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1976, dicembre.



"Jennifer! Jen, preparati che stiamo per uscire!".

Roger entrò velocemente in casa e, senza neppure togliersi la giacca in pelle con il collo in pelliccia nera, salì altrettanto velocemente le scale che portavano al primo piano (con Fender e Precision alle costole) e spalancò la porta della camera da letto che per mesi e mesi era stata solo sua e che ora condivideva con Jennifer; la giovane si voltò rapidamente, chiuse in fretta la lunga vestaglia da notte che indossava ed incrociò le braccia sotto il seno.

Roger andò direttamente verso la culla posizionata alla sinistra del letto matrimoniale, sorrise al bambino ancora sveglio e lo prese in braccio insieme alla calda e morbida coperta in cui era avvolto; gli accarezzò il viso paffuto e gli scioccò un bacio sulla guancia sinistra.

"Roger, l'ho appena messo nella culla per fargli fare il riposino pomeridiano! Ma perché devi sempre rovinare tutto quanto? Guarda com'è sveglio adesso! Se ora non fa il suo riposino consueto, poi me la farà pagare questa notte! Ohh, certo, ma tanto non è una questione che ti compete perché sarò io la persona che dovrà trascorrere un'intera notte insonne! Tu non ti alzi mai! Neanche senti Harry piangere!"

"Jen, ma cosa stai dicendo?" domandò il giovane uomo, spalancando gli occhi azzurri, confuso perché non si aspettava di ricevere un attacco simile e gratuito: era appena rientrato, non aveva ancora detto né fatto nulla e la sua compagna lo stava già sbranando a parole "ieri, quando Harry si è svegliato piangendo nel cuore della notte, mi sono svegliato io a dargli il biberon di latte, per lasciarti riposare un po', e sono stato sempre io a farlo riaddormentare ed a controllare che respirasse correttamente"

"Ohh, non è stata altro che l'eccezione di una notte! Per quanto riguarda tutto il resto, sono sempre io a dovermi occupare di lui. E come se ciò non fosse già abbastanza complicato, devo anche occuparmi dell'intera casa! Quale aiuto concreto mi dai, visto che sei sempre chiuso od a Britannia Row o nel tuo Studio di registrazione personale? E sentiamo, dove saresti intenzionato ad andare ora? Perché mi hai detto che dobbiamo uscire?"

"Perché, visto che mancano pochi giorni a Natale ed abbiamo finito di registrare le tracce del nuovo album, abbiamo pensato di organizzare una piccola festicciola prima della consueta pausa di fine anno. Dai, ci sono tutti, mancate solo tu ed Harry. Questa è l'occasione perfetta per presentarlo alla nostra cerchia più ristretta di conoscenze, visto che finora è stato quasi esclusivamente ostaggio di mia madre" commentò il bassista, abbassando lo sguardo sul primogenito che aveva appoggiato la testina tonda contro la sua spalla destra e si era messo in bocca la manina sinistra.

Mary Waters era definitivamente esplosa dalla gioia quando Jennifer aveva dato alla luce il piccolo Harry William, e la sua presenza costante attorno al primo nipotino aveva impedito alle altre persone di passare un po' di tempo con lui.

Pamela, in particolar modo, essendo l'altra nonna del bambino, aveva già capito che tra lei e Mary non ci sarebbe mai stato un disteso e sereno rapporto d'amicizia perché era una donna prepotente ed autoritaria, che voleva avere l'esclusiva assoluta; capiva il suo entusiasmo perché era diventata nonna tramite Roger, che da sempre aveva espresso la ferma volontà di non avere figli, ma anche lei voleva godersi un po' il nuovo arrivato in famiglia.

Jennifer guardò a sua volta il piccolo Harry, più sveglio che mai dopo che il padre aveva fatto rumorosamente irruzione in camera, ed emise un sospiro.

"Gli altri lo avrebbero già conosciuto se tu avessi permesso le visite in ospedale, ma non hai lasciato entrare nessuno"

"Questo perché tu avevi bisogno di riposo ed Harry aveva bisogno di calma e tranquillità. Povero piccolo, sai che sconvolgimento sarebbe stato per lui se avesse visto fin da subito così tante facce estranee attorno a lui?"

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora