Puoi essere entrambe.

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"Romanoff" la chiamò Steve.
Lei si sfilò le cuffiette e ripose il cellulare.
"Cosa ci fai qui fuori?" domandò poi stupita di vederlo a quell'ora.
"Potrei chiederti la stessa cosa" sussurrò lui sedendosi al suo fianco sulla panchina.
"Cos'è che ti tiene sveglio questa notte?" domandò Natasha voltandosi per guardarlo meglio.
"Ero preoccupato per una mia amica.
È una tipa tosta ma anche a lei capita di avere giornate no" rispose lui con tono calmo e amichevole.
"Sto bene" sussurrò Natasha iniziando a fissare un punto avanti a sè.
Steve aggrottò la fronte e sussurrò un 《mhhh》 inconfondibile.
"Okay Rogers!
Okay!
Dovrei essere arrabbiata ma non lo sono.
È l'unica persona con la quale non voglio essere arrabbiata, capisci?
L'ho persa così tante volte, l'ho tenuta lontana per così tanto tempo, che il solo pensiero di avercela con lei mi fa tornare in mente alcune cose che vorrei dimenticare.
Allo stesso tempo però mi fa imbestialire il fatto che non mi abbia detto importanti particolari, che non sia stata sincera con me perché lei lo sa.
Lei sa che essere sincere è una delle poche cose che noi non sappiamo fare.
Siamo state addestrate a tutto, a qualsiasi cosa ma non a dire la verità.
Io vorrei solo che non ci fossero più segreti tra di noi ma come faccio a pretenderlo da lei?
Come posso pretenderlo da mia sorella se non posso pretenderlo neppure da me stessa?" disse Natasha.
Prese un respiro e realizzò di sentirsi meglio.
"Natasha, ascoltami.
Io ti conosco da molto eppure sono certo di non sapere abbastanza di te o almeno della vera te.
Conosco la Vedova Nera, quella la conoscono tutti, ma poche persone hanno avuto l'onore di conoscere la persona sotto il costume.
La donna che ho qui di fronte è la donna che cela la sua identità al mondo, quella che ha un passato agghiacciante alle spalle e la stessa che un giorno mi ha detto «Ci sono due cose nella vita che si possono comprare a parole: la lealtà e la verità.
Una persona può darti la sua lealtà ma è quando ottieni anche la sua fiducia che puoi vincere»
E quando ti ho chiesto cosa volessi dire mi hai risposto che la lealtà ha una durata maggiore se affiancata alla fiducia ottenuta dicendo la verità"
"Non capisco dove tu voglia arrivare" lo interruppe Natasha.
"Pensi di non essere più in grado di dire la verità eppure non è così.
Il che è bizzarro ma vero.
È proprio per questo che so di potermi fidare di te.
Tu puoi dire la verità, hai sempre potuto dirla ma non l'hai mai più fatto.
Non l'hai mai fatto non solo per costrizione o per insegnamento ma anche per tua scelta.
Hai iniziato a mentire per proteggere tua sorella ed è stato proprio quando ti sei resa conto che per tenerla al sicuro saresti dovuta essere un'altra persona che sei diventata la donna del costume.
Quindi puoi scegliere.
Puoi smettere di essere una sola persona e puoi iniziare ad esserle entrambe.
Natasha smetti di mentire e torna ad essere la persona che eri prima che imparassi ad essere altro...
Torna ad interpretare la figura di sorella e lascia che l'altra parte di te continui a tenerla al sicuro.
Puoi essere entrambe le cose, non devi esserne soltanto una,
Non devi essere soltanto la Vedova Nera"
Natasha rimase stregata ad ascoltarlo.
Le parole di Steve l'avevano toccata nel profondo, l'avevano scavata nel profondo.
《Sai sempre cosa dire Rogers, come è possibile?》 si chiese sorridendo.
"Grazie Steve, avevo proprio bisogno di questo, di te"
"Lo so" sussurrò lui alzandosi.
"Ed ora andiamo a casa, si è fatto molto tardi"
"Sì, direi di sì" confermò lei.

***

"Per quanto ancora mi ignorerai?" domandò Bucky.
"Non lo so ancora ma penso molto" rispose freddamente Natasha.
"Nata..."
"Non chiamarmi Natalia o Natasha o...
Anzi, non chiamarmi e basta" lo interruppe lei.
Era ancora furiosa con Bucky ma come biasimarla?
"Io non volevo farle del male e tu lo sai bene.
Non ho mai voluto che le accadesse qualcosa"
"Ma hai provato ad ucciderla e se le cose fossero andate diversamente l'avresti fatto!" urlò lei.
"Non ero in me...io..."
"È stato Jake a risvegliarti, non è così?" chiesi ferma sull'uscio della porta.
Bucky e Natasha che fino quel momento non si erano accorti della mia presenza spostarono lo sguardo su di me.
"Sì" rispose lui.
"Quello che provava per te era vero" aggiunse.
"Così come quello che provavo io per tua sorella" concluse per poi andare via.
"Possiamo parlare?" domandai una volta rimaste sole.
"Sì, entra pure" acconsentì Natasha.
"Ho esagerato ieri, mi dispiace.
Non volevo dire quelle cose ma è successo così tanto dall'ultima volta che ti ho vista che non so se riusciremo mai ad affrontarle tutte"
"Io non avrei dovuto reagire in quel modo, dopotutto sono stata io a lasciarti andare" rispose lei.
"Se io non fossi tornata in Russia, se io non fossi stata così stupida da fermarmi con Jake..."
"Eri innamorata.
Quello che ti è successo non è giusto, hai vissuto una vita che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico eppure l'unico sbaglio che hai fatto durante tutto questo tempo è stato provare ad essere normale"
"I sentimenti mi hanno resa debole" risposi guardandola.
"No, sono stati i sentimenti a renderti più forte in questi anni e se sei qui adesso è grazie a loro" disse avvicinandosi per abbracciarmi.
"Non posso andare avanti senza di te Nat, non voglio" bisbigliai prima di chiudere gli occhi e lasciare che mi stringesse.


Spazio autrice:
Visto e considerato che ho pronte parecchie sorprese 🤡 oggi pubblicherò due capitoli...così da domani...🤷‍♀️
Niente togliendo alle pubblicazioni di oggi che personalmente ritengo molto molto belle e profonde.
La sorellanza tra Natasha-Valerie?
Ma quanto si vogliono bene e quanto sono legate nonostante la loro reputazione da 《spietate macchine da guerra》?
Le adoro...sono piccine...😫❤

Romanoff Sisters | Pietro Maximoff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora