Scegliere da che parte stare.

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La prima volta che avevo avuto modo di visualizzare un ricordo di Pietro lo avevo fatto ad occhi aperti.
Ero vigile, sull'attenti e comunque quelle immagini mi si erano presentate come poi, più avanti, sarebbe successo principalmente durante i sogni.
《È possibile che durante la notte, quando dormi profondamente, sia più facile per il tuo inconscio assimilare questo genere di informazioni.
Se entrambi state riposando e le vostre menti sono libere da ogni pensiero è probabile che si venga a creare una sorta di connessione, di collegamento psichico che vi lega l'uno all'altro》
Non esistevano prove che fossero in grado di dimostrare la fondatezza delle ipotesi di Bruce ma concettualmente le sue sembravano le uniche spiegazioni plausibili.
Lui inoltre riteneva che quei collegamenti potessero manifestarsi in qualsiasi momento e senza alcun preavviso proprio a causa dell'instabilità che paradossalmente caratterizzava sia la presenza mia che di Pietro.
《Vedetelo come un riflesso del vostro status.
Entrambi siete reali ma è come se non lo foste, entrambi siete vivi ma è come se non lo foste.
Tutto quello che vi coinvolge è una sorta di contraddizione costante e quindi l'unica scelta che avete è conviverci e basta.
Finché non troveremo una risposta dovrete vivere nell'incertezza di quello che potrebbe essere》aveva detto.
Riaprii gli occhi dopo essermi accorta del progressivo rumore di passi provenienti dal corridoio ma, quando cercai di rimettermi in piedi e una fitta al petto mi costrinse a ripensarci, una vivida memoria di Pietro si fece spazio nella mia testa.

Riaprii gli occhi dopo essermi accorta del progressivo rumore di passi provenienti dal corridoio ma, quando cercai di rimettermi in piedi e una fitta al petto mi costrinse a ripensarci, una vivida memoria di Pietro si fece spazio nella mia testa

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Iniziai ad inspirare ed espirare ripetutamente.
Non succedeva da molto tempo, cosa era cambiato?
"Stai bene?"
Alzai gli occhi e quando la luce della cella si riaccese riconobbi la figura di Caleb.
"Noi due siamo partiti con il piede sbagliato, che ne dici di ricominciare?" aggiunse.

***

"Ero certa ci fosse il tuo zampino" rispose Natasha rivolgendole una rapida occhiata.
"Davvero? Mi lusinga sapere che dopo tutto questo tempo sono..."
"Inizia a parlare Yelena, inizia a parlare oppure mi assicurerò personalmente che tu non abbia più modo di uscire da questo edificio" la interruppe Natasha.
Yelena sorrise arrogante,
"Sorella! Sorella! Come puoi anche solo..."
Natasha prese al volo la pistola che aveva in precedenza riposto sul tavolo e con un versatile movimento del braccio sparò un colpo a bruciapelo che la sfiorò di striscio.
"Credi ancora che io stia bleffando?" aggiunse.
Adesso era la pistola di Fury ad incombere sulla sua incolumità e lei sapeva di non avere scampo.
"Da dove vuoi che cominci?" chiese poi decisa.
Natasha inclinò leggermente la testa e socchiuse gli occhi non distogliendo lo sguardo neanche per un istante.
"Come pensavo!" borbottò Yelena serrando le braccia.

***

"Ricominciare? No, grazie.
Finiresti per innamorarti di me e, credimi, sono esattamente il tipo di persona che non piacerebbe ai tuoi genitori" ironizzai.
Lui sorrise,
"Rilassati, voglio soltanto parlare.
Non ho intenzione di chiederti la mano!" disse poi posando una mano sulle sbarre.
"Ah, quasi dimenticavo! So che hai richiesto qualcosa da leggere.
All'ingresso non mi hanno concesso di portarti un libro ma in compenso ho questo!" aggiunse lanciandomi tra le sbarre un taccuino contenente una matita.
"Sei serio? Cosa diavolo dovrei..." iniziai prendendolo al volo e fu allora che Caleb cominciò ad utilizzare i polpastrelli sulla lastra di acciaio.
"Non immagini nemmeno quanto mi ci sia voluto per convincere Josh della sicurezza a lasciarmi passare quel pezzo di legno.
Gli ho dovuto giurare che non ti avrei persa di vista per nessun motivo al mondo!" mi interruppe continuando ad alternare tocchi più brevi a tocchi più duraturi.
Presi la matita ed iniziai a scrivere,
"Visto? Avevi soltanto bisogno di trovare l'ispirazione!
Ero certo che tra le tante cose voi russe foste anche..."
Scrissi una lettera, poi un'altra ed un'altra ancora.
Il messaggio in codice morse stava iniziando a delinearsi.
《Sono dei buoni, giuro》
Sbuffai,
"Hai finito di pavoneggiarti?
Credo sia giunta per te l'ora di andare" lo interruppi iniziando a scarabocchiare delle figure.
"Posso almeno averlo come ricordo?" chiese indicando il foglio che avevo appena tirato via dal taccuino.
"Questo?" domandai,
"Assolutamente no! Ho disegnato decisamente di meglio!" commentai per poi strapparlo a pezzi e gettarlo nella spazzatura.
《Tempo scaduto, agente Haas.
È pregato di tornare al punto di controllo》
Mi alzai e una volta raggiunte le sbarre gli tornai quanto mi aveva dato.
"Immagino tu li rivoglia" sussurrai.
Caleb prese la matita e la mise tra i suoi capelli, proprio dietro l'orecchio destro.
"Quello puoi tenerlo" annunciò indietreggiando compiaciuto.
"Cosa dovrei farmene di un taccuino se non ho come scriverci?" ironizzai guardandolo andava via.
"Non lo so! È un tuo problema, non mio!" rispose.

***

"...non guardarmi così, Naty!"
"Chiamami ancora una volta..."
"Cosa ci assicura che tu stia dicendo la verità?" si intromise Steve dopo aver ascoltato attentamente il suo discorso.
"Cosa vi assicura che io stia mentendo?" ribattè lei ignorando del tutto la minaccia di Natasha.
"Ipotizzando anche soltanto per un momento che tu non stia dicendo il falso, chi mi garantisce che questa non sia altro che una messinscena orchestrata da Zemo con lo scopo di tenderci una trappola?" domandò Tony.
"Ve l'ho detto, cari Avengers.
Raggiunte Madripoor e tutto sarà più chiaro" rispose lei.
"Io vado" annunciò Natasha prendendo alcune munizioni dal cassetto e una nuova pistola.
"Natasha non crederai davvero che..."
"Bene. Voi due invece?" domandò Yelena riferendosi a Pietro e Wanda.
"Non potete farlo. Wanda pensa a cosa succederebbe se..."
Wanda interruppe Visione con un movimento della mano che portò le loro dita ad intrecciarsi.
"Non lascio sola Natasha, non se c'è di mezzo Valerie.
E poi..."
"Vengo anche io" annunciò Pietro.
"Questo Zemo vuole entrambi" aggiunse poi rivolgendosi alla sorella.

"Questo Zemo vuole entrambi" aggiunse poi rivolgendosi alla sorella

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"Idem" si fece avanti Bucky.
La richiesta che Yelena aveva espresso per conto di Zemo era stata chiara.
Lui voleva che Natasha, Bucky e i suoi due 《connazionali》 lo raggiungessero a Madripoor e nessuno dei quattro sembrava essere disposto a tirarsi indietro.
"Perfetto.
Se non c'è altro io proporrei di andare" concluse Yelena.





Spazio autrice:
No raga!!!
Io sto PIANGENDO!!
MA GUARDATELO.
#SOKOVIANSUGARDADDY 😈⭐

PS: NON POSSO ASPETTARE UNA SETTIMANA PER LA PROSSIMA PUNTATA.
MI STO SENTENDO MALE!
LA POTENZA DELL' EPISODIO DI OGGI?
HO BISOGNO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA, NON SO NEMMENO DA DOVE INIZIARE.

Romanoff Sisters | Pietro Maximoff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora