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1954, agosto.



Quando Roger uscì dal garage di casa con la propria bici, e con una sacca sulle spalle, dal giardino dei coniugi Trim apparve la loro unica figlia che si avvicinò alla staccionata di legno e guardò incuriosita il suo giovanissimo vicino di casa, con cui condivideva la medesima età.

Roger e Judith erano nati ad un solo mese di differenza.

"Ciao, Roger!" esclamò la ragazzina dai lunghi capelli biondi, incrociando le braccia paffute sopra la staccionata "che cosa stai facendo? Dove stai andando?"

"Io e Roger Keith andiamo a pescare al laghetto. Mio fratello ed i suoi amici usano sempre una vecchia barca a remi che hanno scoperto per puro caso l'anno scorso, e mi ha detto che posso usarla anche io, purché non combini qualche casino"

"Ohh, che bello! Vi aspetta proprio una giornata divertente" la ragazzina abbassò gli occhi azzurri con uno sguardo sconsolato, perché lei non aveva nessuno con cui trascorrere quella bellissima giornata di sole, atipica per un posto piovoso e freddo come l'Inghilterra; Judith emise un profondo sospiro, si allontanò dalla staccionata e si avviò verso il portico di casa.

"Ehi, Jude" Judith si voltò non appena sentì Roger pronunciare uno dei suoi soprannomi; in famiglia, tutti la chiamavano sempre Jude o Judy "se non hai nulla di meglio da fare, puoi venire anche tu al laghetto"

"Davvero posso?" domandò con uno sguardo speranzoso "davvero non sono di troppo?".

Il ragazzino scrollò le spalle.

"Se la barca a remi può reggere il peso di due persone, sono certo che possa reggere il peso anche di una terza persona".

Judith sorrise contenta e corse in casa per chiedere il permesso alla madre; uscì poco dopo correndo, con la gonna del vestitino che svolazzava attorno alle ginocchia, chiuse il cancelletto alle proprie spalle e raggiunse il giovanissimo vicino di casa sul marciapiede: disse che i suoi genitori le avevano dato il permesso di uscire, a patto che ritornasse per l'ora di cena, prima che facesse buio.

Roger disse alla ragazzina di sedersi sulle sue gambe e lei obbedì immediatamente, felice perché era stata a sua volta invitata a trascorrere l'intera giornata al laghetto; quando passò le braccia attorno alle spalle di Roger, non si accorse che le sue guance avevano leggermente cambiato colore, diventando di un rosa più acceso.

Il ragazzino iniziò a pedalare, fermandosi poco più avanti, davanti alla graziosa casetta bianca in cui viveva il suo migliore amico.

Incredibilmente, dopo la disastrosa lezione di disegno, lui e Roger Keith, il nanerottolo riccioluto che credeva all'esistenza dei folletti (con le ali), erano diventati davvero migliori amici.

Roger Keith era già fuori dal cancelletto di casa, con una sacca simile a quella del suo migliore amico sulle spalle; non appena vide arrivare il ragazzino più grande, insieme alla sua bionda vicina, sorrise allegramente ed agitò la mano sinistra in segno di saluto.

"Ciao, Rog. Ciao, Judy, sei anche tu dei nostri?" domandò, salendo in sella alla propria bici; da quando George aveva deciso di optare per il suo secondo nome, per evitare qualunque fraintendimento tra i due ragazzini, Roger Keith era rimasto Roger Keith, mentre Roger era Rog.

"Roger ha detto che posso venire anch'io al laghetto perché non sono di troppo"

"Bene. Più siamo e meglio è, non vedo l'ora di vedere la barca a remi che John ed i suoi amici hanno scoperto!" esclamò il più piccolo, sistemando meglio la sacca che aveva sulla schiena e che serviva per trasportare l'ingombrante canna da pesca.

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora