Capitolo 8

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L'espressione di Iida di fronte alla disposizione dei sedili nel pullman che li avrebbe portati alla USJ fu impagabile. Alla fine Izuku gli aveva lasciato il suo posto come rappresentante: lo considerava più capace visto il suo comportamento durante l'invasione dei giornalisti.

In ogni caso nessuno avrebbe seguito l'ordine alfabetico per i posti e ci sarebbe stata la solita lotta per occupare quelli in fondo.

"Non provare a fare un altro passo o ti lego al paraurti!"
(Nome) aveva il dito puntato contro un Mineta che si stava accomodando sull'unico posto libero dei cinque posizionati in ultima fila.

Kirishima si era accaparrato quello vicino al finestrino destro, su quelli centrali c'erano Shoto e Katsuki, mentre su quello sinistro una Mina intenta ad ascoltare della musica con gli auricolari. (Nome) si accomodò tra il rosso e il bicolore.

Erano in viaggio per la Unforeseen Simulation Joint, meglio conosciuta come USJ.

La struttura era costituita da un edificio a forma di cupola composto da otto sezioni principali, sei delle quali emulavano un particolare scenario di disastro. L'ingresso dell'edificio era formato da un grande cancello blu, situato a nord. Questo era collegato all'area di simulazione da un area centrale, detta Central Plaza.

La Zona delle rovine, situata a nord-est, simulava un ambiente urbano distrutto, con edifici in condizioni precarie. La Zona frana, situata ad est, simulava il terreno in pendenza con detriti assortiti. La Mountain Zone, situata a sud, simulava un'area rocciosa e montuosa piena di scogliere. La Conflagration Zone, situata a sud-ovest, simulava un ambiente urbano costantemente in fiamme. La Zona di inondazione, situata ad ovest, simulava un ambiente marittimo con un lago, una nave e persino uno scivolo acquatico. Infine la Zona di acquazzone, situata a nord-ovest, simulava un ambiente urbano costantemente colpito da forti piogge e forti venti.

Inoltre, l'edificio era dotato di sensori per rilevare gli intrusi.

(Nome) si era informata in precedenza sull'intera struttura studiandone la mappa e i sistemi di protezione. Era stata fondata da Tredici ed altri Pro Hero.

L'aspetto fisico di Tredici era sconosciuto. Il suo costume consisteva in una tuta spaziale bianca che utilizzava quella che sembrava essere una giacca gonfia al posto di una tuta vera, aveva anche un casco nero con degli occhi bianchi sopra e un paio di stivali gialli.

Il suo quirk si chiamava black hole e le permetteva di replicare l'effetto di aspirazione di un buco nero dalla punta delle dita. L'aspirazione era molto potente e nemmeno la luce poteva sfuggirvi; tutto ciò che veniva risucchiato nel buco nero era disintegrato in polvere.

"Oi capelli di merda, facciamo cambio posto!"

La voce di Katsuki che inveiva contro Kirishima fece riemergere la ragazza dai propri pensieri, stava infatti ripetendo in mente il piano che Shigaraki voleva mettere in atto.

"Perché dovrebbe?" rispose lei al posto del rosso, sporgendosi oltre la spalla di Shoto.

Le guance di Katsuki si tinsero di rosso, lei ipotizzò che fosse per la rabbia. "Perché voglio stare vicino al finestrino"
Cominciò a perdere la pazienza - non che ci volesse molto - e strinse i pugni producendo del fumo dai palmi delle mani.

"E io voglio stare vicina a Kiri" squittì lei, aggrappandosi al braccio del ragazzo come fanno i koala con gli alberi. Ridacchiò quando questo arrossì fino alla punta dei capelli; amava il contrasto tra l'aspetto virile di Kirishima e il suo carattere solare e per certi versi timido.

La verità è che si stava vendicando della figuraccia che quel porcospino patentato le aveva fatto fare in classe, quando le aveva restituito il cellulare urlando che lei era stata a casa sua.

~Cuore scheggiato~ mha // Characters X readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora