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1967, marzo.



"Ohh, no... Non ci posso credere, maledizione!" esclamò Nick, sconsolato, togliendosi il cappello a tesa larga e passandosi la mano destra tra i capelli neri ed ondulati; fissò di nuovo il cartello appeso fuori dall'ingresso del pub, ed appoggiò le mani sui fianchi "ragazzi, mi dispiace profondamente dirlo, ma temo che sia saltato tutto per l'esibizione di questa sera. Il pub è chiuso"

"Ma si può sapere che cazzo stai dicendo?" Roger si bloccò con la chitarra di Syd a mezz'aria e Rick con le braccia alzate, pronto ad afferrare lo strumento musicale: i due ragazzi, mentre il loro amico si era avvicinato alla struttura, sospettoso a causa delle luci spente, avevano già iniziato a scaricare la numerosa attrezzatura che ogni volta incastravano, a fatica, all'interno del furgoncino che usavano per spostarsi; avevano iniziato con l'imponente gong cinese, perché era la fonte principale di molti problemi, ed ora erano passati agli strumenti più leggeri, per riprendere fiato: la chitarra elettrica di Syd, ed il basso di Roger.

Poi, come di consueto, sarebbero passati alla batteria di Nick ed alla tastiera di Rick.

Il batterista si voltò a guardare i suoi amici ed allargò le braccia, in un gesto sconfitto.

"Mi dispiace davvero, ragazzi, non so cosa dirvi. Vorrei tanto che fosse uno scherzo, ma purtroppo non è così. Venite a vedere coi vostri occhi, se non credete alle mie parole".

Roger scese con un salto dal retro del furgone e si avvicinò a sua volta all'ingresso per pub per leggere il cartello che i proprietari avevano appeso sulla porta; lesse le righe diverse volte, per capire appieno il loro significato, e poi assestò un pugno al legno della porta per sfogare la frustrazione.

"Vaffanculo" imprecò il ragazzo; non soddisfatto del pugno dato alla porta, decise di rincarare la dose con un calcio "a quanto pare, proprio oggi c'è stato un guasto alle tubature dei bagni e sono stati costretti a chiudere il pub per un paio di giorni, fino a quando il problema non sarà risolto... Ergo: l'esibizione di questa sera è saltata. Andata completamente"

"E adesso che cosa facciamo?" domandò Nick, sbuffando; continuava a fissare la porta chiusa e l'oscurità al di là delle finestre con la speranza che si trattasse solo di uno scherzo.

"Che cosa possiamo fare? Rimettiamo dentro quello che abbiamo tirato fuori e torniamo indietro" disse Richard, scrollando le spalle, si avvicinò al gong e spronò i compagni di band a dargli una mano, così avrebbero fatto prima a caricare quell'ingombrante strumento a percussioni all'interno del furgoncino che lo conteneva a fatica; gli unici che ancora non avevano parlato erano Ginger e Syd: la prima se ne stava seduta sul sedile anteriore sinistro, con le gambe che penzolavano fuori, mentre il secondo era appoggiato alla fiancata su cui aveva pitturato il nome della band.

Aveva preso quella bizzarra decisione nel periodo in cui erano ancora incerti sul nome da dare alla band, ed aveva messo al corrente Roger, Rick e Nick solo a misfatto compiuto, quando ormai non potevano più opporsi alla sua decisione.

Roger spalancò gli occhi azzurri e guardò il tastierista come se fosse completamente ed improvvisamente impazzito.

"No!" esclamò, pestando il piede destro per terra; Ginger non disse nulla, ma scosse la testa: trovava quell'atteggiamento particolarmente infantile... Come la maggior parte degli atteggiamenti assunti dal bassista "dopo tutta la fatica fatta? Dopo tutta la strada percorsa? Non sono assolutamente intenzionato a tornare indietro con le tasche vuote! I proprietari sono stati dei grandissimi maleducati, avrebbero potuto avvisarci, ed invece non si sono preoccupati di farlo!"

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora