Ora ricordo.

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"Dimmelo, dimmelo ancora" ripeté Pietro continuando a disegnare dei piccoli cerchi sulla mia spalla.
"Ti amo Pietro Maximoff" ripetei e lui sorrise.
I suoi occhi blu erano gli occhi più belli che avessi mai visto.
Prima di conoscerlo di persona non avevo mai avuto modo di vederlo, il che era inspiegabile considerato quanto ne avessero parlato i mass media.
Ma era così, ne avevo semplicemente sentito parlare.
《Quicksilver, l'eroe di Sokovia》,
《Il potenziato che ha contributo a salvare una città dall'estinzione》,
《Il ragazzo che ha perso la vita combattendo fianco a fianco con gli Avengers》
Queste erano alcune delle notizie che ricordavo.
All'epoca ero così occupata a decidere cosa fare della mia vita che non avevo materialmente avuto il tempo per interessarmi ad altro.
La decisione di tornare da Natasha mi aveva richiesto mesi anzi anni di riflessione.
"Avrei dovuto dirti che tra me e Krystal non c'era niente ma, proprio come ha detto lei, avevo bisogno che lo credessi perché per me era più facile fare in modo che tu mi odiassi che affrontare la situazione"
sussurrò aiutandomi a sistemare le bretelle del vestito.
"Pietro! Non vorrai davvero rovinare tutto proprio..." iniziai abbassandomi per infilare le scarpe.
Pietro sorrise ancora e si apprestò a recuperare la giacca.
"Mhm..." iniziò poi cominciando a chiudere i bottoni della sua camica.
"...tanto per la cronaca..." continuò riportando l'attenzione su di me.
Alzai lo sguardo ed iniziai a guardarlo perplesso,
"...capisco che questo non cambi del tutto le cose ma sappi che se vedo il cocco di mamma soltanto avvicinarsi a te ancora una volta, io lo..."
"Wow!" urlai interrompendolo.
"Rallenta Speedy, rallenta!" aggiunsi.
"Non mi importa se è il figlio della..." riprese gesticolando per imitarlo.
"Piantala" lo ammonii finendo di sistemare il vestito.
"Io ti ho avvertito Romanoff" disse aprendo la porta.
Usciti dallo studio di Tony eravamo intenzionati a raggiungere nuovamente la festa quando ci imbattemmo in Bruce.
"Grazie a Dio!" esordì lui arrivando di corsa e con un'espressione terrorizzata.
"Bruce non capisco. Cosa vuoi..."
Lui girò verso di noi il tablet che aveva tra le mani e ci diede modo di vedere.
In contemporanea anche gli altri ci raggiunssero in corridoio con la stessa espressione preoccupata.
Mi voltai verso Pietro,
"Sto bene, non guardarmi così.
Io sto..." iniziò per poi interrompersi a causa di un forte colpo di tosse.
Provai ad avvicinarmi ma lui mi accennò di restare lontana,
"Pietro cosa..."
"No, sto bene...sto..." continuò ma la voce gli si spezzo in gola.
"Sta zitto!" sbraitò Wanda e noi la guardammo perplessi.
Con chi stava parlando?
Pietrò continuò a tossire e alla fine si piegò sulle ginocchia.
Ignorando i suoi inviti a stare lontana mi avvicinai e lo presi per un braccio provando così a sostenerlo e Thor fece lo stesso dall'altro lato.
"Lascia, ci penso io" mi intimò Steve raggiungendomi.
"Portatelo in infermeria, adesso!" urlò Tony ed io mi feci da parte senza discutere.
Raggiunta l'infermeria Thor e Steve adagiarono Pietro su un lettino.
"Jarvis mi senti?" domandò Tony.
《Si signore》 confermò lui.
"Inizia scan..."
《Sto procedendo》ribadì J.J ,
"Non c'è bisogno di..." provò nuovamente a parlare Pietro ma questa volta tossendo sputò del sangue.
"Pietro!" urlò Costel entrando di corsa in infermeria.
Clint lo afferrò tra le braccia e lo convinse a tornare fuori con Laura che era appena arrivata con Coopee e Lila.
"Ragazzi perché non andiamo a vedere Nath..."
"Mamma perché non..." iniziò Lila cercando di vedere oltre Visione che le si era parato davanti per non darle modo di vedere.
"Andate con la mamma" intervenne Clinton riferendosi a Cooper che prese per mano la sorella e la convinse a fare come gli era stato detto.
Costel che a differenza loro aveva avuto modo di vedere Pietro per un istante prima che gli venisse impedito provò ad insistere ancora un pò.
"Pietro...voglio restare con..."
"Ragazzino sto bene.
Ci vediamo dopo" si sforzò di dire lui.
"Pie..."
"Hai sentito Pietro, adesso andiamo" lo interruppe la sorella prendendolo il braccio e portandolo via.
Visione e Steve rimasero ad aspettare che i bambini fossero usciti prima di spostarsi e rompere il muro che avevano creato per impedirgli di vedere Pietro in quelle condizioni.
Scansione terminata》 annunciò Jarvis mostrandone i risultati.
"Cosa dice?" domandò Peter.
"Non è possibile!" commentò Scott strofinandosi gli occhi.
Mi avvicinai spedita per recuperare il tablet dalle mani di Bruce quando un mancamento mi fece scivolare.
Ad impedirmi di cadere fu un movimento tempestivo di Bucky.
"Val..." iniziò Pietro provando a tirarsi su e non ci riuscendoci.
"Sono scivolata, sono soltanto scivolata" cercai di rassicurarlo avvicinandomi immediatamente a lui.
Fury che fino a quel momento era rimasto in disparte non potè più ignorare cosa stava facendo Wanda e fece in modo che diventasse chiaro per tutti.
"Signorina Maximoff si sente bene?" domandò riferendosi al suo continuo muovere la testa ed al suo ininterrotto chiacchiericcio silenzioso.
Ancora una volta tutti gli occhi si spostarono su di lei.
"Wanda?" domandò Visione.
Mi voltai di scatto e soltanto quando incrociai il suo sguardo successe.
Successe che ricordi tornarono alla luce.
Tutti quei vuoti che avevo accumulato, tutti quei tasselli mancanti che avevo avuto la sensazione di avere, si colmarono.
E scavando più a fondo dentro di me la ritrovai in ognuno di questi frammenti.
Wanda, Wanda era la causa di quelle amnesie.
"Wa..." iniziai.
"Ho fatto quello che dovevo fare.
Ho fatto quello che andava fatto" mi interruppe cominciando ad agitarsi.
"Di cosa stai parlando Valerie?
A cosa si riferisce?" domandò Visione intromettendosi.

Romanoff Sisters | Pietro Maximoff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora