I miei occhi si aprono lentamente, per poi abituarsi alla luce del giorno che entra prepotentemente dalla finestra. Mi alzo e mi dirigo al bagno, nemmeno spreco tempo per guardarmi allo specchio: mi potrei spaventare.
Mi lavo il viso e i denti, per poi uscire dalla stanza, con Balù dietro di me. La porta della stanza di Thomas è spalancata e silenziosa come lo era ieri sera appena tornata.
Mi trascino giù per le scale, scoprendo tutti gli altri a tavola a fare colazione.
«Buongiorno» esclamo, sistemandomi i capelli.
«Buongiorno» rispondono in coro. Mi siedo vicino a Kyle, e mi verso un po' caffè nella tazzina davanti al mio piatto.
«Dormito bene?» mi chiede, per poi mordere un pezzo di cornetto.
«Si» rispondo, sporgendomi in avanti per prendere un po' di uova e bacon «Tu?».
«Se non fosse stato per le tue urla, in cui reclamavi il nome di mio fratello, si» mi mormora, per non farsi sentire da gli altri.
Strabuzzo gli occhi e mi paralizzo. Le mie guance vanno immediatamente in escandescenza, e portandomi una mano tra i capelli, sussurro a denti stretti:«Cosa? Stai scherzando?».
«Ma certo Soph» esclama immediatamente Kyle ridendo, ed io tiro un sospiro di sollievo.
«Sei pronta Sophie?» chiede mio padre, guardandomi, interrompendo il mio discorso con Kyle.
«Si, vado a vestirmi e riscendo» rispondo, alzandomi. Raggiungo velocemente la mia stanza, mi preparo alla stessa velocità, abbinando una camicia ad un pantalone a zampa d'elefante, e torno giù.
Una volta arrivati in azienda, vado spedita per il mio ufficio, non vedendo già l'ora di tornare a casa. Una volta dentro la stanza, poggio la mia borsa e il giacchetto sul divano vicino alla porta, per poi dirigermi verso la scrivania, dove con stupore trovo una rosa bianca e un bigliettino accanto, con su scritto:"Per te, che sei bella e pura come questa rosa"
Compare un sorriso sul mio volto. Ho una vaga idea di chi possa essere stato... Matthew fa capolinea alla porta, salutandomi con un sorriso.
«Grazie» esclamo poi, riferendomi alla rosa e il biglietto.
Lui mi guarda in modo interrogativo, per poi guardare la scrivania e corrugare le sopracciglia.
«Oh non sei stato tu?» chiedo alzando un sopracciglio.
«Dovresti ringraziare me» afferma Thomas, appoggiato alla porta con le braccia conserte «Sono stato io».
Abbasso gli occhi sulla rosa e accarezzando i suoi petali, dico:«Grazie, è bellissima».
Lui mi guarda intensamente, poi rivolgere uno sguardo a Matthew che nel frattempo si è messo da parte, forse sentendosi di troppo.
«Ci vediamo dopo?» mi chiede Tommy, per poi riportare lo sguardo su di me.
Annuisco, regalandogli un piccolo sorriso. Porto una cioccia dei miei capelli, caduta in avanti, dietro l'orecchio.
«Fai la brava» afferma, per poi chiudere la porta, non prima di aver lanciato un altra occhiataccia a Matthew.
Mi mordo il labbro inferiore intrappolando un sorriso, per poi iniziare a lavorare con il tirocinante.
Dopo due ore di lungo lavoro, senza mai staccare, qualcuno bussa alla porta, il quale non aspetta nemmeno il mio permesso per entrare.
«Andiamo?» chiede Thomas, sistemandosi la giacca «Ti porto a pranzo fuori».
Indugio un po' prima di alzarmi. Matthew ci saluta e lascia stanza, mentre io mi sistemo infilandomi il cappotto.
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MR.BROWN
Romance«(...)Osservo i suoi occhi, cascandoci letteralmente dentro. Mi rendono una bambina, non più in grado di agire e pensare con ragione.(...)» Thomas Brown è un vero e proprio play boy: consapevole del suo fascino, basta guardare negli occhi poco meno...