Credevo nel tuo ritorno:
eri passato a salutare.Di nuovo
il tuo viso stanco,
il sorriso appena accennato,
i morsi, i baci,
le mani che mi afferravano,
i prolissi silenzi.Infine la nuova fuga.
Il freddo
che condanna occhi e pelle,
quello sì, é rimasto.Piango fino al sonno, ti chiedo perdono.
Tu vivi fino all'alba, fai lo stesso.Noi, tremanti come fanciulli,
immersi in ciò che non è stato detto.La mia simbiotica paura
e il tuo freddo slancio
intonano inni
a un fuoco fatuo.E beffardo.
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Nocturna
Poetry"Nocturna" è un viaggio iniziato nell'immaturità degli ideali e di una visione del mondo in bianco e nero. L'acerbità che ha contraddistinto questi scritti, generava passioni (e versi) senza direzione alcuna, alimentati dalla paura, dalla rabbia e d...