(40; PARTE TRE)

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“Come va? Ti senti un po’ meglio?” chiese immediatamente Jennifer dopo essere salita nella macchina di suo marito (era ancora troppo strano pensare che lei e Roger erano tornati ad essere moglie e marito. Faceva quasi fatica a rendersi conto che si erano sposati una seconda volta, in segreto, e provava sempre una stranissima sensazione le volte in cui tirava fuori la nuova fede nuziale in oro nero e la infilava all’anulare sinistro), e non aspettò neppure una risposta per allungare la mano sinistra e sfiorare il brutto livido apparso attorno alla narice sinistra.

La serata in famiglia si era conclusa in modo disastroso, superando perfino le sue peggiori aspettative: non c’era stata alcuna cena, Harry se ne era andato dal ristorante rifiutandosi di ascoltare le loro spiegazioni ed era arrivato perfino al punto di assestare un pugno a suo padre.

In compenso, India era stata entusiasta di apprendere sia del recente riavvicinamento dei genitori e sia dell’arrivo di un futuro fratellino o di una futura sorellina.

“Fa ancora male, ma ben presto passerà. Non ti preoccupare, Jen, in passato me la sono vista peggio” commentò Waters, premendo il pedale dell’acceleratore “ti ho mai raccontato di quella volta che io e David ci siamo picchiati nella mensa degli Studi di Abbey Road? Non ricordo cosa gli avessi detto, ma l’ho fatto incazzare così tanto che è saltato sopra il tavolo e me lo sono ritrovato letteralmente addosso. Stavamo facendo colazione, quindi puoi immaginare che fine abbiano fatto il cibo e le bevande che in quel momento erano sopra il tavolo!”.

Roger sperava di riuscire a strappare almeno un piccolo sorriso alla sua dolce metà, ma lei scosse la testa con un’espressione preoccupata, come se non avesse neanche prestato ascolto alle sue parole.

“Ho sbagliato tutto quanto per l’ennesima volta! Aveva ragione mommi: come potevo pretendere che sarebbe andata bene? Dovevo immaginare fin da subito quella che sarebbe stata la reazione di Harry! E ieri pomeriggio ho combinato l’ennesimo guaio facendogli vedere quell’album! Chissà cosa mi ero messa in testa di riuscire ad ottenere, e guarda che bel risultato che ho raggiunto! Harry non è neppure tornato a casa questa notte!”

“Sì, ma Keith ha già chiamato per avvertire te e Pamela che Harry è da lui, e questo è già qualcosa: almeno abbiamo la certezza che nostro figlio non ha passato la notte all’aperto e non si è cacciato in nessuna brutta situazione… E non darti la colpa per la cena, Jennifer: Harry l’avrebbe presa male qualunque cosa avremo deciso di organizzare. Si sarebbe arrabbiato anche se avessimo messo al corrente fin da subito sia lui che India”

“Non lo so… Forse hai ragione… O forse sarebbe andata in modo diverso se…”

“Ehi” Roger appoggiò per qualche istante la mano sinistra sul ginocchio destro di Jennifer e poi la posò di nuovo sul volante “calmati, Jen. Calmati e rilassati. Ricorda che il tuo nervosismo non fa bene al bambino. Anche se in questo momento ti sto chiedendo di compiere uno sforzo enorme, cerca di rilassarti il più possibile e di lasciarti scivolare tutto addosso”

“Lo so, hai ragione, Rog, ma… Ecco… Non lo so, sono così preoccupata per Harry… Negli ultimi anni è cambiato così tanto e di recente faccio davvero fatica a riconoscerlo. Cerco sempre di portare pazienza perché sta attraversando un periodo molto burrascoso, ma quando lo guardo negli occhi ho sempre di più l’impressione di avere davanti a me un completo sconosciuto. Non so più come fare per riuscire a trovare un punto d’incontro con lui, e temo che dopo ieri sera non voglia più avere nulla a che fare neppure con me. Quando sei arrivato, mi ha rivolto uno sguardo che non potrò mai dimenticare… E la sua decisione di trascorrere la notte da Keith parla da sé”.

Roger rimase in silenzio al termine del lungo sfogo di Jennifer.

Non aveva dormito molto durante la notte precedente, ma in compenso aveva avuto a propria disposizione molto tempo per riflettere ed era giunto alla conclusione che fosse meglio non informare Jennifer di quello che aveva scoperto proprio a causa del periodo estremamente delicato che lei stava attraversando; desiderava risolvere la questione da solo, parlando con il figlio da uomo ad uomo, perché era certo di essere l’unico responsabile che si celava dietro la brutta strada imboccata da Harry: quando una persona si rifugiava nelle sostanze stupefacenti per sfuggire per un po’ dalla realtà, lo faceva per scappare dai propri problemi personali, ed in passato lo aveva constatato coi propri occhi quando Richard aveva iniziato a fare uso di cocaina.

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora