Capitolo 29

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"E allora mi sono accorta di star baciando il più sfigato della scuola!"

Mina aveva appena terminato il racconto di una delle sue storielle divertenti, nel gruppo delle ragazze era sempre quella che riusciva a farle ridere con la sua spontaneità e il suo modo di vedere sempre il mondo con tutti i suoi colori.

Quella volta però (Nome) non si unì alle risate allegre delle sue amiche, per la verità non aveva ascoltato nemmeno una sillaba di quello che avevano detto fino a quel momento. Era rimasta a fissare inespressiva il muro della grande stanza in cui avrebbero passato la notte tutte insieme, seduta sul proprio futon.

"Ehi, (Nome)-chan. Va tutto bene?"
Ochaco era sgattaiolata al suo fianco, inginocchiandosi con un'espressione preoccupata stampata sul volto. "È da quando sei uscita dalle terme che sembri triste all'improvviso..."

"Mi dispiace" sospirò, passandosi una mano sulla guancia. "Non volevo rovinare l'atmosfera allegra del nostro primo ritiro"

"Non dirlo nemmeno per scherzo. Se hai un problema, le tue amiche sono qui per questo" la rassicurò Momo. Tutte le altre ragazze l'avevano raggiunta, circondandola con un piccolo semicerchio.

Esitò prima di parlare. "Quando ho portato Kota da Mandalay, lei mi ha raccontato il motivo per cui quel bambino detesta così tanto gli Eroi"

Passò una mano sul lenzuolo, stringendolo fra le dita.
"La sua storia era così simile alla mia: anche lui ha perso delle persone che amava a causa di un Villain. Tutto ciò mi ha riportato in mente la notte in cui mia madre è stata uccisa... vorrei tanto riuscire a chiudere questo capitolo della mia vita. Però, finché non troverò il responsabile, non credo che potrò mai lasciarmelo alle spalle"

Seppellì il viso tra le mani, incastrando le dita tra i propri capelli. "Dio, mi sento così inutile! Sono passati due anni ed io ancora non ho fatto progressi, ho uno dei quirk più potenti che esistano al mondo, ma nonostante tutto non sono capace di fare nulla di utile. Sono cresciuta, sono cambiata, ho finalmente deciso cosa fare della mia vita. Però tutto questo non mi ha permesso di raggiungere la mia meta: è come se ad ogni passo che faccio questa si allontani"

Sentì la mano gentile di Ochaco accarezzarle la testa. "Non ho la presunzione di dire che capisco quello che stai passando, però conosco te, (Nome). E so che non ti arrenderai mai, sebbene questo senso di impotenza ti stia facendo impazzire"

"Noi siamo qui per te. Ci hai sempre aiutate quando ne avevamo bisogno, ora è il nostro turno di ricambiare. Per qualunque cosa, ricordati che ti sosterremo" si unì Momo, chinandosi in avanti per abbracciarla.

"Grazie ragazze, non so come farei senza di voi" mormorò con un sorriso, lasciandosi avvolgere da un caldo abbraccio collettivo.

Loro avevano ragione: anche quando tutto sembra scuro, quando guardando dritto di fronte a te vedi soltanto buio, a volte basta soltanto guardarsi intorno per rendersi conto che a portata di mano c'è una luce pronta a confortarti.

Loro erano la sua luce.

"Bene, principesse!" esclamò Mina di punto in bianco, tirando fuori dalla sua sacca da viaggio una bottiglia con dentro un liquido ambrato. "È arrivata l'ora di alleggerire un po' l'atmosfera"

"Dimmi che non è quello che penso..." gemette Momo stringendo una mano al petto, la camicia da notte le copriva a malapena il décolleté.

"Non stai pensando ad una fantastica bottiglia di vodka al caramello, vero?" chiese la rosa, stappando al contempo la bottiglia e agitandola di fronte a sé. Piccole gocce dorate traboccarono, sporcando il lenzuolo di (Nome), un odore dolce e speziato saturò l'aria.

~Cuore scheggiato~ mha // Characters X readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora