1991, settembre.
Harry si accorse delle occhiate di sottecchi che la madre continuava a lanciargli, smise di occuparsi della ghirlanda di rami e foglie secche che stava intrecciando (una delle tante decorazioni per il negozio, per inaugurare la stagione autunnale iniziata da poco) e le rivolse uno sguardo corrucciato.
“Perché continui a fissarmi in quel modo?”
“Non ti sto fissando, tesoro, ma non posso di tanto in tanto lanciarti un’occhiata visto che qui dentro ci siamo solo noi due?”
“E allora perché di tanto in tanto devi lanciarmi un’occhiata? E perché ora stai facendo quel sorrisetto?”
“Ohh, nulla, stavo solo ripensando a quando è stata l’ultima volta che noi due abbiamo fatto qualcosa di simile… E stavo anche ripensando a quando eri piccolo ed alle lunghe chiacchierate che facevamo prima di dormire. Te lo ricordi? Da quanto tempo è che non facciamo una bella chiacchierata tra noi due, Harry?”
“Ma se parliamo ogni giorno, mamma. Guarda, lo stiamo facendo anche adesso” commentò il ragazzino, tornando ad occuparsi della decorazione da terminare “questo non è forse parlare? Non mi sembra proprio che ce ne stiamo qui muti, ad intrecciare ghirlande su ghirlande da appendere alle pareti”
“Sì, ma non è quel genere di chiacchierata a cui mi sto riferendo io. Sto parlando di quando da piccolo venivi da me a confidarti. Ed anche se si trattava di piccole sciocchezze da bambini, mi piaceva molto quando mi sussurravi qualcosa all’orecchio perché ti vergognavi a dirlo ad alta voce. Da quanto tempo non mi fai una confidenza?”
“E tu per quanto tempo ancora porterai avanti questo preambolo infinito prima di arrivare al dunque?”.
Jennifer emise un sospiro, mise da parte la propria ghirlanda ed appoggiò le mani su quelle del primogenito, invitandolo così a guardarla negli occhi.
“Lasciamo un attimo da parte le decorazioni. Vorrei parlare con te e penso che questo sia il momento migliore visto che siamo da soli”
“Va bene” mormorò il ragazzo, corrucciando le sopracciglia “ma di che cosa mi devi parlare? Sembri preoccupata”.
Harry, molto spesso, si trincerava dietro un’espressione corrucciata per nascondere l’ansia e l’agitazione, proprio come in quel momento; guardò il volto preoccupato della madre e pensò al vizio del fumo che aveva sviluppato di recente, a neppure quindici anni.
Faceva sempre attenzione a nascondere i pacchetti di Marlboro e gli accendini nel modo più accurato possibile, ed ogni volta cambiava punto, ma forse questa volta era stato molto meno attento delle precedenti ed aveva commesso un errore: sua madre aveva trovato le sigarette e l’accendino? O forse sua nonna mentre sistemava la biancheria pulita dentro i cassetti dell’armadio? O una di loro due era rimasta insospettita dall’odore di fumo di un maglione che aveva gettato nella cesta dei panni sporchi?
In quel caso poteva sempre dire che lui non c’entrava nulla e che la colpa era dei suoi compagni di classe che fumavano di nascosto durante l’intervallo.
Ma nel caso della scoperta del pacchetto di sigarette e dell’accendino sarebbe stata una faccenda completamente diversa; in quel caso non c’erano molte bugie convincenti che poteva inventare.
“Sì, in effetti è proprio così: sono molto preoccupata”
“Perché?”
“Per quello che è successo tra David e Demi”.
L’espressione corrucciata di Harry si accentuò.
Tutti in famiglia erano a conoscenza di quello che era accaduto all’interno della famiglia Gilmour, ma il ragazzino non riusciva a capire cosa c’entrasse la situazione delicata del cugino con lui; almeno, per fortuna, il segreto delle sigarette sembrava essere ancora al sicuro per il momento…
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Remember A Day; Pink Floyd (✓)
FanficRaccolta di Missing Moments tratti da: "The Dark Side Of The Moon" e "What Shall We Do Now?" Cover by: aliss19