Era grata alla U.A. per aver deciso di allestire dei dormitori per i propri studenti. Dopo tutto ciò che era accaduto durante il ritiro, infatti, avevano dovuto aumentare le misure di sicurezza per proteggere i ragazzi che frequentavano il liceo.
(Nome), al contrario di quanto si aspettasse, dopo aver assistito al funerale del padre, aveva smesso di fare quei terribili incubi che la tenevano sveglia per tutta la notte.
Era come se fosse finalmente riuscita a fare pace con sé stessa e ad accettare i propri errori.Vivere a stretto contatto con i venti ragazzi della 1-A, poi, l'aveva aiutata a distrarsi e a rendete meno opprimente quel dolore che continuava a schiacciarle il petto.
C'era però un'ultima cosa che aveva l'urgenza di fare: parlare con Shoto.
Nonostante lui non avesse fatto nulla per farglielo pesare, (Nome) sapeva che lo aveva ferito con il suo tradimento durante l'operazione per salvare Katsuki.Però, a causa dei vari allenamenti per la preparazione all'esame che avrebbe permesso loro di prendere la Licenza provvisoria, non aveva trovato un attimo di pausa da passare in compagnia del bicolore.
Da quando erano ricominciate le lezioni il loro rapporto si era limitato alla 'convivenza civile', senza più quei gesti di affetto che erano soliti scambiarsi.
Quella mattina si era alzata presto, non c'era un motivo particolare per cui lo aveva fatto, aveva soltanto voglia di fare una passeggiata in santa pace, senza nessuno che le saltellasse attorno o tentasse di tirarla su di morale. Perché era così che aveva passato le ultime settimane: con Eijiro e Kaminari che cercavano di farla ridere e le ragazze che la invitavano ad unirsi alle varie attività che organizzavano.
Sebbene sapesse che lo facevano per il suo bene, ogni tanto aveva bisogno di tempo per riordinare i propri pensieri. Da sola.
Vagando per le vie di Musutafu, i suoi piedi la portarono lungo le sponde del fiume, circa nello stesso punto si cui si era stesa la mattina dopo il ritorno di Dabi. Erano passati circa quattro mesi e, in così poco tempo, se si guardava indietro, si stupiva nel constatare quanto fosse cambiata.
Non era più la ragazza rancorosa di una volta, impermeabile all'affetto e all'amicizia, e troppo presa dalla propria vendetta per accorgersi che esistevano persone che avrebbero potuta aiutarla.
Entrare alla U.A. era stata la sua maledizione - o almeno così credeva all'inizio - , ma era stato anche l'inizio della propria risalita.
Ora poteva chiaramente vederne la vetta, ed era intenzionata a raggiungerla.Scavalcò il parapetto con un balzo e in pochi secondi raggiunse il prato verde che costeggiava il fiume; le acque scorrevano tranquille e il tepore del sole le riscaldava la pelle con le sue carezze dorate. Ormai era arrivata l'estate piena, come testimoniava la lucentezza argentea del corso d'acqua e l'odore degli alberi verdeggianti.
Come se l'universo avesse deciso di chiudere il cerchio degli eventi che (Nome) aveva vissuto negli ultimi mesi, accanto alla sponda trovò Shoto, seduto tranquillo ad osservare i pesci colorati che sguazzavano nell'acqua limpida. Non si era ancora accorto della sua presenza.
Si prese qualche istante per osservare il modo in cui la luce dell'alba si rifletteva sui suoi capelli bicolore, facendo sembrare più aranciati i ciuffi rossi e più dorati quelli bianchi. Il profilo affilato era adornato da un'espressione di quieta contemplazione, mentre la cicatrice brunastra era nascosta alla sua vista.
Indossava una t-shirt aderente blu notte che lasciava all'immaginazione ben poco dei muscoli sulla sua schiena, i jeans chiari, invece, erano sporchi di terra all'altezza del ginocchio sinistro.
Era poggiato al terreno con le braccia all'indietro e le gambe erano abbandonate tra i ciuffi del prato, la pelle pallida delle caviglie lasciata scoperta dalle sneakers bianche.
Prese posto al suo fianco, cercando di fare meno rumore possibile. Mille pensieri le affollavano la testa in quel momento, non aveva la più pallida idea di dove cominciare, così scelse di rimanere in attesa - di cosa non lo sapeva nemmeno lei.
"Va tutto bene?"
Quelle parole la fecero sorridere inconsciamente, ricordando che erano state le prime che lui le aveva rivolto quella lontana mattina.
"Si, angelo bicolore"
Inclinò leggermente la testa nella direzione del ragazzo, un lieve sorriso gli increspava l'angolo delle labbra."Credo di aver trovato finalmente la mia felicità"
Shoto si girò del tutto nella sua direzione, uno sguardo serio gli adornava il viso delicato.
"E quale sarebbe?"
Si sporse verso di lui.
"Non quale. Chi, baka"Ci fu un attimo di silenzio, come se Shoto esitasse nel porgerle la fatidica domanda.
"Sappi che ti aspetterò", aveva detto quando per la prima volta le aveva confessasto i propri sentimenti.
Ora però era arrivato il momento di avere una risposta."Chi sarebbe, allora?"
"In realtà, non so se lui mi voglia ancora... l'ho tradito nonostante fosse stato l'unico a starmi accanto fin dall'inizio. Mi dispiace tanto, Shoto" disse, abbassando la testa.
Lui le posò due dita sotto il mento e la costrinse a guardarlo negli occhi.
"Lo hai fatto per proteggeci. Certo, all'inizio ci sono rimasto parecchio male, però poi ho capito: hai perso fin troppe persone che amavi"Si accorse di star piangendo solo quando Shoto le asciugò una lacrima con il pollice.
"Sei la persona più bella, forte e coraggiosa che abbia mai incontr-""Ti amo"
Tirò fuori di botto il respiro che non si era accorta di star trattenendo, buttando fuori quelle due semplici parole come se fossero una boccata di ossigeno puro.
Il bicolore rimase di sasso, guardandola con le labbra socchiuse, come se dovesse ancora metabolizzare il senso di ciò che gli aveva detto. "Cosa...?"
(Nome) fece una lieve risata. "Ho detto che ti amo. Ti amo, Shoto Todoroki"
Prima di dargli il tempo di fare alcunché, lo afferrò per la maglietta e gli stampò un bacio sulle labbra.La reazione fu immediata, si ritrovarono entrambi distesi sull'erba, con le mani di Shoto tra i capelli candidi di lei e con quelle di (Nome) che seguivano il contorno dei pettorali e degli addominali scolpiti di lui. Il loro bacio sembrava quasi una danza, rispondevano ognuno ai movimenti dell'altro come se li conoscessero a memoria.
In quell'istante esatto le fu chiaro che la sua felicità era ed era sempre stata Shoto Todoroki. Dal momento in cui aveva visto per la prima volta quegli occhi stupendi come il mare sotto una tempesta aveva capito che non aveva bisogno di nient'altro, aveva trovato il suo porto sicuro tra le braccia di quel ragazzo.
"Ti amo anche io, (Nome) (Cognome)"
Per la prima volta, dopo anni, le sembrò di vivere un bellissimo sogno.
Spazio autrice:
Si, vi darò fastidio anche qua... non vi siete ancora liberati di me.
Per il finale con Shoto ho deciso di creare una sorta di "cerchio che si chiude", per quel motivo ho scelto di ambientarlo nello stesso posto in cui quei due si sono incontrati per la prima volta.
Non vi porterò via altro tempo, volevo solo avvisarvi che i quattro "Epiloghi" sono totalmente staccati tra di loro (e mi sembra anche ovvio), quindi il prossimo riprenderà dal momento in cui ho scritto la parola "Fine".
Beh, ci si rivede con il nostro porcospino.
~Ale💕
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~Cuore scheggiato~ mha // Characters X reader
FanfictionNon era un Hero. Ma neanche un Villain. L'unica cosa che desiderava era giustizia. 𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 Tratto dalla storia: "Il suo era un cuore scheggiato. Aveva sopportato troppo, ormai il danno era fatto e una parte di quel...