capitolo ventotto.

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«Hai preso tutto?» domanda mia madre, controllando le mie valigie, un trolley e un beauty-case, posizionate vicino la porta d'ingresso.

«Si mamma» esclamo, mentre mi stacco dall'abbraccio di mia sorella Megan. Sono riuscita a mentire alla mia famiglia, per partire con Aaron,Char e Thomas, dicendogli che saremmo andati con loro per accompagnarli a guardare le fedi per il matrimonio. So perfettamente che mio padre non ci ha creduto, infatti non è qui a salutarmi.
Brittany mi guarda con gli occhi di chi sa la verità, regalandomi poi un sorriso e un abbraccio.

«Facci sapere quali fedi sceglieranno con una foto» dice mia madre, mentre mi avvicino a lei per salutarla «Sono curiosa». Le sorrido e annuisco. «Salutami papà» dico, per poi salutarle.

Francisco prende le mie valige per poterle caricare in macchina. «Dove andiamo signorina?».

«A casa di Char, Francisco»rispondo mentre messaggio con Thomas, il quale mi domanda tra quanto sarei partita.

Dopo pochi minuti, arrivo a destinazione, dove trovo Char e Aaron caricare la macchina. «Grazie Francisco» dico, per poi scendere. Vado incontro alla mia migliore amica, la quale mi guarda e mi sorride, felice di vedermi.

«Pronta?» domanda «Ho portato tantissimi costumi, anche se staremo solo tre giorni».

Scoppio a ridere. «Io con te». Dopo aver aiutato Aaron a caricare le mie valige, Francisco ci saluta e si congeda.

«Tom?» domanda Aaron guardandomi, ma prima che io possa rispondere la sua macchina entra nella villa di Char. Parcheggia e dopo aver salutato loro, e lasciato un bacio a me, carica la sua valigia.

«Siamo tutti pronti?» domanda Aaron battendo la mani.

«Char mettiti davanti» esclama Thomas aprendomi lo sportello posteriore «Ci vado io dietro con Soph». Lei sorride a questa affermazione e annuisce accettando.

«Quanto ci vuole ad arrivare?» domando, posizionandomi meglio in macchina, dopo aver posato la borsa ai miei piedi. Char si sistema comoda davanti, appoggiando i piedi sul cruscotto della macchina di Aaron. Io d'altro canto, mi sdraio appoggiando la testa sulle gambe di Thomas, che inserisce una mano tra i miei capelli, giocandoci.

«Il navigatore mi dice quaranta minuti» risponde Aaron, chiudendo poi il porta bagaglio e poi salire in macchina. Sospiro, odiando i viaggi lunghi.
Tommy si piega per lasciarmi un bacio sulle labbra. Mi sorride dolcemente ed io chiudo gli occhi appagata.

«No no» esclama Char, girandosi a guardarmi «Nella mia macchina non si dorme, ma ci si diverte, quindi tira su quella capoccia dura che ti ritrovi e cantiamo». Alzo gli occhi al cielo e ascolto le parole della mia migliore amica, solo perché stupidamente penso che sia il volere dei miei futuri nipotini.

«Non metterai le tue orridi canzoni» esclamo porgendomi verso il suo telefono, posto sulle sue gambe.
«Ma ehi!» esclama offesa «Le mie canzoni sono bellissime , vero amore?» domanda ad Aaron, il quale sorride e annuisce, dando ragione alla sua dolce metà.

«Lo dice solo perché è innamorato» sussurro facendo una smorfia a Char, che mi sorride ed alza il dito medio. Dopo aver cantato dieci canzoni a squarcia gola, rompendo i timpani ad Aaron e Thomas, entrambe stanche, decidiamo di chiudere gli occhi.

Poggio nuovamente la testa sulle gambe di Thomas, che torna a coccolarmi, permettendo ai miei occhi di chiudersi serenamente.

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«Pulce» sento sussurrare «Svegliati, siamo arrivati». Apro leggermente gli occhi, guardandomi poi intorno, accorgendomi di essere ancora in macchina e visto il silenzio, presumo io sia rimasta da sola con Thomas.

MR.BROWNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora