Slowly.

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"Vuoi parlarne?" domandò Pietro dopo essere rimasto silenzioso a contemplarmi in attesa di una mia parola.
Eravamo in camera sua ed io ero stesa sul suo letto mentre lui seduto con la schiena contro la spalliera.
"Come può essere così egoista?" dissi e il mio che inizialmente doveva essere un semplice pensiero divenne l'inizio di un intenso discorso.
"È tua sorella, non esiste cosa più importante di..."
"Non è così!
Tu non ti sei mai separato da Wanda e hai fatto in modo che si prendesse le sue responsabilità in quanto..."
"E guarda come è finita!
Non sono nemmeno riuscito a dirle addio!" mi interruppe lui alzandosi.
"Mi dispiace Pietro, hai ragione.
Non dovevo dire che..."
"È tutto okay, non importa" sussurrò stendendosi al mio fianco.
"Posso chiederti una cosa?" domandai iniziando a giocherellare con le dita.
"Certo" rispose lui allungando un braccio dietro le mie spalle.
Sorrisi divertita,
"Maximoff stai giocando con il..." iniziai.
"Cosa posso dire?
Sono uno che ama correre il rischio" sussurrò interrompendomi.
Mi voltai sul fianco destro e questo mi permise di guardarlo meglio.
Sussultai internamente quando lui fece lo stesso nella mia direzione.
"Lo rifaresti?" chiesi poi tutto d'un fiato.
I capelli pendevano liberi sui suoi occhi.
《Come fa a farmi questo effetto?》 pensai mentre nel mio stomaco avvertivo una sorta di sensazione indefinita.
Lui sorrise e mi sfiorò la guancia con il palmo della mano.
"Senza esitazione.
Se non lo avessi fatto io sarebbe potuto toccare a lei e questo era fuori discussione.
Tutti siamo costretti a prendere decisioni avventate, a dire cose sbagliate.
La capisco Natasha.
Voleva soltanto proteggerti, evitare che toccasse a te.
Essere il fratello o la sorella maggiore non è sempre facile ma ne vale la pena fino alla fine" rispose.
"È molto fortunata ad averti come fratello" dissi.
"Sono io il fortunato" sussurrò avvicinandosi lentamente.
"Pietro...abbiamo scoperto che questo potrebbe finire da..."
"A maggior ragione, perché sprecare altro tempo?
Se tu mi vuoi come io voglio..." iniziò ma io lo interruppi con un bacio.
Lo colsi di sorpresa, neanche la sua capacità di vivere lo scorrere del tempo in maniera rallentata riuscì ad essergli utile.
Prontamente mi sollevò portandomi sulle sue gambe, le mani percorsero gran parte dei miei fianchi ed iniziarono a salire.
"Piano...piano Speedy..." sussurrai ritraendo per qualche istante la bocca dalla sua.
Pietro si morse leggermente il labbro inferiore, sapeva dove voleva arrivare.
"Non oggi" aggiunsi sistemandogli il ciuffo di capelli che ancora gli copriva la fronte.
Spalancò gli occhi, non era questo che immaginava.
"Aspetterò" sussurrò con un sorrisetto dei suoi.
Maledizione, il mio cuore stava scalpitando.
Agilmente mi rimisi in piedi.
《Signorina Romanoff il team è rientrato》 annunciò Jarvis.
"Grazie Jarvis" gli risposi.

***

"Che ore sono?" domandai aprendo gli occhi.
"Non lo so" sussurrò Wanda.
"J.J. sapresti gentilmente..."
«Sono le ore due signorina Romanoff» rispose lui.
"Grazie mille"
"Credi non sia ancora tornata?" mi chiese Wanda.
Ero arrabbiata, questo era innegabile, ma Natasha era sparita dai radar poco dopo il nostro battibecco allo Shield e considerando fossero passate più di 《un paio d'ore》 non potei fare a meno che sentirmi in colpa.
"Ancora sveglie principesse?
Qualcuna vuole del gelato?" annunciò Pietro palesandosi nella mia stanza.
"Santo cielo, Pietro!
Ti sembra questo il modo di..." sbuffò la sorella tirandogli un cuscino.
"Non dare di matto! Ero solo venuto a controllare se fossi..."
"Dove altro sarei potuta essere?" controbattè lei alzandosi.
"Non lo so.
Immaginavo quinta stanza a sinistra, piano di sopra" iniziò Pietro e prima che Wanda potesse afferrare un altro cuscino per tirarglielo lui la raggiunse.
"Credevi davvero che non me ne sarei accorto?" domandò lui bloccandola.
"Bene...bene....bene....immagino vogliate un po di privacy...quindi io..." esclamai lasciandogli intendere che me la sarei data a gambe.
Pietro sorrise,
"La mia camera è sempre aperta per..." sussurrò voltandosi verso di me.
"Pietro!" lo richiamò la sorella.
In quel momento qualcun bussò alla porta ed io mi affrettai per aprire.
"Valerie"
"Dottor Banner?" domandai sorpresa di vederlo a quell'ora.
"Scusami..." iniziò notando anche la presenza dei gemelli,
"...pensavo che Natasha fosse qui considerato che...ma a quanto pare..." continuò.
Iniziai a guardarlo più attentamente, sicuramente non aveva chiuso occhio.
《Sarà preoccupato per Natasha》 pensai.
"Se vuoi posso andare a cercarla" si fece avanti Pietro.
"Prima lasciate che sia io a provare" sussurrai correndo al comodino ed afferrando il cellulare.
"Nessuna risposta...parte la segreteria..." spiegai dopo essere rimasta in attesa di una sua risposta.
"Cos'è questo baccano?" chiese Tony arrivando in boxer.
"È da ore che non risponde" annunciò Clint arrivando a suo seguito.
Ci scambiammo uno sguardo per qualche attimo poi Tony riaprì il discorso.
"J.J. puoi localizzare il cellulare di Natasha?" domandò.
«Certo signore.
Provvedo» rispose lui.
"Sta bene.
Avrà solo spento il cellulare.
Conoscete Natasha, quando da di matto non..." iniziò per poi tacere.
«Mi spiace informarvi che non è possibile rintracciare la signorina Romanoff e neanche il comandate Rogers» lo interruppe Jarvis
"Andiamo Jarvis!
Un minimo di collaborazione!" urlò Sam arrivando in compagnia di James.
«Il comandate mi ha chiesto di mettervi al corrente del fatto che fosse uscito per cercare...»
"Beh, a quanto pare ci aspetta una lunga notte!" ironizzò Pietro interrompendolo.
"Credo proprio che sia il caso di preparare del caffè" commentò Tony dirigendosi in cucina.




Spazio autrice:
ERO TROPPO GASATA PER NON PUBBLICARE.
PERDONATEMI.
Vogliamo parlare di Valerie e Pietro?
Chi ha voglia di parlarne?
E ANCORA NON È NIENTE...🤫
Stay tuned😶💘

Romanoff Sisters | Pietro Maximoff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora