capitolo diciasette.

1.9K 65 4
                                    

«Ciao Sophie» esclama Char, posando la sua borsa sulla mia scrivania e sedendosi davanti a me.

«Ciao Char» la saluto sorridendo, mentre continuo a digitare i tasti del computer «Come mai qui?».

«Avevo voglia di vederti» mi risponde «Non ti ho visto per sei mesi».

«Se riesci a resistere due secondi, finisco di scrivere e andiamo a prenderci qualcosa» le dico. Con la coda dell'occhio la vedo annuire.

Finisco di svolgere il mio lavoro, metto in stand-by il mio computer e mi alzo. «Va bene andare al bar dell'azienda? Ho molto lavoro da sbrigare, non posso lasciare la postazione».

«Ma certo Sophie» esclama aprendo le braccia «Sai che qualsiasi posto con te diventa fantastico». Le sorrido, dandole un bacio sulla guancia, una volta vicina a lei.

Arrivate al piano del bar, prendiamo
posto su dei divanetti e un ragazzo viene a prendere le nostre ordinazioni.

«Come stai?» chiede guardandosi intorno, per poi posare lo sguardo su di me.

«Bene Char» dico sorridendole «E tu?». Lei mi guarda in quel modo che conosco fin troppo bene ormai, e capisco che deve dirmi qualcosa. Alzo un sopracciglio e dico:«Cosa hai combinato?».

«Niente» esclama con voce stridula, nel mentre il calmiere ci porta da bere e sorseggiando il mio caffè, aspetto che continui a parlare. «Perché mi guardi cosi?».

«Cosi come?»domando corrugando le sopracciglia. Lei sposta i suoi meravigliosi capelli lunghi e mi risponde:«Come se aspettassi le mie parole».

«Perché ti conosco Charolette Johnson»dico aprendo le braccia «E finché non mi dirai cosa mi nascondi, non ti alzerai di qui». Lei alza gli occhi al cielo, per poi sorridere in modo divertito.

«Non noti nulla di strano o nuovo?» mi chiede portando la testa verso destra, alzando entrambe le sopracciglia. La osservo attentamente: non ha cambiato colore dei capelli, non li ha tagliati, non si è ritoccata nulla, non ha piercing, non ha altri tatuaggi, non ha cambiato colore delle unghie, l'anello di fidanzamento è sempre lì. Cosa può essere cambiato? Riflettendo meglio arrivo solo ad una conclusione, ma prima che io possa aprire bocca, lei aggiunge:«Ti do un indizio». Si gira verso la sua borsa e prende una scatolina piccola all'interno. La prendo e la apro; per poco non svengo.

Prendo in mano il bavaglino con su scritto "Sei pronta per diventare la mia zia preferita?". La guardo sconvolta e lei sorride e annuisce. Le lacrime ci mettono poco ad arrivare e a traversare le mie guance: scoppio in un pianto di gioia e porto la mia mano sulle labbra, mentre mi alzo e la raggiungo. La stringo forte e ancora non ci credo. La mia Char diventa mamma.

«Oh mio dio» sussurro «Ma da quanto?».

«Tre mesi» mi risponde «Me ne sono accorta solo una settimana fa, ma volevo dirtelo guardandoti negli occhi». La stringo ancora più forte. «Sono felicissima» le dico guardandola negli occhi «Si sa il sesso?».

«No, non si è fatto vedere all'ecografia» afferma alzando le spalle «Ho l'impressione che avrà un bel caratterino».

«Ancora non ci credo» esclamo portando il divanetto vicino a lei, prendendole mano «Voglio che tu sappia che vizierò questo fagiolino che tu lo voglia o meno»lei scoppia a ridere per poi dire: «Ma io sono pronta a farlo insieme Soph». Improvvisamente ho la curiosità di vedere il pancino, per questo la faccio alzare e gliela scopro. E' piccola e leggermente tonda: sta perdendo forma. «La zia ti aspetta».

«Se dovesse essere una femminuccia, sono sicura che sarà la nostra reincarnazione» esclama Char mentre io parlo con mio o mia nipote attraverso la sua pancia.

MR.BROWNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora