Sapeva che non l'avresti lasciata.

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Adesso il problema più grande era dirlo a Natasha.
Steve non sapeva proprio come fare.
Non voleva nasconderle la verità eppure era certo che non dirglielo non avrebbe fatto altro che peggiorare le cose.
Clinton si allontanò dagli altri e lo raggiunse.
"Cosa ti ha detto?"
Steve si poggiò al muro e dopo essersi passato una mano tra i capelli alzò gli occhi al cielo.
"Ha detto...ha detto..." iniziò cercando di trovare le parole.
"Ha detto che per ora potrebbe non svegliarsi ma che quando la farà, perché lo farà, probabilmente potrebbe avere un vuoto" continuò.
"Voglio essere io a dirglielo" sussurrò Clint strofinandosi gli occhi.
"Ascolta Clint, non possiamo dirglielo ora che..."
"No, deve saperlo adesso.
Ha il diritto di saperlo" insistette.
"Valerie vorrebbe lo sapesse" continuò non lasciando a Steve altro modo per controbattere.
Insieme tornarono al punto di raccolta dove Natasha era seduta gli occhi stanchi ed i pugni chiusi.
Le lacrime le avevano fatto diventare le guance rosse e gli zigomi scavati.
"Nat..." iniziò Clint e lei si rimise in piedi.
"Cosa è successo?
Sta bene?"domandò rivolgendosi a Steve.
"Si, si sta bene ma i medici dicono che potrebbe volerci un pò prima che si risvegli e che anche allora potrebbe non essere tutto perfetto"
"Clint ti prego, non sono in vena di giri di parole"
"Potrebbe avere vuoti di memoria, non permanenti ma..."
Come se fosse stata colpita da una raffica di proiettili sentì andare il suo cuore in mille pezzi più uno.
Era davvero sul punto di crollare ed in tutta la vita sua non era mai crollata.
Mai se non per sua sorella.
Mentre il mondo le crollava attorno gli altri le si avvicinarono per darle conforto.
Wanda non riuscì a reggere la troppa tensione e barcollò per poi iniziare a perdere i sensi.
Bruce la vide incerta e la raggiunse prima che potesse cadere.
"Dobbiamo farla stendere" disse dopo averla presa.
La poggiò delicatamente sulle sedie e la si allontanò per darle aria.
"Wanda mi senti?" chiese Visione precipitatosi subito da lei.
"Si sto bene.
È solo..."
"Perché non vai a riposare?
Ti farà bene" le sussurrò Thor.
"No, non lascio Natasha sola ad..."
"Wanda vai, non preoccuparti.
Voglio che tu risposi.
Ho bisogno di sapere che almeno una di noi stai bene" iniziò lei prendendole la mano.
In quell'istante Fury fece il suo ingresso e con lui la Hill.
"Natasha"
"Nick" rispose lei mentre Fury le si avvicinava per confortarla.
Il comandante Nicholas Joseph Fury si avvicinava per confortare qualcuno e questo non era certo un avvenimento da poco.
"Riavrai tua sorella, ne sono certo" disse.
Natasha annuì e poi si rivolse alla Hill,
"Non so molto su di lei ma se è forte la metà di quanto lo sei tu c'è la possibilità che appena sveglia ci prenderà tutti a calci" disse quest'ultima.
"Allora siamo in pericolo, davvero tanto in pericolo" confermò Tony cercando di alleggerire ulteriormente la tensione.
Natasha sorrise,
"Riportiamola alla base, viene con noi alla..." iniziò Fury.
"Ma signore non credo che la faranno uscire" lo interruppe Sam.
"Lo so ma non posso permettere che continui a stare lontana da sua sorella" disse lui guardando Natasha.
"Ecco, tieni" si intromise Maria porgendo a Natasha i moduli da compilare.
"Come..."
"Sapevo che non l'avrebbe lasciata" disse passandole poi una penna.
Natasha firmò ogni condizione riportata sui documenti e poi li porse al dottore,
"Dottore, dottore mi scusi, questi sono i moduli per..."
"Mi dispiace ma non credo sia..."
"Voglio soltanto riportare mia a casa
La prego" insistette lei.
Natasha Romanoff che non aveva mai pregato nessuno stava pregando una persona qualunque di ascoltare le sue preghiere.
Era davvero la fine del mondo.
Il dottore la guardò e, quando Fury gli accennò di farlo, lui acconsentì.
"Fate uscire la signorina Romanoff" sussurrò agli infermieri.
"La ringrazio, mi creda io la..."
"Signorina Romanoff vedrà che sua sorella se la caverà" gli disse lui in tono fiducioso.
"Fammi indovinare ragazza, hai pensato anche a come farla uscire?" domandò Sam a Maria.
"Certo, per chi mi hai preso?!"rispose quest'ultima con aria superiore.
《Operazione Romanoff.
È tutto pronto agente?》chiese lei all'auricolare.
《Certo agente Hill, siamo in posizione.
Aspettiamo il suo segnale》
《Procediamo》rispose lei.
"Possiamo prendere la..."
In quel momento Thor e Tony uscirono dalla stanza di Valerie trasportandola sulla barella.
Mentre Thor spingeva la barella e gli altri camminavano a passo svelto, gli agenti dello Shield si occupavano di tenere a bada la folla.
Una volta nel cortile videro che due aerei sorvolavano l'ospedale.
"Uno è per noi, l'altro per Valerie" spiegò la Hill cercando di farsi sentire nonostante il frastuono che si era creato.
"Io vado con lei" urlò Natasha.
Fury la guardò e annuì.
"Okay" rispose Maria facendo cenno al pilota di abbassarsi e cinque corde si calarono dall'aereo,
"Queste bisogna attaccarle alla sua barella" urlò a Thor affinché lui eseguisse i comandi.
"Questa devi indossarla tu" spiegò a Natasha indicandole di indossare una cintura dove attaccare il gancio.
In un secondo Valerie e Natasha furono sollevate.
Salite entrambe a bordo dell'elicottero Fury confermò al pilota di poter partire e lui procedette.

Romanoff Sisters | Pietro Maximoff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora