Felix 𖥠 Cotta

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Erano ormai quasi due ore che stavamo parlando senza sosta delle nostre vite. Changbin aveva tirato fuori tutti gli snack che aveva in casa e avevamo praticamente finito la sua scorta di caffé freddo.

«E poi quella tizia che sembrava un armadio mi ha preso per il colletto e voleva tirarmi un pugno, ma io sono riuscito a tirarle una ginocchiata nello stomaco e-»

Il racconto di Changbin di come una volta una pazza furiosa accompagnata da suo marito era entrata in banca a fare casino venne interrotto dalla suoneria del suo cellulare.

Si guardò in giro cercando di capire da dove provenisse.
«Scusami un momento»

Si alzò e si mise cercare sullo scaffale dei libri in salotto, dietro al divano e sotto al tavolo finché lo trovò per terra accanto all'alberello bonsai.

Quando vide chi era sospirò e mi guardò dispiaciuto prima di rispondere.
«Cosa c'è mamma?... Sì è ancora qui... Eh allora continuiamo domani... Essenziale per la mia esistenza dici? E va bene. A più tardi allora»

Io aggrottai le sopracciglia mentre Changbin tornò sedersi.
«Perdonami. Sai come sono le madri»
«Qual'è il problema?» chiesi leggermente preoccupato. Lui ridacchiò.

«Non lo chiamerei proprio problema. È che prima che arrivassi mi stava mostrando come pulire il forno visto che l'altro giorno ci ho fatto esplodere la cena»

Scoppiai a ridere.
«Come cavolo ci sei riuscito?»
Changbin fece spallucce.

«Non ne ho idea a dir la verità. In ogni caso ha detto che fra un ora deve uscire per incontrarsi con una sua amica e che vorrebbe finire prima»

«Oh» capii e feci per alzarmi.
«Vado allora»
Changbin mise un broncio che mi fece esitare. Sentii il cuore accelerare. Voleva che restassi?

«Peccato... però se resti dovresti assistere alla lezione della mamma e davvero voglio risparmiartelo. Quindi forse è meglio se torni a casa»

Annuii ridendo e mi alzai per dirigermi verso l'uscita. Lui mi seguì e mi accompagnò alla porta dove mi sedetti per allacciarmi le scarpe.

«Grazie per essere passato Felix. Mi ha fatto molto piacere conoscerti» mi disse Changbin quando fui di nuovo in piedi facendomi arrossire ancora una volta.

«Anche a me, grazie per avermi perdonato»
Lo vidi abbassare la testa per nascondere un sorriso e inclinai la testa.
«Cosa c'è? Devo fare di più per farmi perdonare?»

«Una cosa ci sarebbe» disse Changbin guardandomi divertito e procurandomi una leggera fitta di ansia.
«E... cosa?»
«Non guidare mai più»

Scoppiai a ridere.
«Ci penserò, promesso»
Lui mi tirò una pacca amichevole sulla spalla.

«Allora... ci vediamo»
Annuii e aprii la porta.
«Ci vediamo Changbin»

Alzai la mano per salutarlo e mi diressi verso le scale iniziando a trotterellarci giù completamente spensierato.

Quel ragazzo mi piaceva. Mi piaceva tanto. Lo adoravo.
Aveva un carattere d'oro da quel poco che avevo visto e gli importava molto delle persone attorno a lui. Poi il suo sorriso era così caldo e gentile.

«Aish Felix, ti sei già preso una cotta?» mi dissi sorridendo e toccandomi le guance bollenti. Aprii la porta dell'atrio venendo accolto da un fresco venticello primaverile.

Mi fermai un attimo per inspirare l'aria fresca, poi ripresi a camminare ma mi bloccai subito.
«Un momento, non gli ho chiesto il numero»

ᴮᴬᴮʸ ʸᴼᵁ ᶜᴬᴺ ᴰᴿᴵᵛᴱ ᴹʸ ᶜᴬᴿ 𖥠 ᶜᴴᴬᴺᴳᴸᴵˣDove le storie prendono vita. Scoprilo ora