"La gara di quest'anno è davvero stupenda! Gli studenti di prima hanno saputo mettersi in mostra come non mai!" urlò Present Mic, comparendo su tutti i mega schermi. "Ma ora ci sarà la pausa pranzo, A DOPO AUDIENCE!"
(Nome) si stiracchiò stendendo le braccia in aria, dopo aver usato ripetutamente il suo quirk si sentiva come quando ti è appena passata la febbre e ogni osso del tuo corpo si lamenta per la stanchezza.
Si allontanò dal resto della classe per riposare le orecchie da tutto il baccano delle ultime ore e finì in un corridoio deserto, la luce rimbalzava dalle finestre producendo strani giochi di ombre.Quando era piccola si divertiva a vedere il festival in diretta sul grande televisore del salone. Un anno suo padre era riuscito persino a trovare i biglietti per assistervi dal vivo. Era stata la bambina più felice del mondo quando le aveva dato la notizia.
Fu emozionante vedere tutti quei ragazzi battersi tra di loro senza mai mollare, quel giorno si ripromise che anche lei si sarebbe comportata allo stesso modo.Con un sospiro si sedette con la schiena contro il muro portando le ginocchia al petto, nonostante la stanchezza aveva lo stomaco chiuso. Quei momenti spensierati non sarebbero durati, non poteva più rifugiarsi in quella favola che si era costruita attorno; perché lei, a differenza dei suoi compagni, non poteva ambire ad una carriera da Hero.
Mai aveva desiderato quella vita pur avendo tutte le carte in regola per averla, ed ora che sapeva di aver fatto la propria scelta si pentiva ogni secondo. È solo quando una cosa sfugge dalla nostra portata che ci rendiamo conto di quanto quella fosse preziosa.
Non si era mai sentita così completa come quando aveva usato il suo quirk per salvare i suoi amici, o quando arrivava a scuola per seguire le noiose lezioni mattutine, o ancora quando riusciva a raggiungere un obbiettivo con le proprie forze.
Desiderava quella (Nome), quella che frequentava la U.A., quella che stava partecipando al festival che tanto aveva amato.Ma quella era solo una maschera.
La vera sè apparteneva all'Unione, aveva organizzato l'attacco alla USJ e persino il suo migliore amico era un Villain. Non avrebbe neanche dovuto far parte della vita di Shoto, Katsuki o Kirishima, non avrebbe dovuto conoscere il sorriso di All Might da così vicino o sperare che Eraserhead uscisse sano e salvo dall'ospedale.
Lei non era un Hero.
Ma neanche un Villain.
L'unica cosa che aveva sempre desiderato era giustizia.Premette i pugni chiusi contro le tempie, come se così tutti quei pensieri l'avrebbero lasciata in pace.
"Voglio essere soltanto questa" sussurrò, lasciando che le lacrime rimbalzassero sul pavimento di cemento creando piccoli cerchi più scuri. "Voglio essere un Hero""(Nome)..." Il suono del suo nome la fece sussultare, alzò la testa di scatto trovandosi di fronte a un paio di occhi eterocromatici.
Shoto aveva avuto uno sguardo strano da quando erano arrivati allo stadio, era passato ripetutamente dal freddo al preoccupato al concentrato nel giro di tutte le prove.La ragazza si asciugò velocemente le lacrime rimettendosi in piedi, in modo tale da essere fuori dalla portata del bicolore.
"Stai bene?" Le chiese allungando un braccio nella sua direzione.
(Nome) si scostò.
"Potrei farti la stessa domanda"Il braccio ritornò al suo posto. Todoroki strinse i pugni, sapeva che lei era capace di percepire ogni suo lieve cambiamento di umore.
"È per Endeavor, vero?" Gli disse, era più un'affermazione che una domanda. L'aveva visto tra gli spalti: un uomo ricoperto di fiamme non passa di certo inosservato.
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~Cuore scheggiato~ mha // Characters X reader
FanfictionNon era un Hero. Ma neanche un Villain. L'unica cosa che desiderava era giustizia. 𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 *ೃ𖠄 Tratto dalla storia: "Il suo era un cuore scheggiato. Aveva sopportato troppo, ormai il danno era fatto e una parte di quel...