Oblio

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Serra mascelle, labbra, occhi
nel tuo funereo canto.
Trattieni le lacrime,
nega il pianto alla coscienza.
Dici che nulla è cambiato,
che il bene tarda e arriverà!
Ripeti che
le parole di chi ti ha illusa
non sono che frecce
scoccate nel vuoto.
Racconta ancora
che l'hai lasciato andare,
armata
per una battaglia già persa.
Racconta che il giogo
non pesa sulle spalle
segnate dal tuo credo.
Ricorda che le scelte
portano a brucianti rinunce.
Rivivi il breve tempo di ieri,
quello della speranza,
delle belle frasi,
delle mani sfiorate,
del viso solcato da carezze,
di quegli occhi
che per un istante
credevi sinceri,
d' amante, non di ingannatore.
Rimembra la sua mente
annebbiata, futile,
il suo odore,
il gracile collo
che pure adoravi,
le sue bizzarre dolci pronunce.
Guarda infine 
il niente a cui ti voti ogni istante.
Cogli tutto questo e dimentica,
disperdi le sue orme dentro te,
metti a tacere il cuore!
Prendi la tua croce, segui
chi mai ti disse
che la sua
fu più semplice da portare.

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