La porta del bar si aprì producendo uno scricchiolio per niente rassicurante, un individuo a dir poco losco uscì dal suo interno trascinando i piedi e barcollando leggermente, era sicuramente ubriaco.
I vetri quadrati, che un tempo sicuramente erano stati di un bel verde smeraldo, erano talmente macchiati da non lasciar intravedere l'interno del locale e la vernice scrostata della porta metteva in bella vista il legno scadente di cui era fatta.Dall'interno proveniva un insieme di voci confuse, tintinnio di bottiglie vuote e sedie trascinate sul pavimento; l'odore poi non era dei migliori, sudore e alcol si percepivano anche alla distanza di diversi metri.
"Il posto ideale per passare inosservati" mormorò la ragazza fra sè e sè, tirando il cappuccio per coprire ancora di più il proprio viso.Musutafu era una bella città posizionata vicino Tokio, sede della scuola numero 1 per Eroi di tutto il Giappone: il Liceo Yuei.
Chiunque possedesse un quirk abbastanza potente poteva tentare il test d'ammissione.All'ingresso dell'edificio, c'era un muro di sicurezza soprannominato "UA Barrier" che si chiudeva automaticamente se una persona non aveva una carta di identità dello studente o un ID di permesso di ingresso speciale. Molte precauzioni erano state prese per tenere fuori i membri della stampa e i Villains.
Gli studenti erano separati in base alle loro abilità in specifici dipartimenti e classi: il dipartimento eroismo - le classi A e B - dove gli studenti imparavano tutto ciò che avevano bisogno di sapere per diventare eccellenti Eroi al servizio della comunità e lavorare per le qualifiche necessarie per poter usare i loro Quirk negli spazi pubblici; la sezione ordinaria - le classi C, D ed E - , gli studenti che non erano tagliati per il dipartimento degli eroi erano inclusi in questo reparto. Vantava una formazione di alto livello con ottimi insegnanti. La sezione ordinaria sosteneva gli studenti che miravano al college e ad altre attività. Era anche possibile che gli studenti con voti eccezionali venissero trasferiti al dipartimento degli Eroi; la sezione support - le classi F, G ed H - , gli studenti di questo dipartimento si concentravano sullo sviluppo di attrezzature di supporto che aiutavano gli Eroi sul campo di battaglia. Con un'area di lavoro rifornita con tutti i tipi di strumenti esecutivi, il dipartimento offriva un ambiente creativo senza pari; la sezione management - le classi I, J e K - , questo dipartimento si concentrava su tutti gli aspetti del business eroico, dalla fondazione e gestione di agenzie di Eroi agli eroi produttori esecutivi.
Insomma, un posto in cui lei non si sarebbe mai sognata di entrare.
Si avvicinò alla porta del bar e, aprendola con un calcio, fece voltare praticamente tutta la clientela - se così si può definire un insieme di persone ubriache, barboni e malfattori - che un secondo dopo tornò ad ignorarla.
Si sedette al bancone, guardando truce il barista, un ragazzo sulla trentina che la osservava incuriosito. Di certo non poteva dargli torto, una ragazza incappucciata con una maschera scura che le copriva naso e bocca non si vedeva tutti i giorni.
"Cosa ti servo?" chiese, puntando insistentemente lo sguardo sulla scollatura triangolare del suo costume di pelle nera che si allacciava intorno al collo, in continuità con la maschera.
"Sto aspettando qualcuno" rispose secca, sperando che leggesse fra le righe la sua richiesta silenziosa di essere lasciata in pace.
L'interno del locale era anche peggio dell'esterno, bottiglie senza etichetta dal contenuto sconosciuto, tavoli traballanti e assi del pavimento ormai marce facevano già capire tutto della gente che poteva frequentarlo.
"Ehi, principessa. Perché non andiamo nel retro a divertirci un po', magari puoi anche mostrarmi il tuo bel viso senza quella maschera. Anche se credo che la mia attenzione potrebbe essere catturata da qualcos'altro"
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~Cuore scheggiato~ mha // Characters X reader
FanfictionNon era un Hero. Ma neanche un Villain. L'unica cosa che desiderava era giustizia. 𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 Tratto dalla storia: "Il suo era un cuore scheggiato. Aveva sopportato troppo, ormai il danno era fatto e una parte di quel...