle spalle!» conclude, al posto mio, proprio quest'ultima, elettrizzata, lisciandosi la comoda salopette di jeans e invitando, suo padre, ad afferrarla.
Al che, Jamie sorride e, dopo averle aperto la portiera, afferma

«Sulle spalle sia».

Dopodiché, mentre lui issa in groppa Maggie, io prendo in braccio Aiden ed esclamo

«Ok, adesso andiamo a trovare qualcuno di molto importante, qualcuno senza il quale, voi, oggi, non sareste qui...»

«Qualcuno che ci manca moltissimo» termina, al posto mio, il mio fidanzato, abbozzando un sorriso.
E seppur cerchi di farsi vedere forte, lo vedo e lo sento, quanto anche lui é profondente commosso

«Si ma, non senza di me» ci interrompe però Jesse, arrivato con qualche minuto di ritardo, togliendosi il casco e parcheggiando, affianco all'auto, la sua moto

«Papà!!» esclamano perciò, in coro, i bimbi

«Ciao piccoli» li saluta lui, per poi passare a me e a suo fratello maggiore «Amore, bro...scusate il ritardo ma...»

«Il lavoro» termina, per lui, Jamie

«Già, non pensavo che avrei potuto sfondare come ghost writer e invece...»

«E invece hai aperto una tua piccola casa editrice e noi siamo fieri di te» affermo, dandogli un bacio appena accennato

«Già... anche se le tue straordinarie capacità di hacker, vanno così sprecate» concorda suo fratello maggiore

«Uffa, che noia...
Mamma, papà, andiamo?!» ci interrompono però i nostri bimbi, quasi spazientiti dall'attesa.

Si, se qualcuno se lo stesse chiedendo, ho messo al mondo proprio due diavoletti, ma cosa ci si poteva aspettare di ottenere dall'unione tra me e i fratelli White, se non due fragili, ma al contempo forti, coraggiose e tenaci creature, dai capelli color grano e gli occhi di due diverse sfumature di azzurro, tanto simili fuori, quanto diversi dentro?

«Si piccoli, andiamo» rispondo quindi, posando un tenero bacio sulla fronte ad Aiden, mentre Jesse circonda la mia vita con un braccio, attirando entrambi a sè.

Dopodichè camminiamo per qualche metro, fino a raggiungere il nostro obiettivo

«Eccoci qua...
Aiden, Maggie, loro sono i vostri nonni» annuncio poi, indicando le foto sulle loro lapidi

«Ma elano bellissimi!» esala perciò, la mia bellissima bimba, mentre i capelli, avvolti in due piccoli codini, svolazzano al vento

«Già, lo erano davvero e anche se non ci sono più, ci tenevamo a farveli conoscere» afferma quindi il maggiore dei miei fidanzati, accarezzando le foto dei loro genitori, mentre io fisso quelle dei miei, visto che, ormai quattro anni fa, poco dopo la nascita dei gemelli, li abbiamo fatti seppellire tutti e quattro nello stesso cimitero

«Ma mamma, papà, i loro nomi sono...»

«Uguali ai vostri, proprio così, perchè è grazie a loro se oggi siamo qui, tutti insieme e finalmente felici» rispondo, sorridendo a trentadue denti, perché non c'è nulla che possa rendermi più felice che loro, che questa strana ma speciale famiglia.

Dopodichè salutiamo le persone a cui dobbiamo tutto e torniamo in auto, tutti tranne Jesse, che rimonta sulla sua moto.

Una volta a casa, visto che i bimbi sono crollati - si, la macchina gli fa questo strano effetto - ci dirigiamo poi verso la loro cameretta, per metterli a letto e mentre li coccoli amo, il maggiore dei miei fidanzati, commenta

«Sono bellissimi, non è vero?»

«Già, abbiamo fatto proprio un bel lavoro» annuisco quindi io, con la testa appoggiata sulla sua spalla

«A volte, se penso a come, nell'arco di cinque anni, siamo arrivati a questo punto, quasi non ci credo»

«Concordo con te bro» commenta Jesse, scostando una ciocca di capelli dal viso di Maggie

«Non ditelo a me e sapete una cosa, anche se avrei voluto scappare, rimanere è stata la scelta migliore che potessi fare, perchè mi ha donato voi, i nostri figli, tutto questo e non lo cambierei per niente al mondo».

FINE


Angolo Autrice
Eccoci qua, anche l'epilogo é terminato e a mio parere, la storia non poteva concludersi meglio.
Ho amato scriverla, perché trovo l'argomento poliamore molto interessante e poco approfondito e spero davvero abbia incuriosito anche voi e che l'abbiate apprezzata.
Se vi va stellinate e ditemi che ne pensate e per chi vorrà, ci vediamo mercoledì con "Dribbling d'amore", un bacio, ciao ♥

RAPITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora