Elizabeth
Un sapore strano ed indecifrabile mi bagna le labbra e una voce, che non riconosco, esclama «Sorgi e brilla principessa!» ma io, essendo piuttosto stanca, non ho alcuna voglia di alzarmi.
Poco dopo però mi sento scuotere e la stessa voce di prima pronuncia, insistentemente «Elizabeth sveglia»Al che balbetto «Mhh... Luke lasciami dai!» pensando, quasi in automatico, si tratti del mio ragazzo, poi però, una volta aperti, a fatica, gli occhi, spaventata, esclamo «Aspetta! Tu non sei Luke e tu nemmeno»
E mentre la paura si impossessa di me, non posso fare a meno di osservare attentamente i due ragazzi, seduti sul bordo del letto, su cui sono stesa, trovandoli così simili eppure così diversi, almeno questa è la mia impressione, visto che non li conosco affatto.
Entrambi biondi, di media altezza, ben piazzati e con degli occhi cosí chiari e profondi che potrei perdermici dentro, ma uno dall'aria più seria, matura e contrita, l'altro dall'aspetto più giovane e sbarazzino.«D..dove sono e... oh mio Dio! Perchè sono legata e chi siete voi due?» continuo poi, accorgendomi di avere i polsi legati a delle catene, ancorate a loro volta alla testiera del letto e di trovarmi in una sorta di umido scantinato, con solo una piccola e sbarrata finestrella, a fare luce e fornirmi aria
«Un po agitata mi dicono» esclama perciò uno dei due, il piú giovane penso, prendendosi gioco di me e quello che constato essere suo fratello, lo segue a ruota
«Concordo fratello... forse avevi ragione tu, avremmo dovuto lasciarla riposare ancora un po»
«Che state dicendo? Dormire? Io non ricordo di essermi addormentata, io rimembro solo di essere andata al centro commerciale a comprare l'abito per homecoming e poi... e poi di essere stata raggiunta da te! Che mi hai... mi hai fatta lasciare l'edificio sotto minaccia.
Ora ricordo! Voi... voi mi avete rapita santo cielo!» rimembro improvvisamente, sconvolta, iniziando ad agitarmi e cercando immediatamente di liberarmi«Su principessa, sta calma, non urlare, che vorremmo quantomeno evitare di imbavagliarti.
Tanto, in ogni caso, non ti sentirà nessuno, visto che i muri sono in cemento rinforzato e coperti da un materiale isolante» mi invita però a tranquillizzarmi però quello che, al centro commerciale, mi ha minacciata e che credo essere anche il maggiore dei due, oltre che quello che comandaAl che, terrorizzata, domando «Perchè? Perchè tutto questo?
Io neanche vi conosco, che vi ho fatto di male, per meritare e ciò?» lasciandomi prendere dallo sconforto, mentre una lacrima mi riga il voltoAl che il più giovane risponde, con un tono piuttosto duro «Tu nulla, ma la persona che chiami padre, ci ha tolto ciò che avevamo di più caro e deve pagarla»
«Ora capisco.
Cos'è? La sua azienda ha vinto una causa contro di voi? Avete perso dei soldi in un investimento mancato?» chiedo quindi io, con tono di sfida, sapendo che nel corso degli anni, mio padre, essendo un imprenditore di successo, si è fatto molti nemici«Che cazzo!
Fratello, ma la senti?!» si irritano però loro«Jamie così fai solo il suo gioco, devi...»
«Oh, allora è così che ti chiami!» esclamo
«In realtà no principessina, Jamie é solo un diminutivo, ma se proprio ci tieni a saperlo, il mio vero nome é James, lui invece è Jesse e questo è tutto ciò che saprai di noi» chiarisce il maggiore
«Che onore» commento perciò, sarcasticamente, io
Al che James ribatte «Te l'ha mai detto nessuno che hai la lingua lunga?»
«Si, tante persone, soprattutto il mio fidanzato - se capite cosa intendo - ma ora lasciatemi andare, perchè in un modo o nell'altro, lui e mio padre mi troveranno e riporteranno a casa»
«Credi di essere furba ragazzina?
Beh ti sbagli di grosso e mi stai proprio facendo incazzare»Oh è proprio ciò che voglio, caro Jamie
«Fa come vuoi... io non ho paura di voi»
«Eh va bene, allora visto che ti ostini a non volerci sentire, questa sera rimarrai senza cena, chissà che domani non ti comporterai un pochino meglio e deciderai di starci a sentiere»
«Jamie non credi di star esagerando» protesta il fratello minore, forse volendomi venire incontro
«No fratello, deve capire fin da subito chi comanda, se desidera tornare a casa, prima o poi e ora andiamo, che muoio di fame» risponde però lui, per poi lasciarmi sola con il mio dolore.
Angolo autrice
Ciao ragazzi e ragazze ed eccovi un nuovo capitolo, in cui Elizabeth realizza di essere stata rapita.
Che dire, spero vi stia piacendo e che continuerete a seguirla.
Se vi va stellinate e fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio e ci vediamo mercoledí con "La partita del cuore" e la settimana prossima, col prossimo capitolo di questa ♥😘
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RAPITA
RandomElizabeth Queen, detta Liz, ha tutto ciò che un'adolescente, prossima all'età adulta, potrebbe desiderare: vive in un enorme e spettacolare attico nel centro di Chicago, con il suo adorato padre, che la vizia in ogni cosa, frequenta una scuola costo...