"Dabi, c'è qualcosa che dovrei sapere?"
La voce di (Nome) risuonò a vuoto, tutto sembrava essersi fermato in un istante perfettamente cristallizzato. La notte stava prendendo possesso del cielo, gli uccellini sui rami smisero di cantare, tutto era perfettamente silenzioso; il profilo di Dabi la scrutava intensamente, non sapeva da dove cominciare.
Cercò di toccarle la guancia ma lei si allontanò girando la testa verso il salone, sentì il suo corpo esile irrigidirsi vicino al proprio, qualcosa brillò vicino alle iridi cremisi di (Nome). Per la prima volta si sentiva spaventata in presenza del ragazzo con cui aveva speso anni della sua vita, non le trasmetteva più quel senso di protezione che era solita provare quando lui era vicino.
"Rispondi" La voce si spezzò sulle ultime sillabe, si ripiegò su sé stessa per poi scomparire in un singolo singhiozzo. Le era bastato guardarlo negli occhi per capire tutto, però aveva bisogno di sentirlo dalle sue labbra per renderlo reale.
"Non potevo sapere che tu non fossi cosciente" rispose senza avvicinarsi oltre, ma non liberandola dalla gabbia del proprio corpo. Nell'ampia cucina stava calando la penombra, tutto appariva spento, sfuocato, senza vita.
"Non prendermi per il culo! Tu non volevi saperlo!" Cercò di allontanarlo ma il corpo di Dabi non si mosse di un millimetro.
Le sembrava di star sprofondando sempre più giù, in un abbisso da cui non sarebbe più riuscita a risalire. Si era fidata di lui, era entrata nell'Unione solo perché era stato Dabi a chiederglielo, non gli aveva mai addossato la colpa di non esserci stato quando sua madre e lei avevano bisogno di lui. Era stato come un fratello maggiore, un padre, un amico, tutto ciò che desiderava.
Gli aveva donato più amore di quanto un essere umano possa fare.
E lui cosa aveva fatto? L'aveva tradita, usata, sfruttata."Dillo!" Gli tirò un pugno contro il petto. "Dillo, cazzo!"
Cominciò a colpirlo con tutte le proprie forze, le lacrime presero il via senza poter essere fermate.
"Apri quella merda di bocca e parla!"Le afferrò i polsi, bloccandoglieli contro il bordo del bancone di metallo. "ABBIAMO FATTO SESSO, OK!? ADESSO SEI CONTENTA?"
Gli occhi turchesi di Dabi non avevano un attimo di pace, le pupille gli tremavano incontrollabilmente nello sforzo di non spostare lo sguardo dal volto sofferente di (Nome). L'ultima cosa che avrebbe voluto fare era ferirla, però quella notte il suo istinto aveva preso il sopravvento senza dargli via di scampo.
Lentamente il volto della ragazza si riposizionò di fronte a quello di Dabi, non c'era più traccia di rabbia o dolore, le sopracciglia spianate e le labbra socchiuse non lasciavano intuire più nessuna emozione. Era come se avesse appena spento tutto con un interruttore nascosto.
"Perché?"La stretta sui suoi polsi si fece più decisa, i capelli scuri del ragazzo le sfiorarono il petto quando questo chinò la testa.
"Perche ti amo, (Nome)"
Nonostante l'avesse sussurrato quelle parole ebbero l'effetto di un urlo di frustrazione, (Nome) sussultò senza trovare però nulla da dire.Fu lui a continuare, alzò il viso su di lei per imprimere ancora più forza alle proprie parole. "Ti amo da quando mi hai abbracciato per la prima volta, da quando ho capito che la tua risata era il suono più bello che avessi mai sentito. Magari all'inizio credevo che fosse l'affetto che si prova verso una sorella minore, ma crescendo mi sono reso conto che non era così. Nei lunghi mesi in cui ti sono stato lontano quel sentimento non è mai diminuito, ed è così anche ora"
La comparsa di (Nome) nella sua vita era stata come vedere per la prima volta il sole: tutte le ombre da quel momento erano sembrate meno spaventose.
Avete presente la sensazione che si prova quando si è in un altro paese, di cui ancora non si parla la lingua, e finalmente trovi qualcuno che capisce la tua? Non tutti ovviamente hanno
vissuto quest'esperienza ma, chi l'ha provata, sa quanto è particolare quella sensazione.
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~Cuore scheggiato~ mha // Characters X reader
FanfictionNon era un Hero. Ma neanche un Villain. L'unica cosa che desiderava era giustizia. 𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 Tratto dalla storia: "Il suo era un cuore scheggiato. Aveva sopportato troppo, ormai il danno era fatto e una parte di quel...