1977, novembre.
Il suono della sveglia non strappò soltanto Roger dal mondo dei sogni, ma anche Jennifer; la giovane, dopo aver trascorso una notte pressoché insonne a causa della vita agitata che cresceva dentro di lei, era riuscita finalmente ad addormentarsi quando ormai era quasi mattina, ed ora quel maledetto trillo acuto aveva rovinato ogni suo sforzo.
Si girò lentamente verso il marito e, con occhi gonfi di sonno, vide che si era già alzato e si stava vestendo in fretta; spostò lo sguardo sul comodino e vide che non erano neppure le otto.
"Rog, ma si può sapere perché hai impostato la sveglia così presto? Non dirmi che devi andare in Studio anche oggi perché sei benissimo che giorno..."
"Sssh" la bloccò prontamente il bassista, appoggiandole l'indice destro sulle labbra "non preoccuparti, non sto andando in Studio. Niente lavoro oggi, è un giorno troppo importante per trascorrerlo all'interno di Britannia Row"
"Ma, allora, si può sapere perché ti sei svegliato così presto?"
"Ma come? Te l'ho appena detto! Oggi è un giorno speciale, ed in quanto tale ho preparato un programma altrettanto speciale!"
"Non dirmi che sei intenzionato a svegliare Harry così presto!" esclamò la giovane, che finalmente stava iniziando a capire cosa si nascondeva dietro il comportamento di Roger ed il suo sorriso stranamente allegro "Rog, apprezzo il tuo entusiasmo, ma non puoi svegliare nostro figlio così presto! Questa sera abbiamo già la festa, e lui..."
"No, no, no, no. Non voglio sentire una sola parola!" Jen venne bloccata una seconda volta dal bassista "non preoccuparti, ho già pensato io a tutto quanto. Tu resta a letto e riposati. Il dottore ha detto che devi evitare sforzi eccessivi, e quindi oggi penserò io a tutto quanto, in primo luogo al nostro festeggiato"
"Ohh, sì, perché io sono già abbastanza in difficoltà con questo pugile in miniatura" brontolò la ragazza, appoggiando entrambe le mani sul ventre prominente: mancavano appena due mesi al fatidico momento del parto e sperava con tutta sé stessa che quelle settimane passassero il più in fretta possibile, perché il futuro nuovo arrivato non le dava un solo attimo di tregua e continuava a tormentarla con calci e pugni dall'interno "senti, già che ci sei, visto che ascolta solo te, perché non gli dici di stare buono per un po'? Se continua in questo modo, non riuscirò mai a resistere per altri sessanta giorni"
"Vedrai che ce la farai" il giovane uomo accarezzò la pancia della moglie e sorrise "vado da Harry"
"Roger, lascia perdere, è trop..." Roger non ascoltò le parole della moglie, ed ancora prima che potesse terminare la frase era già sparito in corridoio; a Jennifer non rimase altro che sospirare, scuotere la testa e girarsi dall'altra parte, augurandosi di riuscire ad addormentarsi in un modo o nell'altro.
Il bassista entrò nella cameretta del primogenito, si sporse in avanti nella culla, lo guardò dormire per qualche istante e poi gli toccò una guancia con l'indice destro per svegliarlo nel modo più delicato possibile, chiamandolo ripetutamente per nome; il bimbo, dopo qualche tentativo, si mosse, si stropicciò le palpebre con le manine strette a pugno e finalmente aprì gli occhi verdi.
Non appena vide il padre, iniziò a muovere le braccia e le gambe ed a emettere dei piccoli strilli; Roger lo accontentò subito prendendolo in braccio e pensò che Jennifer si stava preoccupando per niente perché Harry si era svegliato contento, anche se per lui era ancora molto presto.
"Ohh, eccolo qua il mio piccolo festeggiato! Oggi è un giorno molto importante, vero Harry? E sai perché è un giorno molto importante? Perché oggi è il tuo compleanno! Oggi spegni la tua prima candelina, maialino, ed aspetta solo di vedere che programma ha preparato papà per te!"
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Remember A Day; Pink Floyd (✓)
FanfictionRaccolta di Missing Moments tratti da: "The Dark Side Of The Moon" e "What Shall We Do Now?" Cover by: aliss19