Capitolo 8

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inizia la sua sfida, tenta e ritenta ma riesce ad arrivare solo a 4 goal, gli ripeto continuamente che a me non importa del regalo che conta il pensiero ma lui non mi ascolta e continua, le gocce di sudore scendono pian piano dal suo volto mentre la sua faccia è altamente incazzata, lotta con tutte le sue forze per ottenere ciò che vuole.
I ragazzi sono ormai scesi dalla ruota panoramica da una quindicina di minuti e appena ci hanno visto sono corsi verso di noi , spiego a tutti l'intenzione di Francesco e rimaniamo a fissarlo mentre thg gli ripete che non ci riuscirà mai.... ma finalmente dopo mezz'ora quel pupazzo è tra le mie braccia, è alto circa un metro, è una scimmietta pelosa, morbida, tenera e coccolosa e i miei occhi non riuscivano a smettere di essere felici.
io: grazie, grazie, grazie, sono in debito con te
Frà: ma no, è un regalo
Takagi: tutti possono riuscirci pff
Frà: senti dato che parli tanto provaci tu, è da qualche giorno che sei scontroso e davvero non ti sopporto più
taka: vuoi vedere? bene!
Frà: smettila buffone
taka: zitto e guarda
come sono competitivi i due ragazzi? e per cosa poi... per un pupazzo da regalarmi? sono due davvero sconcertata da questo comportamento, continuano a comportarsi da bambini e questo a causa mia.
Il sole è tramontato da quasi due ore, il luna park sta per chiudere, ormai molta gente è andata via, è bello vedere la luna piena con i contorni luminosi delle montagne russe o altri giochi per ragazzi, Rimango seduta sul muretto vicino alla bancarelle, I ragazzi sono tornati al villaggio turistico dato che sono stanchi dopo una giornata intesa a divertirsi, ho chiesto ad Alessandro e Alessio di tenermi il piccolo Nathan mentre io resto qui con Takagi e la sua testardaggine.
io: dai ale fa niente
taka: no! ora lo prendo!
io: ma che problemi ti fai?
taka: no ci tengo!
io: ale guardami! perchè devi fare ogni cosa che fa Francesco???
taka: perchè fa cose migliori di me per te
io: ma che dici? tu fai tanto per me e di sicuro non è un pupazzo che mi fa cambiare idea!
Sorride, da quando lo conosco l'ho visto poche volte sorridere, è davvero bello il suo sorriso e ci si può perdere come in un mare di stelle in un cielo d'ebano.
Taka mi porti fortuna! siamo a 5 Goal finalmente!
Quell'orso gigante bianco è mio, ora devo solo riuscire a camminare con due pupazzi enormi tra le mani, devo cercare di restare calma se no mi metto ad urlare dalla felicità, amo i pupazzi, amo la tenerezza che donano e anche se non li volevo direi che sono davvero emozionata.
Non vedo cosa c'è davanti a me, mi alzo in piedi ma perdo l'equilibrio e senza accorgermene in pochi secondi sono già a terra con l'orso sulla testa e la scimmia accanto distesa, manca poco e pure loro ridono di me
Takagi ride come un pazzo, poi mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi, l'afferro con forza e in men che non si dica ritorno in piedi, siamo vicini, troppo vicini,lui abbassa lo sguardo arrossendo leggermente mentre io mi sposto per raccogliere le cose a terra mentre Vorrei davvero sapere cosa gli passa per la testa in alcuni momenti.
Le vacanze proseguono velocemente, è già ora di tornare a Roma e proseguire la solita vita, è l'ora dei saluti, l'addio a quel villaggio, alla città, qui resteranno rinchiusi molti attimi, i ricordi... tutto questo, resterà intrappolato tra gli scogli e tra l'amore di questa terra.
io: Vane addio, addio, addiooooo
Vane: addiiiooooo, amici addio, noi ci dovremo lasciare
Denny: quanto è scema la mia donna?
Frà e Takagiridendo esclamano nello stesso momento: " perchè nicole non lo è? " per poi fulminarsi con lo sguardo.
ila: verrai a Roma?
Vane: non ve l'ho detto? Denny ha firmato un contratto discografico e ha deciso di venire a vivere a roma e io lo seguo
Ila menomale se no ti staccavo le budella!
Denny: figa ragazzi ci vediamo presto allora
Alessandro: il Figa potevi risparmiartelo, ci sono i bambini...
Denny: Pardon piccolini, Nahtan fai il bravo e tu Nicole non diventare troppo bella perchè se no i bambini ti corrono tutti dietro
scoppiamo a ridere tutti quanti e saliamo in macchina, saliamo senza guardarci alle spalle, per non sentire troppa nostalgia, ora si guarda solo avanti su quest'autostrada sempre dritta dove il paesaggio varia solo poche volte.

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