1995, febbraio.
“Perché continui a fissarmi in quel modo? Ho forse qualcosa fuoriposto?” chiese India, con una punta di preoccupazione nella voce, dopo essersi accorta di come il padre la stesse guardando con una certa insistenza; posò subito la mano destra sui capelli raccolti, a cui una parrucchiera aveva attaccato numerose treccine rosse e blu di ciocche sintetiche, per accertarsi che fosse tutto ancora al suo posto.
La giovane, quasi all’ultimo minuto, aveva preso il posto della madre affianco al padre per presenziare ad una noiosa serata di beneficenza; Jennifer aveva ceduto il proprio posto alla figlia ad appena poche ore di distanza all’inizio del ricevimento perché a Jack era salita improvvisamente la febbre, ed era stata costretta a rimanere a casa per prendersi cura del suo piccolo maialino ammalato, che in via del tutto eccezionale aveva avuto il permesso di dormire nel grande letto matrimoniale dei suoi genitori.
Quando Roger aveva insistito per rimanere a sua volta a casa (non gli erano mai piaciuti quegli eventi per persone che amavano ostentare le proprie ricchezze e mai gli sarebbero piaciuti), Jennifer lo aveva spronato ad andare ugualmente alla serata di beneficenza, dicendogli che per lui sarebbe stata un’ottima occasione per creare un bellissimo ricordo tra padre e figlia.
“Non hai assolutamente nulla fuoriposto. Ti stavo solo osservando” rispose il bassista, distogliendo lo sguardo dalla figlia e rivolgendolo verso la pista da ballo “vuoi ballare un lento? Odio farlo, ma per te sono pronto a fare un’eccezione”
“Anche io odio ballare, ma temo che se continuiamo a restare qui, fermi e immobili, ben presto qualcuno si avvicinerà per parlarci e non ci tengo molto a ritrovarmi incastrata in una conversazione infinita e noiosa. Nessuna delle persone presenti sembra essere anche solo lontanamente interessante. Anche i pochissimi ragazzi della mia età mi danno l’impressione di essere così… Polverosi”
“Vedo che la pensiamo allo stesso modo” concordò Roger con un sorriso, avvicinandosi insieme ad India alla pista da ballo ed iniziando a ballare un lento con lei “ho sempre odiato le occasioni come queste. Anche se il fine è nobile, le serate di beneficenza non solo altro che un modo elegante per chiamare una sfilata di alti pavoni in abiti costosi e firmati. Le odiavo quando ero all’inizio della mia carriera ed ho imparato ad odiarle ancora di più mentre ero sposato con Carolyne. A lei era impossibile rifilare un no come risposta e mi sono ritrovato numerose volte ad annuire, soffocare un sbadiglio e fingere di essere immensamente interessato ad argomenti che neppure ricordo”
“Allora tra poco possiamo già andarcene se anche tu odi queste serate!” esclamò la ragazza con uno sguardo speranzoso che venne subito spento dalle successive parole del padre: non sarebbero rimasti lì fino a fine serata, ma non potevano neppure tagliare la corda dopo pochi minuti dal loro arrivo perché avrebbero fatto una figura meschina; India mise il broncio e cambiò argomento per non continuare a pensare alla lunga serata che l’aspettava “adesso puoi dirmi per quale motivo prima mi stavi fissando in quel modo? Non ci credo che non c’è nessuna ragione dietro!”
“Hai ragione, non sono stato del tutto sincero con te: ti stavo guardando in quel modo perché con questo abito addosso mi sono reso conto che non sei più una bambina” rispose Roger, abbassando di nuovo gli occhi sul lungo abito nero, su cui spiccavano dei fiori rossi, che India aveva scelto per l’occasione insieme all’aiuto della madre.
Quando Jennifer era tornata dal soggiorno in Inghilterra, aveva mantenuto la promessa fatta alla figlia e, alla prima buona occasione, aveva affrontato con il marito la spinosa questione che riguardava l’agenzia di pubblicità; non era stato affatto semplice convincere Roger a cambiare la propria idea così radicale, ma, dopo una lunga serie di insistenze e discussioni, alla fine la donna ci era riuscita: India aveva iniziato a fare qualche piccolo lavoretto legato a delle campagne pubblicitarie, ma il bassista non aveva accompagnato la figlia sul set neppure una sola volta perché Jennifer glielo aveva categoricamente vietato, in quanto quel compito spettava a lei.
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Remember A Day; Pink Floyd (✓)
FanfictionRaccolta di Missing Moments tratti da: "The Dark Side Of The Moon" e "What Shall We Do Now?" Cover by: aliss19