(38; PARTE UNO)

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1992, giugno.




Quando Demi Richard aprì gli occhi il giorno del suo ventesimo compleanno avvertì una stranissima sensazione impossibile da descrivere ed a cui non riuscì neppure a dare un nome; tutto il contrario di Malcom, che si svegliò con il sorriso sulle labbra.

“Buongiorno!” esclamò, attirando su di sé lo sguardo del ragazzo biondo “sbaglio od oggi è il giorno speciale di qualcuno?”

“Già… Oggi è il mio compleanno”

“Non sei contento?”

“No… Cioè… Non è proprio così” mormorò il ragazzo biondo, tornando a fissare il soffitto della stanza “non so neppure io descrivere come mi sento in questo momento. Ero convinto di non arrivare a questo giorno, non ho organizzato nulla per festeggiare il mio compleanno e quindi ora non so né cosa dire né cosa pensare. Quando sei venuto qui, ero certo di essere ormai agli sgoccioli”

“Beh, e quindi questa è una bellissima notizia, non trovi? È già passato un mese abbondante da quando mi sono trasferito a Brighton, tu sei ancora con noi ed oggi dobbiamo solo che festeggiare. Chissenefrega se non hai pensato a nulla per oggi, non è ancora troppo tardi per rimediare! Facciamo così:  pensaci durante colazione e poi mi dici cosa hai deciso. Questa è la tua giornata e spetta solo ed esclusivamente a te decidere come trascorrerla” Malcom sorrise, Demi girò il viso verso destra per ricambiare, ma non riuscì a fare altro che una smorfia che non assomigliava neppure lontanamente ad un sorriso.

Malcom era ottimista perché ai suoi occhi la malattia sembrava essere entrata in una strana fase di stallo, a lui, invece, quella situazione appariva fin troppo simile alla classica calma prima della tempesta.




Demi Richard poteva anche essersi dimenticato del giorno del suo compleanno, ma lo stesso non valeva per i suoi famigliari: quando i due ragazzi scesero al pianoterra della villetta ed entrarono in cucina, il più piccolo spalancò gli occhi azzurri alla vista della nonna materna, del fratello, della zia e dei cugini radunati attorno al tavolo ed al magnifico dolce che troneggiava proprio sopra ad esso.

Pamela aveva preparato il suo preferito, che in passato aveva già fatto molte volte, quello con la crema alla vaniglia e le codette colorate, mentre Harry ed India si erano occupati delle decorazioni colorate e dei palloncini azzurri; avevano, inoltre, realizzato ed appeso un enorme striscione che occupava un’unica parete.

Demi osservò il dolce e le decorazioni con le labbra socchiuse e gli occhi ancora spalancati, del tutto esterrefatto perché non si aspettava di ricevere una sorpresa simile; non aveva fatto nulla di speciale per meritare un trattamento così particolare.

“Io non… Non so cosa dire… Sono senza parole” mormorò infine, voltandosi a guardare Malcom: dalla sua espressione capì che anche lui sapeva tutto quanto, ma l’aveva appositamente taciuto.

“Aspetta ad essere senza parole, perché non hai ancora visto tutto quanto” Keith si avvicinò al fratello minore, lo invitò ad accomodarsi a capotavola e posò davanti ai suoi occhi una scatola azzurra, con in cima un fiocco dello stesso colore “questo è da parte di tutti noi. Purtroppo non abbiamo avuto il tempo necessario per pensare a qualcosa in più in grande, ma speriamo che possa piacerti comunque. Ci abbiamo messo tutto il nostro impegno”

“Io non… Non mi aspettavo nulla di tutto questo… Non so cosa…”

“Non dire nulla, Demi, apri semplicemente il regalo e guardalo”

“Sì, Demi, apri il regalo, coraggio!” esclamò India “se non fai in fretta, la glassa della torta rischia di sciogliersi tutta ancora prima di assaggiarla!”

Remember A Day; Pink Floyd (✓)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora