Tornare bambini.

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Nel momento in cui rientrai tutte le luci erano spente e considerato l'orario che si era fatto non c'era da esserne sorpresi.
Percorsi il corridoio e mi diressi in camera quando una porta alle mie spalle si aprì.
Continuai a camminare ma lo vidi comunque a causa del riflesso creatosi nello specchio.
Entrai in stanza e chiusi a chiave, l'ultima cosa di cui avevo bisogno era senza alcun dubbio una visita indesiderata.
Non per essere catastorofici ma ero sicura sarebbe finita peggio di come era iniziata.
La mente di Pietro era così sovrappensiero in quel momento che non riuscì nemmeno ad avere la possibilità di constatare ci fosse qualcun altro sveglio a quell'ora.
Nonostante non l'avesse vista, però, realizzò che fosse stata la porta di Valerie a chiudersi.
Continuò procedendo verso il suo dormitorio, aveva pazientato fino ad allora che Costel si addormentasse.
In albergo, ogni sera, gli aveva raccontato una storia e puntualmente erano finiti per addormentarsi insieme senza nemmeno accorgersene.
Abbassò la maniglia della porta e sgattagliolò nella sua stanza.
《 È proprio come l'ho lasciata 》 pensò sarcastico.
Si sedette ai piedi del letto e mentre si slacciava le scarpe la sua attenzione finì, per pura casualità, sul disegno a muro.
Distolse lo sguardo ma il suo gesto non bastò ad impedirgli di ripensare alla conversazione che poco prima aveva avuto con Krystal.
《La odio!》le aveva urlato riferendosi a Valerie ma per lei era chiaro non fosse così.
《No, Pietro.
Tu non la odi ma odi te stesso.
Odi te stesso per quello che è successo e ti colpevolizzi in questo modo.
Ti colpevolizzi impegnandoti al massimo per fare sì che sia lei ad odiarti》.
Queste erano state le parole di Krystal e queste erano state le parole che avevano colpito Pietro come un pugno allo stomaco.
Era vero? Forse, probabilmente, ma non del tutto.
Realizzò che, certo, aveva perso il controllo e lo aveva perso perché era inquieto ma il modo in cui l'aveva sentita ridere parlando con Steve e con cui lei lo aveva guardato dopo che lui l'aveva afferrata per i fianchi, il modo in cui lei aveva contestato ogni singola parola dell'agente con il quale era andata a letto pochi mesi prima e, ancora, il modo con il quale all'inizio, subito dopo il loro primo bacio, aveva baciato l'altro...
Dio, e se Pietro era completamente fuori di senno!
Ma il punto per lui era proprio quello.
Era stata lei a farlo impazzire, era stata lei a farsi desiderare ed ora era lei a farsi odiare.
《Continua a provocarmi, cosa si aspetta che faccia?
Mi ha messo contro mia sorella, sangue del mio sangue, e adesso si aspetta che mi lasci intimidire?》 pensò.
《No, non succederà!》

***

Era più forte di me, in quella stanza non riuscivo a starci.
Continuavo a girarmi tra le lenzuola, a cambiare posizione, a muovere i cuscini ma era tutto inutile.
C'era qualcosa, qualcosa che non mi dava pace ed io detestavo ci fosse perché nel profondo sapevo esattamente di cosa si trattasse.
Io lo vedevo ovunque e per quanto mi sforzassi di cacciarlo, lui non andava via.
Pietro era costantemente ed incessantemente nella mia testa.
Presi un respiro profondo e ormai sul punto di una crisi nervosa recuperai il cuscino, una coperta e mi diressi in salotto.
"Ed eccomi ancora qui, caro amico mio!" ironizzai avvicinandomi al divano.
Presi posto e mi sistemai cercando di stare il più comoda possibile.
"J.J. fa la tua magia" sussurrai poi mettendo le Beats che Bruce aveva lasciato poggiate sul tavolo e aspettando che Jarvis facesse partire la playlist che appositamente aveva creato per me.

***

"Costel non fare rumore!" lo ammonì la sorella invitandolo a scendere più lentamente le scale.
"Credi stia dormendo?" sussurrò lui posando entrambi i piedi sul pianerottolo.
"Certo! Proprio come..." iniziò Krystal ma suo fratello la interruppe.
"Perché Valerie dorme sul divano?
Non ha..."
"Costel prendiamo la bottiglietta d'acqua e torniamo di sopra.
Forza!" sussurrò lei accompagnandolo in cucina.
"Secondo te anche lei ha dei brutti sogni e per questo dorme sul divano?"
La domanda di Costel prese Krystal alla sprovvista.
Sapeva suo fratello fosse perspicace ma non aveva mai pensato lo fosse fino a quel punto.
"Sì, credo di sì" si limitò a rispondere e la sua risposta era totalmente onesta.
"O magari è soltanto triste perché ha bisticciato con..."
"Costel queste cose sono..."
"Sì, sono cose da grandi!" tagliò corto lui incamminandosi per tornare in camera.
"Ma anche io sono grande!
E poi Pietro è mio amico" aggiunse.
"E questo cosa..."
"Credi che a Valerie piacciano i fiori?"
La domanda di Costel era così spontanea che sua sorella non potè fare a meno di sorridere.
"Magari Pietro può regalarle dei fiori e così..." riprese e dalla sua espressione fu  facile intendere a cosa stesse pensando.
"...o magari dei cioccolatini!
Sì! Cioccolatini come quelli che compri tu quando..."
Krystal socchiuse la porta e rimase a guardare suo fratello che saltellante raggiungeva il letto.
"Vuoi davvero bene a Pietro, non è così?" chiese poi.
Lui si infilò sotto le coperte ed in contemporanea sorrise annuendo.




Spazio autrice:
Okay che sono loro...ma...ma...non possiamo odiarli...
Costel è un tesoro!
Nella sua innocenza vuole aiutare Pietro e Valerie a fare pace!💔😭
Piccoletto in fin dei conti ti vogliamo bene.
Krystal noi eravamo convinti che tu fossi una poco di buono ed invece...
Ti chiediamo scusa, sei brava anche tu.
Ci perdoni?😔
E ancora...Pietro a che 🤬🤬🤬🤬🤬 di gioco stai giocando?

Romanoff Sisters | Pietro Maximoff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora