Eri passato a salutare

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Credevo nel tuo ritorno:
eri passato a salutare.

Di nuovo
il tuo viso stanco,
il sorriso appena accennato,
i morsi, i baci,
le mani che mi afferravano,
i prolissi silenzi.

Infine la nuova fuga.
Il freddo
che condanna occhi e pelle,
quello sì, é rimasto.

Piango fino al sonno, ti chiedo perdono.
Tu vivi fino all'alba, fai lo stesso.

Noi, tremanti come fanciulli,
immersi in ciò che non è stato detto.

La mia simbiotica paura
e il tuo freddo slancio
intonano inni
a un fuoco fatuo.

E beffardo.

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