Guardo Francesco infilarsi la canottiera e scarpe mentre mi ribolle il sangue in testa, cerco di tranquillizzarmi ma non ci riesco, in pochi minuti va verso la porta e girandosi esclama "Basta, chi la storia finisce seriamente perchè non ho intenzione di farmi trattare cosi da una sciocca come te" Sbatte la porta che rimbomba in tutto l'edificio, le lacrime scendono come lava dai miei occhi che sono diventati un grande vulcano pronto ad esplodere da un momento all'altro, mi siedo a terra con la schiena appoggiata alla porta, in un lungo flash tutti i momenti passati con lui iniziano a percorrermi davanti ripetutamente, mi sento vuota e stupida, lui è la fuori a girare a vuoto mentre io sono qui ferma immobile a rimuginare sul passato.
Il citofono suona, il cuore palpita cosi forte da sembrare un toro pronto ad attaccare, mi asciugo le lacrime mentre la mia mente ripete "è francesco, è francesco".
Mi precipito giù dalle scale senza prendere il giubbino appena apro la porta marrone alla fine delle scale il cuore si ferma... è Alessandro.
Io: "ah sei tu"
Ale: "cosa cazzo sta succedendo?"
Io: "Se ne andato ale... è solo colpa mia" scoppio in un altro pianto mentre mi culla tra le braccia, sento il suo calore attraversare il mio corpo dolcemente, senza di lui non so dove sarei ora.
Ale: "cosi mi muori di freddo" esclama cercando di calmare le acqua senza successo.
Io: " non me ne fotte"
Ale: "smettila."
Io: "cosa faccio ora? è ?lui è la fuori e io qui a sentirmi come una deficente perchè mi sono fatta scappare l'uomo della mia vita, quanto vorrei digli che ho bisogno di lui"
Ale: "Vai"
Io: "Cosa?" sussurro staccandomi da lui.
Ale: "Corri da lui, cercalo, digli tutto quello che vuoi"
Lo sguardo sorpresa da quelle parole, lo guardo negli occhi mentre si sfila il giubbino e me lo passa dicendo: "Se no ti ammali".
Gli lascio un bacio sulla guancia mentre inizio a correre infilandomi ciò che mi ha dato Alessandro, corro a più non posso, vado al Bar, vado vicino al mare, corro in tutti i posti possibili immaginari ma di lui nessuna traccia.
Vado in studio, se che molte volte si trovano li per rilassarsi, spalanco la porta senza nemmeno chiedere permesso e mi precipito dai ragazzi, Alessandro li ha raggiunti, sono li tranne lui.
Vane: "L'hai trovato?"
Io: "No"
Alessio: "A casa di sua mamma?"
Io: "nemmeno"
rimango un attimo a prendere fiato ma poi una scintilla entra nella mia mente ed urlo "IL PARCOOO".
Saluto con la mano i ragazzi e con una velocità pazzesca vado al nostro posto, quel posto dove portava il mio bambino a giocare, quel posto dove ho sentito dopo tanti anni un brivido lungo la schiena cosi speciale e unico.
Arrivo in mezz'ora, la sera sta già scendendo su questo cielo pieno di nuvole, lo vedo da lontano, lui, seduto sulla panchina a guardare a terra, cerca la solitudine e di scacciare i pensieri nel posto dove ci sono molti ricordi, cerca di non abbandonarli nonostante tutto.
Mi avvicino lentamente a lui, appena mi vede scatta in piedi non occhi lucidi e stanchi, mi trovo a due passi da lui, sento il suo respiro caldo appena pronuncia "Cosa ci fai qui?".
Lo guardo in tutta la sua unicità e bellezza, lo amo cosi danto da togliere l'orgoglio, lo amo come si amano i bambini o come il tramonto al mare, lo amo senza sosta nonostante tutti gli ostacoli.
Io: "ti prego ascoltami."
Frà: "non c'è nulla da dire e lo sai bene, vattene perfavore"
Io: " e no porca troia ora mi ascolti e basta" Urlo tenendo il suo braccio tra le mie dita, appena annuisce la tolgo e le metto in tasca.
"Mi dispiace, sono una perfetta idiota, sono stufa di scusarmi e tu sicuramente di sentire scuse su scuse ma questa volta è diverso, questa volta tu te ne sei andato davvero e io ho avuto davvero paura, tu non puoi capire quanto mi sento stupida, mi dispiace se non sono la persona che volevi accanto, mi dispiace se non ho dato tutta me stessa ma non è facile, sentivo dentro me che sarebbe tutto finito a causa di uno stupido errore, non ho dato tutta me stessa perchè credevo di soffrire meno ma ogni giorno che passava io mi sentivo sempre più unita a te e sentirti distante mi fa male, voglio che tu mi perdona, anzi perdoniamoci a vicenda, riprendiamo da dove abbiamo interrotto la storia, ricominciamo a morire per i nostri sorrisi e non per le lacrime, iniziamo a sostituire i "Vaffanculo" con baci e carezze, smettiamola di scappare appena litighiamo, buttiamoci a letto e facciamo l'amore con tutta la nostra furia e passione... smettiamola di comportarci da bambini perchè io ti amo e non ho intenzione di lasciarti andare"
Francesco si fionda su di me mentre una lacrima gli riga il viso, la sua corazza è stata abbattuta completamente, io, lui, uniti in un solo bacio, tutto è sparito, tutto ciò che è accaduto si è trasformato in un ricordo, le nostre lingue giocano e si rincorrono come si ricnorre una farfalla in un prato, il suo corpo cosi vicino al mio mi rende indifesa e piena di vibrazioni nell'anima.
"Giurami che sarà per sempre" sussurra Francesco.
Io: "Te lo giuro, è per sempre".
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"Ricomincio da me"
FanficChi l'avrebbe mai detto che sarebbe tornato un fantasma dal mio passato? Francesco Pierozzi, il ragazzo che ho amato da tutta la vita, l'unico uomo che mi ha dato la voglia di combattere per ciò che amo, lui, il ragazzino che un giorno mi rubò il cu...