capitolo ventisei.

1.8K 59 1
                                    

Il sole irrompe prepotentemente nella mia stanza, facendomi aprire gli occhi con meno voglia del solito. Accanto a me, il corpo di Thomas, il quale dorme beatamente, ha invaso tutto il letto. È steso a pancia in giù, con le gambe leggermente divaricate: osservandolo meglio, assomiglia ad una stella marina. Sorrido divertita e poi, stropicciandomi un occhio con una mano, guardo l'orario.

È quasi ora di pranzo ed è strano che non sia arrivato ancora nessuno a svegliarmi. Dopo essermi lavata i denti, torno sul letto e scuoto Thomas per una spalla, ma non si smuove nemmeno di un millimetro.

Mi piego verso di lui, accarezzandogli i capelli e lasciandogli un bacio sulla spalla. «Tommy» sussurro «Devi tornare a casa».

Lui borbotta qualcosa di incomprensibile ancora con gli occhi chiusi. Sento bussare alla mia porta e spalanco gli occhi di colpo.

«Sophie» sento urlare da dietro la porta da mia madre, che continua a bussare. Thomas apre gli occhi di colpo per poi guardarmi ed alzarsi dal letto. «È ora di alzarsi».

Tommy mi lascia un bacio furtivo sulle labbra e mentre si avvicina alla finestra sussurra:«Ci vediamo dopo». Annuisco e lo guardo uscire da dove era entrato.

Mi alzo, scuoto un po' i capelli per renderli spettinati, e mi dirigo verso la porta ad aprire la serratura. Mia madre mi riserva uno sguardo interrogativo, infatti subito dopo mi domanda:«Perché la porta era chiusa a chiave?».

Tentenno un po' prima di rispondere, cercando una scusa plausibile, ma la prima che mi viene in mente, appena sveglia è:«Avevo paura».

Mia madre corruga le sopracciglia ed io aggiungo:«Ieri ho guardato un film piuttosto pauroso e sai come sono fatta...Basta poco per spaventarmi».

Lei mi guarda sospettosa, per poi annuire e dire:«Va bene, ti aspettiamo giù per pranzare».

Le sorrido e subito dopo richiudo la porta. Spalanco gli occhi, poggiandomi ad essa, buttando poi un sospiro carico di tensione.
Pensare di dovermi nascondere ancora per molto, mi angoscia e mi rende triste: non mi piace mentire alle persone a cui tengo, mi fa stare male.

Persa nei miei pensieri, raggiungo la mia famiglia a tavola e subito dopo aver pranzato, decido di uscire insieme a Charlotte, Aaron e Thomas.

«Oh menomale che sei arrivata» esclama la mia migliore amica appena mi vede arrivare. Si trova in mezzo ad Aaron e Thomas, in una via poco distante dalle nostre abitazioni «Oltre a ritrovarmi in discorsi tra uomini, ho litigato con Aaron» conclude il suo discorso, dopo aver parlato a manetta.

«Char, neanche in dolce attesa riesci a parlare con calma?» domando sorridendo, per poi avvolgerla in un abbraccio.

«Calma?» domanda borbottando sulla mia spalla «Come posso stare calma se il mio futuro marito, e padre dei miei futuri bambini, guarda altre donne?».

«Non è vero» urla poco distante Aaron «È lei che si è fissata con questa storia, perché dice di vedersi enorme, non capendo che per me, adesso, è ancora più bella».

«Bugiardo» risponde Charlotte girandosi verso di lui «Finirò per essere cornuta, single, con due bambini e tanti chili da perdere».

«Okay» intervengo attirando l'attenzione di tutti «Char credo tu stia fantasticando davvero troppo. Stai per diventare madre, porti in grembo due bambini, sei meravigliosa già per questo».

«Dici?» mi domanda sussurrando, sbattendo i suoi fantastici occhi. «Dico» le rispondo accarezzandole la testa.

«Ma perché quando lo dico io non vale?» domanda esasperato Aaron dietro Char «Sophie svelami il segreto».

MR.BROWNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora