Fenice morente

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Ruggivi nel mio mare:
pulsava il sangue
come fenice morente.
Le ceneri, ancora in fiamme,
assalivano le mie dimore.
Ma l'animo metallico
era fervente in calcoli
da terminare.

«Così sarà fatto!»

l'urlo del tuo ego.

«Attendi!»

il fievole uragano
della paura.

Se è Memoria che ci ha separati,
o Inganno che ci ha vinti,
ci è proibito saperlo.
Maya terrà stretta il suo velo,
e niente disarmerà
le bugie sepolte.
Quello che saprò
è il tuo ruggente nome,
taciuto da un calcolo fuori posto,
da un volere che mi fece colpevole,
da un mare
imperdonabile, fiero,
degno del tuo abbandono.

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