Capitolo 31

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dopo circa 2 ore di lacrime riesco ad addormentarmi, il cuore pulsa come non mai, mi fa male cosi tanto da farmi credere che sto per morire.
Dormo e sogno ogni minimo particolare, vivo ciò che non ho visto immaginandomi tutto, lei che si struscia su di lui come se fosse un gatto in calore, lui che ci sta come un cretino e se la limona senza problemi, rideva di me mentre lo faceva, lei gli chiedeva se era fidanzato e lui rispondeva sempre un no, l'incubo pian piano cresce, si trasportano in camera dell'hotel e li mi sveglio di colpo cercando di trovare il respiro.
Vane: oih
Ila: brutto sogno?
Io: ho bisogno di una sigaretta.
Ila: avevi smesso..
Io: vaffanculo ricomincio
Vanessa mi porge il suo pacchetto guardandomi negli occhi, mi alzo e lo prendo velocemente infilandomi una sigaretta in bocca per poi uscire sul balcone.
Fa freddo, il pigiama non mi lascia nemmeno un po di calore, mi siedo a terra appoggiandola testa al muro, inizio a fumarne, una, due, tre.... mezz'ora dopo sono ancora li con metà pacchetto, a terra ci sono vari mozziconi, non so nemmeno io quante ne ho fumate ma non m'importa.
La porta si apre, le mie migliori amiche si siedono accanto a me mentre ne accendo un altra.
Vane: "minchia le hai fumate quasi tutte!" dice prendendone una per ila e una per se.
"Te le ripago" rispondo con sguardo basso.
Vane: ma smettila non dire cazzate.
torniamo nel silenzio della notte, una macchina sotto lancia nelle casse Un'altra cosa che ho perso degli articolo 31, le lacrime ricominciano a scendere anche se provo a trattenerle, mi vergogno a mostrare le mie debolezze, affondo la mia testa tra le braccia, ilaria mi accarezza la schiena per tranquillizzarmi ma non ci riesce.
Io: perchè ha fatto? dopo tutto ciò che mi ha detto, tutto ciò che abbiamo creato... io non posso crederci
Ila: è una testa di cazzo
Vane: e pensare che ho detto a Denny di tenerlo d'occhio Porco zzzzio.
Io: denny non centra un cazzo, non può far da baby sitter ad un cretino
Ila: cosa pensi di fare?
Io: Salgo a milano.
Vane: cosa?
Io: si, parto questa mattina e torno stasera, devo parlarci.
Ila: pensiamo noi a Nathan, stai tranquilla
Vane: donna pensi sia la cosa giusta?
Io: No ma devo.
Le abbraccio forte ringraziandole di tutto, mi precipito dentro lasciando il pacchetto vuoto sul tavolo, m'infilo i vestiti, preparo la borsa velocemente e con delicatezza do un bacio a Nathan sussurrando "PErdonami amore".
Saluto le ragazze e mi precipito in stazione, ci sono treni che vanno e vengono, persone che si abbracciano, c'è chi piange, c'è chi corre veloce perchè è in ritardo e poi ci sono io, senza cuore, senza cervello, senza nulla.
Salgo sul treno diretto a milano, m'imfilo le cuffie e appena parte guardo fuori dal finestrino, un signore davanti a me continua a fissarmi con insistenza, forse avrà notato il mio viso stanco e abbattuto ma non ci faccio caso e continuo a fissare qualcosa d'inesistente fuori.
Il telefono vibra, apro il messaggio velocemente, è Francesco "Buongiorno piccola".
Non rispondo. lo lascio li aspettando di arrivare a Milano e sbattergli tutti in faccia.
Alle ore 11 il treno fa capolinea in stazione, scendo velocemente cercando di sorridere al signore di fronte a me, corro a prendere la metro, corro per il semplice fatto che è l'inica cosa che non mi fa scendere altre lacrime, in poco tempo mi trovo sotto l'hotel vicino al duomo dove alloggiano i ragazzi per questa notte.
"Salve, potrebbe gentilmente chiamarmi Francesco pierozzi?" domando alla segretaria vestita di nero, manco fosse ad un fumerale.
"Certamente" risponde digitando il numero della camera.
"Arriva subito" mi dice mentre appoggia il telefono sul bancone facendomi segno di sedermi sulle poltroncine.
Non sento più nulla, non mi batte più niente, appena vedo il suo sguardo su di me tutto si ferma, sono cosi innamorata da farmi male da sola, so che dovevo aspettare il suo ritorno a Roma per discuterne ma l'attesa è più devastante di tutto il resto.
"Amore" urla venendo sorridente verso di me, porta una giacca senza maniche gregia e delle braghe nere, le sue braccia sono cosi belle che mi butterei subito, la barba è più accentuata da solito, cammina veloce per venire da me ma appena vede le mie lacrime si blocca.

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