Wanda non riesce a superare il fatto che Pietro, suo fratello, sia morto a Sokovia.
Da quando sono rimasti soli Wanda è stata la famiglia di Pietro così come lui quella di lei.
Entrambi avrebbero protetto l'altro a qualunque costo.
I gemelli Maximof...
Il team non si sentiva per niente rilassato all'idea che Natasha e gli altri avessero accettato di assecondare le pretese di Zemo e di andare senza rinforzi ma non aveva potuto far altro che restare a guardare. "Sarà un lungo viaggio, mettetevi comodi" aveva detto Natasha guardando Wanda e lei leggendole nel pensiero aveva potuto capire cosa volesse dirle in realtà. Senza indugiare Wanda si era avvicinata al pannello di controllo del Quinjet e aveva attivato un campo elettromagnetico attorno la figura di Yelena. "Oh, ma per favore!" aveva urlato lei ritrovandosi bloccata. "Goditi la tua prima classe!" era stata la risposta sbeffeggiante di Natasha prima che prendesse posto ai comandi. Wanda sorrise e con lo sguardo ancora puntato su Yelena si sedette, "Decollo tra tre, due, uno..." "Il grande Soldato d'Inverno, uh?" "Piantala Yelena!" l'aveva ammonita Bucky poggiandosi alla parete. "Hai sentito Natalia, sarà un lungo viaggio!" aveva ribattuto lei con la speranza che Bucky abboccasse al suo tentativo di approcciare un discorso ma lui tacque rovinando i suoi piani. Yelena sbuffò e diresse la propria attenzione altrove. "Ho sentito di voi due, sapete? I più grandi esperimenti mai riusciti dell'..." "Un consiglio spassionato, chiudi la bocca" l'aveva interrotta Wanda. "Accidenti, ragazza! Cosa sei? Una vi..." "Quell'uomo, Helmut Zemo, cosa vuole da noi?" domandò Pietro sedendosi ad un posto di distanza dalla sorella. "Beh...bel ragazzo...se me lo chiedi così..." iniziò Yelena interrompendosi subito dopo aver notato che Wanda avesse alzato gli occhi al cielo. "Risparmia il fiato, non sei il mio tipo" tagliò corto Pietro scuotendo la testa. Yelena inarcò un sopracciglio e sorrise provocatoria, "Sicuro? Qualcosa mi dice che le donne russe siano proprio..." "Ne avrai ancora per molto? Ti ho fatto una semplice domanda, è tanto difficile per te rispondere?" la incalzò Pietro. "Dio! Non fatico a credere siate gemelli!" ironizzò infastidita Yelena. "Sto ancora aspettando" ripetè Pietro.
***
"Dunque Speedy... Posso chiamarti Speedy, giusto? Perché non mi dici..." "Deve essere davvero sconfortante per te non ricevere attenzioni, non è così? Povera ragazza, non riesce a sopportare il fatto di non essere al centro dell'attenzione!" la interruppe Pietro continuando a tenere gli occhi chiusi. Erano in viaggio ormai da ore, Bucky era riuscito a convincere Natasha a farsi dare il cambio dopo vari tentativi inconcludenti e lui stava provando a rilassarsi nonostante si sentisse teso come una corda di violino. "Perché non lo ripeti guardandomi negli occhi?" lo provocò Yelena che, paralizzata su una seduta da quando erano partiti, si teneva occupata provando ad attaccare briga con chiunque avesse a tiro. "амолчи (Taci!)" l'ammonì Natasha. "Oh, ma piantala tu Natalia! So esattamente perché sei qui e lo stesso vale per Barnes" continuò poi prima di prendere una pausa, "Ma loro due, loro due perché diavolo..." continuò spostando l'attenzione su Wanda. "У меня было достаточно! (ne ho abbastanza)!" sbraitò Wanda riaprendo gli occhi di scatto. "Cosa maledizione vuoi?" aggiunse mentre i suoi occhi diventavano rossi. "Adesso capisco perché ti reputano quella strana" Wanda con uno scattò quasi felino si rimise in piedi ma, prima che potesse avere anche soltanto pensare alla possibilità di compiere un ulteriore movimento, Pietro l'afferrò per il braccio. Al contatto ravvicinato con il fratello rabbrividì. "Non lasciare che ti entri in testa, sei più sveglia di così" le intimò poi lui che in un istante si era rimesso in piedi. "Ahhh! Adesso capisco!"
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Natasha che inutilmente stava provando a riposare gli occhi si alzò con l'intenzione di dirigersi ai settaggi. "Come ho fatto a essere così stupida? Quella frase, quel modo di dire... Almeno questo conferma che avevo ragione sul tuo conto, Speedy! Hai decisamente un'inclinazione per noi sovietiche... O dovrei dire 《per noi Romanoff》?" Yelena sorrise trionfante, c'aveva visto giusto e lo sapeva. "Tu non sei una Romanoff" grignò Natasha prima di stordirla con una scarica elettrica che le fece perdere i sensi.
***
Inizialmente ero convinta che gli incubi fossero la cosa peggiore ma durante il passare delle settimane avevo avuto modo di capire che non così non fosse, che di ben più straziante dei ricordi di ciò che aveva passato da solo ci fossero quelli di ciò che avevamo condiviso. "Ci pensi mai a come sarebbe stato se le cose fossero andate in maniera diversa?" mi chiese accarezzandomi i capelli. "Se lo avessi sposato, è questo che intendi?" domandai portando la mia mano sulla sua. Lui accennò un 《sì》e chiuse gli occhi. "Sì, cioè sì ci ho pensato per qualche tempo. Ho pensato a come sarebbe stata la mia vita se le circostanze lo avessero permesso, se fossi riuscita a..." "Ti manca?" mi interruppe. "No" risposi, "Non più ormai" confessai continuando a guardarlo mentre le parole iniziavano a riecheggiare nella mia testa. Lo avevo davvero detto? Pietro fece in modo che la posizione delle nostre mani si invertisse ed ora che era la sua mano ad essere sulla mia potè guidarle entrambe. "Non più perché credo di essermi innamorata di te" aggiunsi lasciandolo fare, lasciandogli portare le nostre mani dove desiderava. Pietro riaprì gli occhi e il profondo blu del suo sguardo mi ammaliò più di quanto non credevo avesse già fatto. Mai niente avevo desiderato così intensamente prima di conoscerlo. In qualche modo mi era rimasto impresso dal primo momento in cui l'avevo visto. In lui c'era qualcosa, qualcosa che mi spronava a tirare fuori la parte più istintiva della mia persona. Tutto il controllo che avevo imparato ad avere negli anni sembrava sparire quando Pietro era con me. Avevo visto epoche sorgere e tramontare, persone qualunqui nascere ed ascendere compiendo così il loro destino ed ero stata in grado di trovare l'equilibrio necessario per conciliare il mio modo di essere con le necessità altrui. Ero riuscita ad adattarmi a qualunque cosa facendo di necessità virtù eppure non riuscivo ad adattarmi a lui, al modo in cui mi faceva sentire. "Anche io credo di essermi innamorato di te Valerie, anche io" sussurrò baciandomi mentre entrambe le sue mani mi tenevano per il viso. Da un lato c'erano le mani di entrambi che lui delicatamente teneva premute alla mia guancia e dall'altro c'era l'altra sua mano che compiva esattamente la stessa azione. 《È il suo modo per non lasciarmi andare》 pensai. 《È il suo modo per tenermi stretta》 Chiusi gli occhi. Non voleva lasciarmi andare, non voleva che finisse e ad essere sinceri nemmeno io volevo lo facesse. "Merda!" urlai scattando e ritrovandomi in una zuppa d'acqua, completamente ricoperta di sudore. "Basta!!!" sentii urlare. "Basta! È tutta la notte che frigni come una..." "Okay, adesso vengo fuori e ti apro in due!" sbottai alzandomi senza perdere tempo.
1) Nella mia testa parte una voce che fa 《He's fast and she's weird》✨ 2) Inclinazione per 《noi Romanoff》? WTF? Yelena scansati proprio! NON OSARE🤬🤬🤬 3) SOLTANTO A ME SI È SCIOLTO IL CUORE? SOLTANTO A ME? CIOÈ...CIOÈ...CIOÈ...VI RENDETE CONTO? SI ERANO DETTI, ANZI QUASI DETTI, QUELLE PAROLINE...PROPRIO QUELLE DUE PAROLINE...😭😭😭💔😔 APRO UFFICIALMENTE L' ANGOLO SCLERO!!! 4) Ma la persona che ha osato dire a Valerie di non frignare sa che si è firmato una condanna a morte? Secondo voi sa che è spacciato?🤔