capitolo trentadue.

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«Charlotte» urlo sventolando il braccio nella sua direzione, mentre la osservo puntare gli occhi su di me. Si avvicina a passo svelto, tenendosi la pancia che diventa ogni mese sempre più grande e pesante, avvolta nel suo vestito turchese che le arriva alla caviglia. Oggi l'accompagno a fare l'ecografia, prendendo il posto di Aaron che non è potuto venire per via di una riunione importante.

Sono emozionata: per la prima volta sentirò il cuore dei miei futuri nipoti.

«Ciao» esclama buttandomi poi le braccia al collo «Come stai?» domanda, accarezzandomi la testa come se fossi un animale.

«Si va avanti» le rispondo staccandomi da lei «E tu?».

«Incinta» borbotta alzando le spalle «Ma bene» aggiunge poi sorridendo.

«Sono emozionata» dico con voce stridula battendo le mani, quasi saltellando.
Char scoppia a ridere scuotendo la testa. «Forza entriamo altrimenti faremo tardi» risponde.

Se c'è una cosa che non cambia mai all'interno degli ospedali è l'odore. Le persone che lavorano al suo interno, sia medici che infermieri, mentre corrono da un reparto all'altro molto spesso nemmeno si accorgono della tua presenza.

«Buongiorno, ho un appuntamento con la dottoressa Andersen» esclama Sophie, poggiando le mani sulla scrivania della reception.

La signora alza gli occhi su di noi e senza dire nulla, digita qualcosa sulla tastiera. «Lei è la sua compagna?» domanda senza nemmeno guardarci.

«No, mia sorella» risponde Char, sorridendomi. Appena finisce di smanettare sulla tastiera del computer, ci lascia un foglio e ci congeda.

Dopo aver bussato alla porta della stanza in cui si trova la ginecologa, entriamo. La dottoressa Anderson punta lo sguardo su di noi, togliendosi gli occhiali. I suoi capelli neri sono racchiusi in una coda bassa. Da i suoi lineamenti asiatici, mi domando da dove venga: è una bella donna e non avrà più di quaranta anni.

«Buongiorno dottoressa» saluta Char entrando, mentre io chiudo la porta.

«Buongiorno Charlotte» ricambia lei, sorridendole. «Lei è Sophie, la mia migliore amica».

«Piacere» risponde annuendo, regalando un sorriso anche a me «Come procede la gravidanza?».

«Non ho più avuto problemi da quella sera» afferma Char dopo essersi seduta, facendomi ricordare di quello spavento che mi fece prendere «Quindi presumo bene».

La dottoressa infila gli occhiali e comincia a scrivere sul computer. «Hai o hai avuto dolori al basso ventre? Nausea?» domanda e Char risponde di no.

«Perfetto» risponde «E invece l'intimità con il tuo partner come procede?».

A Char spunta immediatamente un sorriso. «Alla grande» esclama senza pensarci un istante, mentre io scoppio a ridere e lei con me.

La dottoressa sorride, alzando per un instante gli occhi su di noi. «Mi raccomando però, attenzione» le ricorda come è giusto che sia e Char annuisce.

«Bene, stenditi sul lettino, il vestito puoi o alzarlo o toglierlo, come preferisci. L'importante è che la pancia sia scoperta» afferma la dottoressa mentre sia lei che Char si alzano dal loro posto.

MR.BROWNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora