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1946, maggio.



Mary accolse a braccia aperte l'amica Winifred, a cui era particolarmente legata, e, dopo aver fatto accomodare in casa sia lei che la figlia Ruth, si concentrò sul bambino che aveva in braccio, l'ultimo arrivato in famiglia; anche se la primavera si stava preparando a cedere il posto all'estate, il clima era tutt'altro che caldo in Inghilterra e, per evitare un bruttissimo raffreddore al figlio, Winifred aveva fatto indossare al piccolo un lungo cappottino ed in testa aveva un cappellino di lana, che lei stessa aveva realizzato, con un grazioso pon pon colorato in cima.

La padrona di casa non riuscì a trattenere un piccolo strillo alla vista del bellissimo bambino dagli occhi verdi, e ne lanciò un secondo quando l'amica gli tolse il cappellino di lana, rivelando i ricciolini neri che avevano iniziato a crescere.

"Ohh, mio dio, quanto è cresciuto! Quanto..."

"Già quattro mesi" rispose l'amica, con un sorriso orgoglioso, passando la mano destra tra i ricciolini del piccolo, sistemandoglieli "è la fotocopia di Max. Ogni volta che esco per fare qualche commissione, la gente si ferma per guardare il mio piccolo Roger Keith"

"John! John, vieni qui anche tu a salutare Roger Keith e Ruth!" Mary richiamò l'attenzione del figlio più grande, che in quel momento si trovava in cucina, in procinto di fare colazione; John, in tutta risposta, anziché correre subito in salotto, emise uno sbuffo sonoro che non piacque affatto alla madre.

"Mamma, devo proprio? Ho fame!" si lamentò il bambino; aveva lo stomaco che brontolava e non aveva voglia di scendere dalla sedia per andare in salotto a salutare l'amica della mamma ed i suoi figli, con cui non poteva giocare: Roger Keith era ancora un neonato, mentre Ruth era una femmina.

Ed alle femmine ed ai maschi piacevano giochi completamente diversi.

"John Duncan Waters, vieni qui immediatamente prima di costringermi ad alzare la voce. Comportati come un bambino educato e vieni a salutare i nostri ospiti" Mary alzò la voce quel tanto che bastava per essere sicura che la sua richiesta non incontrasse altre opposizioni, e difatti il piccolo John, seppur a malincuore, abbandonò momentaneamente la bramata colazione per raggiungere la madre e gli ospiti in salotto.

Anche se aveva fame, non desiderava ricevere una bella sgridata di prima mattina.

Salutò Ruth, che aveva la sua stessa età, e poi Mary lo prese in braccio affinché potesse vedere meglio l'ultimo arrivato nella grande famiglia Barrett; Winifred e Max avevano già tre figli, oltre al piccolo Roger Keith: Alan, Donald e Ruth.

"Ohh!" esclamò sorpreso John, aggrappato al collo della madre che era tornata a sorridere "quanto è cresciuto!".

Allungò una manina, incuriosito, per toccare il viso del piccolo e lui, forse colto da un improvviso moto di timidezza, nascose il viso contro la spalla sinistra di Winifred e non lo sollevò più.

"Sì, è proprio cresciuto tanto. E lo stesso vale anche per Ruth" commentò Mary con un sospiro, e subito dopo si lasciò scappare una frase che non passò inosservata alle orecchie di John "quanto mi sarebbe piaciuto avere almeno una bambina. Deve essere stupendo".

Purtroppo, l'ultima notte che la giovane donna aveva trascorso in compagnia del marito non aveva dato i frutti che entrambi desideravano; ed ora che Eric non c'era più, Mary Waters aveva accantonato definitivamente il desiderio di allargare la famiglia con una femminuccia perché non era intenzionata a frequentare altri uomini ed a sposarsi una seconda volta, benché avesse appena trentaquattro anni.

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora