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1967, 30 aprile.



Esattamente com'era accaduto nel corso della prima serata trascorsa all' UFO club, Ginger venne presa alla sprovvista da qualcuno che apparve dietro di lei e che le appoggiò una mano sulla spalla destra... Con la piccola eccezione che questa volta non si trattava di Richard, ma bensì di Syd.

Non appena vide il ragazzo con cui stava vivendo una relazione clandestina da un paio di settimane, le labbra carnose della giovane si distesero in un bellissimo e luminoso sorriso, e venne subito imitata da lui.

"Finalmente sono riuscito a trovarti!" esclamò il giovane, sollevato; era reduce dalla lunga ed estenuante esibizione dal vivo del gruppo, e lo testimoniava la camicia variopinta zuppa di sudore, incollata al suo petto ed alla sua schiena "con tutta questa gente, pensavo di averti persa!"

"Me ne sono rimasta in disparte per colpa di questa" Ginger abbassò lo sguardo sulla gamba ingessata, che purtroppo la limitava in molti movimenti e non le aveva consentito di avvicinarsi di più al palco per godersi lo spettacolo più da vicino: era rimasta infondo, vicino ad una colonna, in un punto che non era affollato, per non rischiare di essere spinta a terra e farsi ancora più male "ma non preoccuparti, da qui sono riuscita a vedere tutto quanto e... E... Mio dio, Syd, non ho parole per descrivere quello che ho visto... Io... Ti giuro che avrei voluto scattare delle foto, ma nessuna avrebbe reso bene quello che ho visto con i miei occhi. Siete stati bravissimi, ma tu sei stato il più bravo di tutti"

"Sono contento che lo spettacolo sia stato di tuo gradimento. Mi sarebbe dispiaciuto moltissimo se non ti fosse piaciuto, visto che ti ho convinta a sgattaiolare di casa in piena notte... Andiamo?"

"Dove?"

"Via da qui"

"Ma... Non vuoi festeggiare insieme ai tuoi amici? Te lo meriti dopo l'esibizione meravigliosa che avete fatto. Guarda, hanno perfino montato uno scivolo gigantesco... Io posso stare qui ad aspettarti, non è un problema, non voglio essere un impedimento"

"Mi sembra che stiano già festeggiando gli altri per me, non ti pare?" commentò il ragazzo riccioluto con un sorriso, indicando con un cenno della testa Nick che si stava arrampicando sulla scaletta dell'enorme scivolo e Roger che stava conversando con una ragazza carina, che pendeva dalle sue labbra; quando la vide sfiorargli il bicipite destro, Ginger fece una smorfia: Richard le aveva raccontato che Roger aveva una ragazza da diverso tempo, e molto spesso l'aveva sorpreso in atteggiamenti fin troppo intimi in compagnia di altre coetanee.

Non riusciva a scorgere Rick; provò ad allungare il collo, per cercare con lo sguardo il suo migliore amico, ma si sentì sollevare da terra ed un attimo dopo, con le guance rosse, si ritrovò in braccio a Syd.

"Mettimi giù! Qualcuno potrebbe vederci! Non voglio che gli altri ci vedano!"

"Tranquilla, sono tutti troppo impegnati a festeggiare per badare a noi due. Credimi: dovranno passare molte ore prima che si accorgano della nostra assenza... O potrebbero perfino non accorgersene mai, come di quella del furgone" Syd portò Ginger all'esterno dell' Alexandra Palace, si aiutò con il piede destro per aprire lo sportello anteriore sinistro dello sgangherato furgoncino nero, sistemò galantemente la ragazza sopra il sedile e poi occupò il posto del guidatore.

Ginger era convinta che il chitarrista volesse accompagnarla a casa prima che la sua assenza venisse notata o dalla madre adottiva o dalla sorella minore, invece imboccò un'altra strada e parcheggiò davanti al condominio in cui abitava insieme al suo migliore amico; quando girò la chiave e spense il motore, la rossa si voltò a guardarlo con un'espressione accigliata e gli chiese subito perché fossero lì.

Il giovane giocherellò per qualche istante con la chiave e poi sollevò gli occhi verdi; Ginger amava gli occhi di Syd: brillavano di una luce propria ed unica, mai vista in nessun altro, che non era mai riuscita a catturare appieno con l'obiettivo della sua fedele macchinetta fotografica.

"Lo so che ti ho chiesto già fin troppo per questa sera e so anche che adesso dovrei accompagnarti a casa, perché rischi di passare dei guai molto seri, e scusami per quello che sto per dirti, ma vorrei che trascorressi ancora un po' di tempo insieme a me. Vorrei che salissi nel mio appartamento" il ragazzo allungò la mano sinistra e l'appoggiò su quella destra di Ginger "mi piacerebbe finire questa serata perfetta in un modo altrettanto perfetto, Ginger, ma se non te la senti perché devi tornare a casa, lo capisco benissimo".

La giovane arrossì leggermente ed abbassò gli occhi, imbarazzata.

Era vero. Avrebbe dovuto essere a casa perché più le ore passavano e più diventava concreta la possibilità che la sua assenza venisse scoperta, ma aveva capito ciò che Syd intendeva dire con quel 'trascorrere ancora un po' di tempo insieme' e con quel 'salire nel suo appartamento', e su una cosa aveva perfettamente ragione: una serata così perfetta non poteva che finire in un modo altrettanto perfetto.

"Mi piacerebbe molto salire nel tuo appartamento, dico davvero" mormorò la rossa, intrecciando le dita della mano destra con quelle della mano sinistra del giovane dai capelli riccioluti.

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora