Capitolo 36

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Una delle sensazioni peggiori è quella che si prova un attimo prima che accada qualcosa di brutto e, nonostante tu ne sia accorto, non puoi fare niente per fermarlo. Il respiro ti si mozza in gola, lasciandoti con un senso di vuoto che sembra far perdere al tuo cuore qualche battito, il sangue ti pulsa nelle tempie e le orecchie ti fischiano fastidiosamente.

Fu lo stesso che provò (Nome) quando accanto al corpo di Shigaraki apparvero due ammassi di liquido nero che sembravano contorcersi su sé stessi; da questi ben presto fuoriuscirono delle sagome che lei conosceva bene, corpo scuro percorso da cordoni di muscoli, volto spaventoso con i denti in bella vista e occhi vuoti.

"Dei Nomu?! E da dove sono usciti?" urlò Kamui allarmato. "Ma che succede?!"

(Nome) si guardò intorno spaventata mentre altro liquido nero compariva a mezz'aria, portando con sé altri mostri. Spinse il corpo di Katsuki dietro di sé, ignorando le sue proteste, e si mise in posizione di attacco.

"Ne arrivano sempre di più, cazzo!"

La ragazza ne colpì uno con le bottiglie ordinatamente disposte dietro al bancone e un altro venne intrappolato dal legno del pavimento.

"Non lasciarli andare per nessun motivo, Kamui dei Boschi!" esclamò All Might, proiettando l'ampia ombra della sua schiena sui corpi dei due ragazzi.

(Nome) si voltò verso Katsuki per dirgli di correre verso l'uscita, ma l'unica cosa che fuoriuscì dalla sua gola fu un verso strozzato. Si sentiva soffocare. Fiotti di liquido nero fuoriuscirono dalla sua bocca e le circondarono in pochi secondi l'intero corpo, bloccandole la visuale della battaglia in corso.

Ebbe appena il tempo di allungare una mano alla cieca, sfiorò il tessuto liscio della maglietta di Katsuki, prima di scomparire. Giurò di sentirlo urlare il suo nome mentre la trappola melmosa vorticava su sé stessa e scompariva producendo un rumore raccapricciante.

Nemmeno All Might potè fare nulla per fermarla.

𖠄 *ೃ skip time 𖠄 *ೃ

"Ma che cazzo... Dio, che diavolo era quello schifo?! Sento ancora il suo saporaccio sulla lingua!"

(Nome) si trovava nel bel mezzo del nulla, decine di edifici collassati su se stessi creavano una sorta di arena attorno allo spiazzo vuoto in cui era distesa. La polvere le sporcò le dita quando fece leva sulle braccia per rimettersi in piedi; si guardò intorno ancora mezza intontita, il liquido nero che l'aveva intrappolata giaceva ai suoi piedi in una poltiglia nauseante.

"Stai bene?"

Un odore di legno bruciato l'avvolse, non dovette voltarsi per riconoscere Dabi che l'aveva appena raggiunta di soppiatto da dietro. Si chiese come avesse fatto a riprendere conoscenza così in fretta.

Le venne naturale cercare un appoggio sul suo petto ampio, inclinando leggermente la testa all'indietro per incontrare la sua spalla. Chiuse gli occhi per far passare il senso di vertigine.

"Abbastanza. Dove siamo?"

Rabbrividì quando le labbra del ragazzo le sfiorarono la pelle del collo, lasciata scoperta dalla maglia, e riuscì a percepire ogni loro movimento quando le rispose.

"Vicino a un vecchio magazzino dove tenevamo i nostri Nomu"

Si irrigidì all'istante, conscia che quello era il posto in cui aveva abbandonato i suoi amici prima di teletrasportarsi nella base segreta dell'Unione. Dovevano essere ancora nei paraggi, magari la stavano persino osservando in quel momento.
Da lontano, scorse le figure di alcuni Eroi svenuti tra le macerie.

~Cuore scheggiato~ mha // Characters X readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora