La lunga notte.

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Spazio autrice:
Da questo momento utilizzerò la terza persona.
Buona lettura!❤


Natasha e Wanda urlarono in coro.
Barnes era riuscito ad aggrapparsi ad una sporgenza, aveva provato a scappare ma Sam e James lo avevano fermato bloccadogli la strada.
Tony nella sua disperata corsa nel tentativo di afferrare Valerie era rimasto coinvolto nel crollo ed infatti era stato bruscamente colpito e ciò lo aveva costretto ad atterrare precipitosamente.
"Mamma! Mamma!" urlò un bambino indicando il punto dove era apparentemente atterrata la Romanoff.
Natasha non realizzò immediatamente cosa volesse dire ma poi spalancò gli occhi quando la polvere si adagiò al suolo e lasciò vedere che un enorme figura di color verde teneva tra le braccia sua sorella.
Valerie era salva.
Il dottor Bruce Banner, Hulk, l'aveva presa un secondo prima che si schiantasse e con lui c'era anche Thor.
Teletrasportata da Visione, Natasha si avvicinò a Banner che era fuori controllo.
"Hey amico...mettila giù..." sussurrò Tony rimettendosi in piedi.
"Dai Bruce"
"Chi è lei?" domandò Thor.
"Lei è Valerie, Valerie Romanoff" rispose Wanda.
Visione aveva teletrasportato anche lei mentre gli altri si affrettavano a raggiungerli.
Nel sentire la parola 《Romanoff》, Hulk cambiò espressione.
"Bruce...ti prego...dalla noi..." disse Natasha avvicinandosi.
Lui poggiò delicatamente Valerie tra le braccia di Iron Man e rimase a guardare gli altri.
Steve e Sam arrivarono di corsa.
"Deve andare in ospedale, subito!" annunciò Natasha.
"Tony..."
"I miei circuiti sono compromessi, non..."
"Ci penso io" si fece avanti Visione.
"Okay" acconsentì Natasha.
Tony gli passò Valerie che lui prese tra le braccia e allontanatosi dagli altri sparì.
La città era intasata, non potevano usare i veicoli per spostarsi ma non potevano nemmeno usare i loro poteri o le loro abilità.
Erano affaticati ed in più c'era il Soldato d'Inverno da sistemare.
"Andate, a lui ci pensiamo noi" annunciò Sharon indicando quest'ultimo mentre Jake che era rimasto dietro al gruppo si allontanò ulteriormente dagli altri.
"Io resto per dare una mano nel caso in cui...' iniziò Thor.
La sua forza avrebbe fatto comodo in caso di necessità.
Clint fece segno a Natasha e lei si voltò.
"Jake..."
"Và con lei" sussurrò lui dirigendosi verso i suoi uomini.
"E ora come facciamo? Non possiamo tele..."
"Ora corriamo!" annunciò Wanda iniziando a correre.
Ripensò a Valerie, a quando era stata lei a pronunciare quelle parole e si augurò che fosse meno grave di quanto credesse.
Subito dopo di lei partirono Natasha e Steve seguiti da Tony che si era tolto gran parte dell'armatura, così come James e Sam.
Lo stesso fece Clint ed infine Hulk che sembrava aver capito la situazione e perciò li seguì senza causare problemi.
Gli Avengers si accorsero che durante il loro passaggio gli agenti dello Shield disposti sul perimetro si occupavano di far spostare le persone in modo da dare loro un percorso libero.
L'ospedale distava qualche isolato secondo ciò che riportava Sharon tramite auricolare a Natasha ma a lei sembrava non importare.
Nonostante perdesse sangue dal braccio continuava a correre senza mai fermarsi.
Correva e correva seguita dagli altri che non rallentavano mai.
Erano quasi arrivati quando nel bel mezzo della corsa si trovarono dinanzi ad un incrocio, le auto erano ferme e bloccavano il passaggio.
Senza crearsi troppi scrupoli Natasha iniziò a correre ancora più veloce e saltò sul tetto di ognuna di loro atterrando dall'altra parte.
Invece per coloro che erano rimasti dietro fu più 《facile》.
Wanda riprovò ad usare i propri poteri e questa vostra sembrarono funzionare.
《Come è possibile?》 si chiese.
Natasha era ancora in testa quando vide l'ospedale a poca distanza.
Erano arrivati.
Come una furia entrò spalancando le porte.
Appena entrata vide Visione.
"Dov'è?"
"I medici sapevano del nostro arrivo, qualcuno li ha avvisati"
"Signorina Romanoff venga!" le fece cenno un agente,
Clint e gli altri arrivarono in successione.
"Martin" sussurrò Clint e Natasha capì che poteva fidarsi.
"Andiamo, venite" fece cenno anche al resto del team che dopo essere entrato non ebbe nemmeno il tempo per riprendere fiato.
Visione seguì gli altri senza battere ciglio.
"Nat...devi...Bruce..." le ricordò Tony.
"Nat se vuoi ci pensiamo noi a.." iniziò Steve.
Lei vide Wanda seguire l'agente e prese la decisione meno giusta per lei ma più giusta per tutti.
Tornò indietro, uscì e vide che Sam era rimasto con Bruce.
"Ci penso io"
"Tieni, me li hanno dati gli agenti" rispose quest'ultimo passandole degli abiti.
"Bruce...sono io...sono Natasha..." sibilò lei avvicinandosi.
Hulk la guardò diritta negli occhi e tornò umano.
Non gli servì avere un contatto.
Capì che dal suo sguardo che fosse davvero a pezzi.
Natasha gli porse i vestiti e dopo che si fu vestito corsero all'interno.
"Ultima stanza" li informò l'infermiera.
Insieme si incamminarono verso la stanza ma si interruppero nel vedere i ragazzi arrivare con Valerie trasportata su una barella.
"Dottore cosa..."
"Dobbiamo operarla.
Ha gravi lesioni, ha perso conoscenza da molto.
Ha un braccio rotto e potrebbe avere un trauma cranico"
Wanda si arrestò di colpo e portò le mani alla bocca, gli altri rallentarono fino a fermarsi.
Natasha sembrava essere diventata di marmo e per la prima volta gli Avengers la videro piangere.
"Andrà tutto bene Valerie, te lo prometto" sussurrò sfiorando il braccio della sorella che respirava appena.
Bruce senza pensarci la tirò a sè e la abbracciò.
In circostanze solite lei si sarebbe opposta, si sarebbe dimenata, ma quella non era un circostanza normale.
《Vietato entrare》 riportava la scritta sulla porta.
Improvvisamente Clint preso da un momento d'ira diede un pugno al vetro dell'estintore e lo ruppe tagliandosi.
Natasha e gli altri si girarono.
"Clint..." lo chiamò Steve ma lui guardò Natasha con gli occhi bassi e pieni di lacrime.
Si girò ed uscì.
"Me ne occupo io" disse James ed andò da lui.
Bruce fece sedere Natasha e Visione fece lo stesso con Wanda.
"I miei poteri non...i miei poteri non..." iniziò quest'ultima ma Visione la invitò a rilassarsi.
Rimasero svariato tempo in quel corridoio.
Qualcuno si sedeva, qualche altro si alzava, qualche altro andava a prendere un po d'aria e così passarono ore.
Clint tornò e si sedette vicino Natasha.
Lei che ormai aveva smesso di piangere appoggiò la testa sulla sua spalla e provò inutilmente a dormire.
Erano da nove ore in quel posto e quelle erano stati i momenti più lunghi della loro vita.
Arrivarono poi anche Sharon, Jake e Thor.
"Come sta?" domandò Sharon precipitandosi nel corridoio.
Nessuno rispose.
Lei guardò Natasha ma nemmeno da lei ebbe risposta.
Steve fece spallucce e Wanda si poggiò su Clint che dopo alcuni minuti si alzò lasciandole posto.
Spostandosi su Natasha lei le prese la mano.
Wanda la guardò e il loro sguardo complice le ricordò quanto vicina le fosse stata in quel terribile periodo della sua vita.
Jake guardò ancora una volta Natasha e poi si sedette per terra con le spalle accostate al muro e con gli occhi fissi sulla parete.

Romanoff Sisters | Pietro Maximoff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora