Capitolo 11

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tiro fuori dalla tasca una sigaretta e mentre l'accendo digito il numero di Vanessa, ormai lo so a memoria il suo numero, so che posso contare sempre su di lei, so che in qualche modo è la persona che può aiutarmi di più in questo momento.
vane: pronto?
io: stavi dormendo?
vane: no tranquilla sto aspettando l'alba sul tetto! CERTO CHE DORMIVO TESTA DI CAZZO
io: scusa ma avevo bisogno di parlare con qualcuno e tu sei l'unica...
Vane: cosa è successo?
io: Takagi ha tentato do baciarmi
vane: Più passa il tempo e piu gli staccherei le budella a quel DJ del cazzo! donna dei mettere le cose in chiaro e lasciarlo andare, devi cercare in qualche modo di allontanarti da lui e non vederlo più.
Io: Come farei senza di te?
Vane: forza e coraggio, andrà tutto bene vedrai
Riattacco il telefono e gli invio un SMS con scritto "Grazie e buonanotte", dopo aver sentito la sua voce posso dire di essere più rilassata, di non aver più l'ansia nelle vene.
I ragazzi decidono di accompagnarmi a casa, appena arriviamo al portone li saluto con un abbraccio... Appena apro la porta trovo Takagi in piedi che faceva avanti e indietro.
Io: Parliamo!
taka: ho chiamato Weedo e mi ha detto che sta organizzando un mini tour per promuovere il suo CD, sto via per un po, ho bisogno di suonare e non pensarti!
io: è la cosa giusta e credimi quando dico che mi dispiace.
taka: pure a me

il tempo vola, sembra quasi che passa velocemente ma penso sia solo una mia impressione, Thg è via già da 2 settimane, I ragazzi si sono presi una pausa, Riccardo è tornato a Pescara con Ilaria per un po, Alessio è a Milano da una sua cara amica e torna a fine settimana, Francesco è sparito, dice che torna tra qualche giorno, aveva bisogno di staccare la spina da Roma e quindi è andato in vacanza da solo mentre Lorenzo e Alessandro continuano la loro vita quotidiana a Viterbo.
nathan ha capito che qualcosa non va, sa che io non sto bene, sa che sono turbata per qualcosa, a lui basta guardarmi per capire qualunque cosa, passa il tempo ad abbracciarmi per farmi star meglio, cerca di farmi sorridere con un piccolo gesto e io non posso far altro che fingere di star bene davanti a lui.
Siamo appena tornati a casa da scuola, appena apro la porta di precipita in cucina per prendere la merenda sul tavolo e si butta sul divano a guardare i cartoni animati mentre io vado in camera ed apro l'armadio, mi siedo sul letto e mi metto a guardare lo zaino in cui si trova il KiteSurf.
Il kitesurfing è uno sport acquatico,nato come variante del surf; consiste nel farsi trascinare da un aquilone che usa la potenza del vento come propulsore e che viene manovrato attraverso una “barra di controllo”collegata al kite da sottili cavi, per me però non è solo uno uno sport che si pratica per vincere le gare o campionati importanti ,per me è semplicemente libertà, liberarmi nel mare, saltare in aria grazie alle onde con la mia tavola, mi da quel senso di leggerezza e mi fa sentir bene.
presi la tavola tra le mani e l'accarezzai dolcemente come se fosse qualcosa di prezioso, mi ricordo che anni fa quando l'avevo appena comprata mi ha supportato mentre mi lanciavo in quelle onde con violenza, scatenavo tutta la mia rabbia e le delusioni in quel mare aperto per poi trasformarmi in una colomba libera senza pensieri.
Nathan si avvicina lentamente, prende il suo pallone da calcio e si siede sul letto accanto a me fissando quel pallone che gli ha regalato Francesco qualche giorno prima, è un oggetto tutto rivinato, rigato dai calci, sporco di terra ma lui lo guarda con ammirazione.
nath: ti capisco nicole, anche io amo il calcio come tu ami il kate, solo che io posso giocarci quando voglio e tu no e si vede che vorresti usarlo, perchè non andiamo al lago o al mare cosi puoi usarlo?
io: perchè tu hai scuola e io devo trovare un lavoro, quindi no
nath: ma io voglio vederti sorridere come quando io calcio il pallone... ah ma quanto torna Francesco?
io: tra una settimana
nath: Pure Thg?
io: non lo so
nath: posso chiamare Lorenzo?
io: chiamalo ma se è impegnato richiamalo più tardi ok?
Corre in salotto per prendere il mio telefonino, cerca il numero sulla rubrica e gli telefona.
Sta parecchio al telefono, non è da lui parlare cosi tanto ma non ci faccio caso e continuo a sistemare casa.
Verso le 17, il citofono suona, appena apro, sulla soglia della porta, trovo Lorenzo che mi guarda sorridente.
io: perchè hai una valigia in mano? parti pure tu?
Lory: Fine settimana a Rimini, porta il coso che usi sul mare e non fare domande,
io: è stato nathan vero?
Lory: si e non potevo rifiutare susu, preparati che Alessandro ci aspetta in macchina.

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